Il corpo del defunto veniva prima di tutto svuotato degli organi interni, tranne il cuore. Gli organi venivano collocati in vasi detti canopi. I canopi avevano forme di animali diversi a seconda dell’organo che dovevano contenere.
Il corpo veniva lasciato per settanta giorni in un sale chiamato natron. Questo per eliminare tutti i liquidi organici che conteneva. Le cavità del corpo venivano riempite con segatura, aromi, resine, spezie e oli.
Infine il corpo veniva lavato, cosparso d’olio e fasciato strettamente in bende di lino intrise di bitume e balsami per impedirne la decomposizione.
Tra le bende si disponevano gioielli, amuleti e scarabei per tenere lontane le forze del male durante il viaggio nell’aldilà.
Il corpo così imbalsamato e bendato era pronto per essere deposto in un sarcofago di legno e riposto nella tomba. Il sacerdote deponeva sul viso una maschera funebre, finemente decorata. A questo punto il sarcofago veniva chiuso e riposto in un altro sarcofago di pietra.