La poesia fu inserita nella terza edizione della raccolta Myricae. In essa, Pascoli descrive l’attimo in cui un lampo illumina il paesaggio circostante, sconvolto da un violento temporale. Per un istante la scena si apre, come un occhio terrorizzato.
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tacito tumulto
una casa apparì sparì d’un tratto;
come un occhio, che, largo, esterrefatto,
s’apri si chiuse, nella notte nera.