Storia da vedere: IL GRANDE DITTATORE
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Regia di Charlie Chaplin – USA 1940 – 128 min.
Scritto e diretto da Charlie Chaplin (1889-1977), regista e produttore inglese emigrato in America, il film denuncia gli orrori del nazismo come di ogni dittatura ed è uno dei capolavori indiscussi del cinema.
La pellicola trae ispirazione da fatti e personaggi del tempo, che compaiono in scena come caricature di se stessi, già a partire dai nomi: la Tomania è la Germania, Adenoid Hynkel è Adolf Hitler, Bonito Napoloni è Benito Mussolini, Batalia è l’Italia.
Chaplin recita nei panni dei due protagonisti principali: un barbiere ebreo e il dittatore Hynkel, accomunati da un’incredibile somiglianza fisica che li rende sosia l’uno dell’altro, pur trovandosi nella realtà nei panni di vittima e carnefice. Nasce così una serie infinita di scambi di persona e di equivoci. La grandezza di Chaplin sta nel mescolare abilmente scene divertenti a momenti drammatici, portando lo spettatore sia a ridere dei vezzi del dittatore sia a immedesimarsi nella triste sorte del barbiere ebreo. Mentre infuriano le leggi razziali volute da Hynkel per impossessarsi dell’oro dei cittadini ebrei, il barbiere sfida le angherie naziste nel ghetto, suscitando l’interesse della bella Hanna, con la quale nasce un delicato sentimento di amicizia e di amore, ma è poi costretto a fuggire con una serie di rocambolesche avventure, fino a quando, camuffato da nazista, si trova a prendere il posto dello stesso
Hynkel. Nei suoi panni, durante un’adunata oceanica, pronuncia un discorso di pace e fratellanza capace di cambiare le sorti della storia. Le cose, nella realtà, andranno purtroppo diversamente, ma le parole con cui Chaplin chiude il film sono un messaggio universale di speranza: «Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore: non è il mio mestiere; non voglio governare né conquistare nessuno. Vorrei aiutare tutti, se possibile: Ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. [...] L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa».