La regina Teodolinda, donna bella e intelligente
Per consolidare l’alleanza con i Bavari il re dei Longobardi Autari aveva sposato nel 589 Teodolinda, figlia del duca bavaro Garibaldo.
Un anno dopo, morto Autari, Teodolinda divenne la moglie di Agilulfo, suo successore al trono. Di fede cattolica, la regina ricevette in dono da papa Gregorio Magno, nel 593, una copia dei suoi Dialoghi; e proprio l’amicizia di Gregorio la fece diventare una fervida sostenitrice della conversione al cattolicesimo della monarchia longobarda.
Così il figlio di Teodolinda e Agilulfo, nato nel 603, venne battezzato secondo il rito cattolico anziché ariano.
Lo straordinario entusiasmo di Teodolinda e il sostegno di Agilulfo, disposto comunque a garantire ai cattolici la piena libertà di culto, furono all’origine delle numerose attività che la regina intraprese, volte a favorire la diffusione del messaggio di fede.
Donna bella e intelligente, Teodolinda si dedicò, oltre che ad attività di mecenatismo, anche alla fondazione di molti edifici religiosi, tra i quali una basilica dedicata a San Giovanni Battista e il Palazzo Reale a Monza e il convento di San Colombano presso Piacenza.
Secondo Paolo Diacono, che nella sua Historia Langobardorum ha narrato anche le vicende di Teodolinda, dopo la morte di Agilulfo (616) la regina continuò la sua attività di instancabile benefattrice, che la rese molto amata dal popolo, con restauri di luoghi di culto e donazioni alla Chiesa. Alla sua morte (627), Teodolinda fu sepolta nella basilica di San Giovanni Battista, da lei fondata a Monza, sulle cui fondamenta fu in seguito eretto il Duomo.