Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale
L’alunno coinvolto in una situazione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale vive un’esperienza personale di fragilità emotiva e psicologica che condiziona le sue relazioni con l’ambiente, i contesti e le persone e che può manifestarsi in un disagio scolastico. Per questo tipo di bisogno non esiste una certificazione medica e la scuola è chiamata all’individuazione dello svantaggio attraverso un’osservazione strutturata e la collaborazione con i servizi territoriali competenti e la famiglia. Attraverso un intervento didattico personalizzato, anche per un breve periodo, si potranno quindi prevedere delle misure per ridurre il disagio scolastico e favorire la piena inclusione e il successo formativo.
Disturbi evolutivi specifici
Con la direttiva del 27/12/12 e C.M. 8/03/13 vengono presi in considerazione anche i disturbi evolutivi specifici non certificabili ai sensi della L.104 e della L.170. Possono manifestarsi come deficit del linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit dell’attenzione e iperattività, funzionamento intellettivo limite, deficit della coordinazione motoria.
Alunni stranieri
La scuola deve garantire il diritto all’istruzione e all’inclusione agli alunni non di madrelingua italiana. contribuendo al loro pieno inserimento nel contesto socio-culturale del territorio e al senso di appartenenza alla comunità scolastica, cittadina e nazionale. Si tratta di favorire lo scambio promuovendo la ricchezza insita nell’appartenenza a diverse culture ed educando tutti gli alunni ad essere “cittadini del mondo”. Oltre al Piano di accoglienza, che preveda momenti di condivisione con tutta la classe, le scuole elaborano un Piano Didattico Personalizzato con eventuali misure specifiche per il successo dell’alunno non madrelingua.