Antonio Sant’Elia
 

Nato nel 1888 a Como, Antonio Sant’Elia si trasferì a Milano dove frequentò l’Accademia di Belle Arti di Brera, si dedicò all’architettura e conobbe Carlo Carrà e Umberto Boccioni. Aderì al Futurismo nel 1914. Nei suoi progetti immaginava una “città nuova” industrializzata, fatta di enormi grattacieli di ferro, vetro e cemento, collegati da ponti, tapis roulant, ascensori e passerelle, sotto i quali scorreva il traffico incessante di automobili, una visione che, benché rimasta solo sulla carta, influenzò nei decenni successivi numerosi architetti e disegnatori.
Sant’Elia teorizzò le proprie idee nel Manifesto dell’architettura futurista, pubblicato nel 1914.
Convinto sostenitore dell’intervento italiano nella Prima guerra mondiale, nel 1915 si arruolò volontario nell’esercito insieme, tra gli altri, a Filippo Tommaso Marinetti, Boccioni e Luigi Russolo.
Morì al fronte nel 1916.