I simboli del potere nella Roma repubblicana
Roma, come molte altre civiltà antiche e moderne, aveva propri inequivocabili simboli legati al potere militare e politico. La tradizione narra che Romolo per primo avesse visto un’aquila sul Palatino, e considerandolo un evento di buon auspicio, avesse introdotto l’usanza di porre l’immagine di un’aquila in testa all’esercito; tale usanza fu resa obbligatoria però solo successivamente.
In età repubblicana ogni legione aveva la propria insegna militare, costituita da un’asta in legno con un drappo purpureo e sovrastata da una piccola statua di animale, un’aquila, un leone, una lupa o altri; l’insegna della fanteria era chiamata signum, quella della cavalleria vexillum. La perdita dell’insegna in battaglia causava lo scioglimento della legione.
Le magistrature romane maggiori quali il consolato, la pretura, la dittatura e l’edilità curule, in quanto dotate del supremo comando militare e politico (imperium), erano connotate da precisi simboli.
I fasci littori (fasces lictoriae) consistevano in un fascio cilindrico di aste lignee tenute insieme da nastri di cuoio e in cui era infissa o legata anche un’ascia rivolta verso l’esterno, ed erano portati dai littori, funzionari incaricati di precedere i magistrati nelle loro funzioni.
La sella curule (sella curulis) era un sedile pieghevole di forma quadrata e privo di braccioli in legno ornato d’avorio, che i più alti magistrati portavano con sé insieme ai fasci. Entrambi questi simboli, in precedenza, erano appartenuti ai re durante l’età monarchica.
La toga era il vestito da cerimonia dei cittadini romani, indossato sopra la tunica. Consisteva in un lungo pezzo di stoffa di colore bianco, in lana o lino, fermato alla spalla sinistra con un lembo ricadente su di essa, a formare varie pieghe. Ma, mentre i cittadini comuni indossavano la semplice toga virile (toga virilis), i consoli e gli altri magistrati e sacerdoti di più alto grado, come originariamente i re in età regia, indossavano la toga pretesta (toga praetexta), che lateralmente era orlata con un bordo rosso come segno distintivo.