Il personaggio – Galla Placidia, regina dei Visigoti e augusta romana
Galla Placidia, donna di rara bellezza e di grande cultura, era nata a Costantinopoli forse nel 389, dalle seconde nozze dell’imperatore Teodosio, e perciò sorellastra di Onorio e Arcadio.
Nel 410 si trovava a Roma, allorché il re dei Visigoti, Alarico, saccheggiò la città. Nel suo bottino di guerra il re barbaro incluse anche Galla, che portò con sé nella sua marcia verso l’Italia meridionale, dove l’attendeva una flotta destinata a condurla sulla costa siriana. Ma, morto improvvisamente Alarico presso Cosenza (la leggenda vuole che sia stato sepolto nel letto del fiume Busento), la prigioniera venne data in sposa ad Ataulfo, giovane cognato del re, che non nascondeva la speranza di poter poi rivendicare grazie a lei i propri diritti al trono imperiale.
La carovana dei Visigoti risalì il Tirreno e raggiunse Narbona, nella cui cattedrale si celebrò il matrimonio. Negli stessi giorni Ataulfo venne incoronato re dei Visigoti e Galla regina.
Verso la fine del 415 Ataulfo, che si trovava in Spagna, fu assassinato e Galla fu rimandata da Onorio. Questi non tardò a spedirla a Costantinopoli per combinare un’alleanza matrimoniale con il patrizio Costanzo, associato al trono. Da lui Galla ebbe due figli, Onoria e Valentiniano.
Nel 412 anche Costanzo morì, seguito due anni dopo da Onorio, così che Galla fu costretta a ritornare a Ravenna, per assicurare i diritti di successione del figlio Valentiniano, ancora in minore età.
Dal 425 fino quasi alla morte visse a Ravenna e diresse le sorti dell’impero d’Occidente, in mezzo a intrighi e congiure. Di lei non si hanno altre notizie fino al 450, quando le cronache registrano la sua presenza a Roma insieme a Valentiniano. Quello stesso anno morì e fu sepolta nel mausoleo imperiale in San Pietro in Vaticano.
Secondo altre fonti, invece, le sue spoglie, insieme a quelle di Costanzo e di Valentiniano, riposerebbero nei tre sarcofagi che si trovano nel mausoleo di Ravenna che porta il suo nome.