
Che cos’è la Costituzione?
La Costituzione italiana rappresenta la nostra fonte normativa più importante, poiché tutte le altre fonti del diritto devono rispettarne i princìpi.
All’interno della nostra Costituzione sono descritti i princìpi fondamentali che regolano la vita dei cittadini, i diritti, i doveri, le libertà, oltre alla struttura e al funzionamento degli organi più importanti dello Stato.
“Il viaggio per diventare bravi cittadini è lungo, potremmo dire che è lungo quanto la nostra vita. Ogni giorno siamo messi alla prova e scegliamo parole e comportamenti, che possono essere rispettosi o non rispettosi delle regole del nostro Stato. Il punto di partenza è conoscere queste regole, che sono scritte nella Costituzione.” Anna Sarfatti
Parlare di cittadinanza attiva con i bambini è importante perché pur essendo a tutti gli effetti cittadini, non ne sono del tutto consapevoli. È utile, dunque, aiutare la crescita della loro consapevolezza con degli strumenti e dei percorsi mirati.
Una Costituzione piena di bambini è il volume di Anna Sarfatti scritto per Rizzoli Education in occasione del 70° anniversario della Costituzione, che contiene gli articoli della nostra legge più importante, spiegati, commentati e corredati da attività laboratoriali e filastrocche, per affrontare in forma giocosa contenuti davvero importanti.
Nella pagina dedicata al libro per la Primaria, troverai: gli articoli della Costituzione, le schede di Cittadinanza attiva su diversi temi (come il bullismo o il rispetto per l’ambiente), il video e le slide dell’intervento dell’autrice alla prima edizione del Primaria Live.
Per saperne di più
Scopri di più al link www.rizzolieducation.it/risorse/una-costituzione-piena-di-bambini
Non solo l’Italia ha una Costituzione, ma quasi tutti gli Stati moderni sono dotati di una legge fondamentale. Sotto l’aspetto formale, gli Stati moderni hanno Costituzioni scritte, poiché questa modalità consente di conoscerne più facilmente i contenuti. In alcuni Stati, che hanno una diversa tradizione giuridica, la legge fondamentale non è scritta in un unico testo, ma discende da fonti non scritte. Ciò significa che le norme costituzionali derivano da norme consuetudinarie e da vecchi testi a mano a mano adattati ai tempi. Hanno Costituzioni scritte quasi tutti gli Stati moderni, tra cui Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi ecc., mentre gli esempi di Costituzioni non scritte sono, molto pochi.
La Costituzione è composta da 139 articoli e XVIII Disposizioni transitorie e finali: il testo costituzionale, in verità, non è più esattamente quello entrato in vigore nel 1948, in quanto sono state apportate diverse modifiche per adeguarlo alla nuova realtà sociale e politica e sono stati abrogati alcuni articoli (artt. 115, 124, 128, 129, 130), ma la numerazione è rimasta invariata.
La Costituzione è distinta in due parti:
precedute dai Princìpi fondamentali e seguite dalle Disposizioni transitorie e finali.
Per saperne di più
Acquista il volume di Educazione civica e ambientale per la scuola secondaria di primo grado
Acquista il volume di Educazione civica e ambientale per la scuola secondaria di secondo grado
Trovi tutti gli articoli della Costituzione, in italiano e in alcune lingue straniere, sul sito del Senato della Repubblica al link www.senato.it/1024
Con l’istituzione dell’insegnamento trasversale dell’Educazione civica, la scuola torna a essere non solo luogo di apprendimento in senso stretto, ma anche spazio di educazione alla vita sociale e comune e di formazione di cittadini consapevoli e attivi.
L’anno scolastico 2020/2021 sarà a tutti gli effetti un laboratorio: per la definizione e la creazione dei curriculi; per l’identificazione in ciascun istituto dei docenti cui affidare l’insegnamento di Educazione civica e di quelli con compiti di coordinamento; per l’individuazione delle risorse da mettere in campo.
Abbiamo riassunto per punti tutto ciò che è necessario sapere per attivare l’insegnamento dell’Educazione civica nella scuola secondaria di secondo grado.
● La legge 92 del 20 agosto 2019, entrata in vigore il 1° settembre 2020, ha reintrodotto lo studio dell’Educazione civica in tutti gli ordini e i gradi di scuola.
● Con il Decreto ministeriale n. 35 del 22 giugno 2020 sono state emanate le Linee guida per l’Educazione civica, in modo da favorire una corretta attuazione della legge e la conseguente revisione dei curricoli di istituto.
Finalità (art. 2, co. 1)
Le istituzioni scolastiche devono promuovere l’insegnamento trasversale dell’Educazione civica, che sviluppa la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società, con avvio di iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile fin dalla scuola dell’infanzia.
Orario (art. 2, co. 3)
Per ciascun anno di corso, l’orario non può essere inferiore a 33 ore annue, da svolgersi nell’ambito del monte ore obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. Per raggiungere il predetto orario gli istituti scolastici possono avvalersi della quota di autonomia utile per modificare il curricolo.
Docenti (art. 2, co. 4)
Nelle scuole del secondo ciclo, l’insegnamento è affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia (ove non disponibili l’insegnamento è affidato, come per il primo ciclo, ai docenti in contitolarità).
Coordinatore (art. 2, co. 5)
Per ciascuna classe è individuato, tra i docenti impegnati nell’insegnamento dell’Educazione civica, un docente coordinatore, al quale è affidato il compito di formulare la proposta di voto espresso in decimi, acquisendo elementi conoscitivi dagli altri docenti impegnati nell’insegnamento.
Valutazione (art. 2, co. 6)
L’insegnamento trasversale dell’Educazione civica è oggetto di valutazioni periodiche e finali.
Aspetti contenutistici e metodologici
«I nuclei tematici dell’insegnamento, e cioè quei contenuti ritenuti essenziali per realizzare le finalità indicate nella Legge, sono già impliciti negli epistemi delle discipline. […] Si tratta dunque di far emergere elementi latenti negli attuali ordinamenti didattici e di rendere consapevole la loro interconnessione, nel rispetto e in coerenza con i processi di crescita dei bambini e dei ragazzi nei diversi gradi di scuola».
Nuclei tematici
L’insegnamento si sviluppa intorno a tre nuclei tematici:
Trasversalità e contitolarità dell’insegnamento
Si richiama il carattere della trasversalità nell’insegnamento di Educazione civica e della contitolarità dell’insegnamento e il coordinamento delle attività.
L’allegato C, Integrazioni al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione, riporta l’elenco delle conoscenze, abilità e competenze relative all’insegnamento trasversale dell’Educazione civica.
Argomenti principali (art. 3, co. 1)
Sono altresì promosse (art. 3, co. 2):
Territorio e cittadinanza attiva (art. 4)
Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale sono adottate iniziative per lo studio degli statuti delle Regioni. Al fine di promuovere la cittadinanza attiva, possono essere avviate iniziative per lo studio dei diritti e degli istituti di partecipazione a livello statale, regionale e locale.
Educazione alla cittadinanza digitale (art. 5)
Esperienze extrascolastiche (art. 8)
L’insegnamento trasversale di Educazione civica è integrato con esperienze extra-scolastiche, a partire dalla costituzione di reti anche di durata pluriennale con altri soggetti istituzionali, con il mondo del volontariato e del Terzo settore, con particolare riguardo a quelli impegnati nella promozione della cittadinanza attiva.
I Comuni possono promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole, con particolare riguardo alla conoscenza del funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi, alla conoscenza storica del territorio e alla fruizione stabile di spazi verdi e spazi culturali.
Ti proponiamo un percorso specificamente incentrato sull’Educazione civica per toccare un tema cruciale nella formazione dei cittadini del XXI secolo: la questione dell’uguaglianza di genere e delle pari opportunità tra uomini e donne nell’accesso all’istruzione, ai diritti civili e alle libertà sociali, al lavoro.
La lezione può essere introdotta citando l’articolo 3 della Costituzione italiana e mostrando agli studenti l’infografica del World Economic Forum sulla disuguaglianza di genere (gender gap), che aiuta a trarre conclusioni sulla situazione italiana rispetto agli altri paesi dell’Europa e del mondo.
Ti proponiamo il video Le istituzioni della Repubblica italiana, che fa parte del percorso Diventare Cittadini.
Il video spiega perché è importante conoscere quali sono le istituzioni della Repubblica italiana. Per comprendere che cos’è lo Stato, al di là dell’idea generica che spesso abbiamo in mente, è necessario leggere la Costituzione e studiare in che modo essa disciplina i rapporti tra le istituzioni e gli organi statali e i cittadini.
L’Educazione civica è una disciplina trasversale che ha come obiettivo il saper essere cittadini, le conoscenze sono solo il mezzo attraverso cui arrivarci.
La Costituzione, pilastro normativo che regola la vita della nostra società, entra in vigore il primo gennaio 1948 nella neonata Repubblica italiana. Nonostante abbia ormai più di 70 anni, si dimostra sempre molto attuale, complessa e utile per riflettere sulle questioni della contemporaneità. Per approfondire questo tema, i contenuti multimediali sono molteplici ed eterogenei, dal filmato dell’Istituto Luce in cui il presidente della Repubblica Enrico De Nicola firma la Costituzione a quello in cui Roberto Benigni commenta con passione i 12 principi fondamentali della Costituzione “più bella del mondo”.
Il 26 gennaio 1955 Piero Calamandrei si rivolse ai giovani per spiegare il valore simbolico della Costituzione italiana, la sua genesi, ma soprattutto l’eredità civile che l’Assemblea costituente ha lasciato ai giovani, di allora e di oggi. Gli spunti di riflessione offerti da Calamandrei sono molti e del tutto attuali, per vivere la Costituzione come qualcosa di vivo, in cui rispecchiare la nostra coscienza civica.
Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e svolge due ruoli fondamentali: è garante della Costituzione e rappresenta l’unità nazionale. Da chi viene eletto? Quali sono i suoi poteri? Alcuni contenuti di approfondimento e una scheda video tracciano il profilo di questa figura istituzionale.
La legge n.69 del 2019 sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, meglio conosciuta come “Codice rosso”, è stata approvata definitivamente dal Senato il 17 luglio 2019. Il testo, molto denso, contiene diverse novità sulla disciplina penale relativa alla violenza contro le donne, introducendo nuovi reati e in parte modificando le procedure, per arginare quella che è stata definita una “vera e propria emergenza nazionale”.
La questione della riduzione del numero di parlamentari è stata da sempre al centro della storia politica e, dagli anni Ottanta, oggetto di diversi progetti di riforma. Il 19 ottobre 2020 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la Legge costituzionale n. 1 del 2020 rubricata come “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”. Quali sono i punti della riforma? E le conseguenze sulla funzionalità delle Camere e delle Commissioni? Alcuni contenuti di approfondimento e una scheda video tracciano il profilo di questa importante riforma.
Quasi tutti i giorni sentiamo parlare del rapporto fra Governo e Parlamento perché in effetti, la “macchina” giuridica e politica italiana coincide con l’attività legislativa del Parlamento ed esecutiva del Governo. Ma cosa succede se inizia a sgretolarsi il rapporto di “collaborazione” fra questi due organi? Come si manifesta una crisi di governo? Quali sono gli effetti immediati? Il testo tocca e approfondisce questi temi di calda attualità.
L’insegnamento dell’Educazione Civica ha come grande obiettivo quello di stimolare un atteggiamento di conoscenza e cura di tutti gli ambiti del vivere e dell’essere cittadini già oggi, a scuola, in famiglia, in città, sul Pianeta. Il suo campo d’azione è ampio e trasversale. Ecco perché in questa sezione troverai materiali e contenuti tratti dai nostri LIBRI per coinvolgere la classe in laboratori individuali e di gruppo che possono rappresentare una preziosa occasione di confronto e crescita delle competenze.
STORIA triennio / da Una storia per riflettere
Il REPORTAGE di Francesca Mannocchi (giornalista, inviata di guerra e scrittrice) tratta, fra gli altri argomenti, dello Yemen, il Paese che ha vissuto dopo il 2015 la più grave crisi umanitaria al mondo. L’attività pluridisciplinare parte dalla fotografia del campo profughi a Khamer per riflettere e creare tutte le possibili connessioni tematiche
Scarica le pagine di inquadramento e dell’attività
Attività
GRECO / da Il nuovo greco di Campanini
Dalla rivolta ionica, quali sono state le tappe significative di rivendicazione delle libertà individuali? Un laboratorio multidisciplinare, a partire dal concetto di “libertà” nella cultura greca, approfondisce il tema e invita a riflettere sulle libertà fondamentali sancite nella nostra Costituzione.
Scarica le pagine dell’attività: Dalla Grecia a oggi: libertà e rivoluzioni
EDUCAZIONE CIVICA / da Cittadine e cittadine
Per aiutare i ragazzi a diventare cittadini consapevoli e attivi, scopri il laboratorio delle competenze che propone attività da svolgere singolarmente e in gruppo.
Scarica le pagine dell’attività: Laboratorio delle competenze
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La Costituzione è la fonte normativa più importante del nostro ordinamento e di conseguenza tutte le altre fonti del diritto devono rispettarne i princìpi. All’interno della Costituzione sono descritti i princìpi fondamentali che regolano la vita dei cittadini, i diritti, i doveri, le libertà, oltre alla struttura e al funzionamento degli organi più importanti dello Stato.
Quando nasce l’attuale Costituzione Italiana? Dobbiamo tornare al 2 giugno 1946: con il risultato del referendum l’Italia diventa una Repubblica e all’Assemblea Costituente eletta viene affidato il compito di elaborare una nuova Costituzione.
L’Assemblea nomina la “Commissione dei 75”: 75 deputati di diversa appartenenza politica presentano un progetto di Costituzione che viene discusso, modificato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore il 1° gennaio 1948. Nel tempo, il testo costituzionale è stato modificato per adeguarlo alla nuova realtà sociale e politica, ma la numerazione degli articoli è rimasta invariata.
Oggi come allora conoscere la Costituzione e riflettere sui principi ispiratori che hanno guidato i Padri costituenti ci guida verso una piena consapevolezza dell’essere cittadini.
EDUCAZIONE CIVICA / da La nuova educazione civica
La Costituzione è distinta in due parti: Diritti e doveri dei cittadini e Ordinamento della Repubblica, precedute dai Princìpi fondamentali e seguite dalle Disposizioni transitorie e finali. Nei Princìpi fondamentali (artt. 1-12) sono contenuti i princìpi ispiratori della Carta costituzionale: i diritti inviolabili, la sovranità popolare, il ripudio della guerra, il diritto di uguaglianza, il solidarismo.
EDUCAZIONE CIVICA / da La nuova educazione civica
Gli artt. dal 13 al 28 della Costituzione disciplinano i diritti di libertà di cui i cittadini godono sia in quanti individui (diritti individuali), sia in quanto singoli facenti parte di una collettività (diritti collettivi). Sono i diritti che garantiscono alla persona una sfera di azione libera dall’ingerenza dello Stato e costituiscono la base su cui appoggia una moderna democrazia.
EDUCAZIONE CIVICA / da La nuova educazione civica
La nostra vita è caratterizzata da numerose relazioni sociali, attraverso le quali esprimiamo la nostra personalità: a scuola con i compagni, in ufficio con i colleghi, a casa con gli amici e così via. La Costituzione prevede una tutela delle libertà collettive, esercitabili da parte di gruppi di persone, come per esempio l’art. 17 che garantisce la libertà di riunione, in qualsiasi luogo e per il motivo che preferiamo, purché pacifico, con l’unico divieto di non portare armi.
La Costituzione rappresenta il fondamento della convivenza e del patto sociale di un Paese e i nostri comportamenti come singoli e come collettività devono essere coerenti con quanto in essa stabilito. Per Amnesty International, Educazione Civica coincide con Educazione ai Diritti Umani con l’obiettivo di fornire ad alunne/i le competenze necessarie per diventare attenti esploratori del mondo che li circonda e pronti a una partecipazione attiva nella società.
In collaborazione con Amnesty International – da 60 anni il più grande movimento mondiale per la difesa dei diritti umani – ti proponiamo spunti per lezioni pensate per coinvolgere le classi attraverso attività partecipative. Con l’obiettivo di stimolare alunne/i a collaborare tra loro, confrontarsi sui differenti punti di vista, sentirsi responsabili delle proprie idee e azioni, battersi per un mondo migliore.
Educazione ai diritti umani significa:
Per la scuola primaria
Tra i materiali forniti, il testo in forma semplificata per bambine/i della ‘Dichiarazione universale dei diritti umani’ e un video di animazione che illustra in forma integrale i trenta articoli contenuti in questo fondamentale documento. A beneficio dell’insegnante, un opuscolo informativo sulla storia e la struttura della Dichiarazione.
Per la scuola secondaria di secondo grado
Il testo integrale e in forma semplificata della ‘Dichiarazione universale dei diritti umani’; un video di animazione che illustra i trenta articoli della Dichiarazione e il breve filmato “Che cosa sono i diritti umani”.
Parole e discorsi di odio sono diventati molto frequenti, soprattutto per la loro diffusione sui social media, e influenzano in modo significativo le esperienze e i comportamenti delle nuove generazioni, fin da piccoli. È importante quindi interrogarsi sul linguaggio, sul peso e sul valore delle parole, che possono ferire, ma anche incoraggiare, dare sostegno. Ti proponiamo percorsi didattici che hanno lo scopo di facilitare questa riflessione.
Per la scuola primaria
Il percorso si compone di due unità. Nella prima, “Le parole che feriscono”, ogni bambina/o è spinta/o a riconoscere la propria “unicità” e quella degli altri e a imparare a sostituire le parole che feriscono con quelle che accolgono.
Nella seconda, “Conflitto e dialogo”, attività coinvolgenti fanno apprezzare a bambine/i il valore del dialogo e della cooperazione per superare i conflitti. La proposta educativa è completata da due strumenti di informazione e formazione per il docente: il manuale “Hate speech. Conoscerlo e contrastarlo. Guida breve per combattere i discorsi d’odio online” e la scheda informativa “Hate speech: definizione e dati”.
Per la scuola secondaria di primo grado
Il percorso comprende differenti materiali e attività da combinare con flessibilità. Si può cominciare con “I diritti e le parole” che propone una riflessione sul rapporto tra libertà di opinione e libertà di espressione e quando questa sconfina nell’offesa e nel discorso d’odio. Già in questa attività si introduce il tema del bullismo a scuola, che può essere ulteriormente approfondito con le attività “Ragazze vittime di bullismo” e “Da spettatore a soccorritore”.
L’attività “Parole e migrazioni”, invece, tratta del discorso d’odio legato all’intolleranza su base etnica. La proposta educativa è completata da due strumenti di informazione e formazione per il docente: il manuale “Hate speech. Conoscerlo e contrastarlo. Guida breve per combattere i discorsi d’odio online” e la scheda informativa “Hate speech: definizione e dati”.
Per la scuola secondaria di secondo grado
Il percorso propone differenti materiali e attività, compresa una ricca proposta di video. Si può avviare la discussione con le attività “Il potere delle parole” e “Abbiamo alternative?” per ragionare sulle implicazioni dell’uso di un certo tipo di linguaggio.
Con i due manuali “Hate speech. Conoscerlo e contrastarlo. Guida breve per combattere i discorsi d’odio online” e “Write the change! Sviluppare narrazioni alternative nel lavoro con i giovani“ la riflessione si allarga alla società in generale, dove i discorsi d’odio sembrano caratterizzare sempre più il panorama comunicativo.
Tutte queste attività possono essere arricchite con uno o più filmati tra quelli proposti: dai sei brevi video legati all’iniziativa “Il barometro dell’odio”, alle testimonianze dei componenti della“Task force Hate speech”; dal webinar “Covid19: l’hate speech e la diffusione di notizie false” all’intervento di Martina Chichi (AI Italia) “Conoscere e contrastare l’Hate speech”.
Come affrontare in maniera proficua una tematica tanto complessa e spigolosa come la pena di morte? Il percorso propone informazioni e suggerimenti operativi che aiutano il docente a pianificare l’intervento educativo e sollecitano nella classe curiosità, riflessioni personali, voglia di discutere insieme.
Si suggerisce di iniziare con i due test “Cosa so della pena di morte” e “Cosa penso della pena di morte” per stimolare poi il dibattito tra gli studenti con il gioco di ruolo “Abolizione vs. mantenimento” e/o con le attività “Tesi a confronto” e “Se io fossi il giudice”. Per allargare il discorso vengono proposti “Opinioni: Sì alla pena di morte” e “Opinioni: No alla pena di morte” che raccolgono le argomentazioni formulate da intellettuali e politici nonché le schede informative su quanto hanno scritto in proposito Albert Camus e Norberto Bobbio.
L’attività “Animali in gabbia” e il Caso di Anthony Charles Graves (scheda+video) stimolano la discussione sulla funzione rieducativa o afflittiva della pena, mentre il quadro aggiornato sulla pena di morte nel mondo può essere oggetto di ricerche a partire dalla Lista dei Paesi abolizionisti e mantenitori (aggiornata al 31 agosto 2021) e dal Rapporto 2020 di Amnesty International sulla Pena di Morte. La proposta educativa è completata da tre schede informative per il docente: “I motivi per dire no alla pena di morte”, “Amnesty International e la pena di morte” e “Trattati internazionali sulla pena di morte”.
Fra le tante tematiche che riguardano i diritti umani, la questione della pena di morte rappresenta certamente una di quelle più in grado di scatenare contrasti, contrapposizioni, incomprensioni. D’altra parte, proprio per questo, è una tematica che accende interesse e partecipazione. Il percorso didattico sollecita le/gli adolescenti ad esprimere la propria opinione sul tema passando attraverso l’uso libero e rigoroso del pensiero, il confronto rispettoso, il gusto della ricerca.
Tanti i materiali proposti: dai test “Cosa so della pena di morte” e “Cosa penso della pena di morte” al gioco di ruolo “Abolizione vs. mantenimento” e le attività “Tesi a confronto” e “Se io fossi il giudice”. Dalla scheda informativa (con video) sul caso di Anthony Charles Graves per comprendere le aberrazioni di un sistema giudiziario che prevede la pena di morte alla Lista dei Paesi abolizionisti e mantenitori (aggiornata al 31 agosto 2021) e al Rapporto 2020 di Amnesty International sulla Pena di Morte per conoscere la realtà dell’applicazione della pena di morte nel mondo
La proposta educativa è completata da tre schede informative per il docente: “10 motivi per dire no alla pena di morte”, “Amnesty International e la pena di morte” e “Trattati internazionali sulla pena di morte”.
Il tema della parità di genere è sempre più attuale. Approfondire questo tema con le nuove generazioni può essere uno stimolo utile per ridurre gli stereotipi e costruire l’uguaglianza di genere nelle società moderne. Come affrontare una tematica tanto complessa e spigolosa? Ti proponiamo percorsi didattici pensati per ogni ciclo scolastico che hanno lo scopo di sollecitare curiosità, riflessioni personali, desiderio di confronto e dialogo.
Per la scuola primaria, secondo ciclo
Il percorso propone differenti materiali, a cominciare da tre attività: “Io sono, Tu sei” per testare la conoscenza di partenza del tema, “C’era una volta…. Scoprite che cosa accadrebbe se doveste cambiare sesso ai personaggi delle favole” per stimolare la discussione e “I maschi non piangono. E le femmine sono più eleganti…”.per affrontare la questione del ruolo del maschio e della femmina all’interno della società. Come approfondimento si mettono a disposizione di maestre/i le schede online “Nascere bambine”, “Pratiche tradizionali” e “Mutilazioni genitali femminili”. La proposta educativa è completata dalle schede informative per docenti “La parità di genere“ e “La violenza di genere“.
Per la scuola secondaria di primo grado
Il percorso comprende differenti materiali, a partire da tre attività: “Essere maschio, essere femmina” per testare la consapevolezza sugli stereotipi di genere, “Quale lavoro?” per approfondire il tema della parità di genere sul lavoro “Barricata in casa” e, per affrontare la questione, di stringente attualità in tutto il mondo, della violenza domestica.
Per approfondire, le/i docenti possono accedere alle schede online “Nascere bambine”, “Pratiche tradizionali” e “Mutilazioni genitali femminili“.
Per un ulteriore approfondimento vengono messe a disposizione le schede informative “Notizie dal mondo” (una selezione di comunicati stampa sulle diverse condizioni delle donne nel mondo), “La violenza domestica” e “Il divario di genere”.
Tra i materiali vengono proposti anche due video: Azza Soliman, Il coraggio di difendere i diritti delle donne (1’30”ca) in cui un’avvocatessa egiziana testimonia la sua difficile battaglia in difesa delle donne e Il coraggio delle donne afgane (1’ca) che documenta la protesta per le strade di Kabul contro la presa di potere dei Talebani.
Per la scuola secondaria di secondo grado
La proposta didattica comprende diversi materiali, a cominciare da tre attività: “E se cambiassimo?” per testare la consapevolezza sugli stereotipi di genere, “Salari differenti” per approfondire il tema della parità di genere sul lavoro e “Mettere in discussione i nostri atteggiamenti sul genere“ per affrontare la questione della violenza domestica.
Per approfondire, le/i docenti possono accedere alle schede online “Nascere bambine”, “Pratiche tradizionali” e “Mutilazioni genitali femminili“.
Per un ulteriore approfondimento vengono messe a disposizione le schede informative “Notizie dal mondo” (una selezione di comunicati stampa sulle diverse condizioni delle donne nel mondo), “La violenza domestica” e “Il divario di genere”.
Tra i materiali vengono proposti anche due video: Azza Soliman, Il coraggio di difendere i diritti delle donne (1’30”ca) in cui un’avvocatessa egiziana testimonia la sua difficile battaglia in difesa delle donne e Il coraggio delle donne afgane (1’ca) che documenta la protesta per le strade di Kabul contro la presa di potere dei Talebani.
Ci sono date che hanno segnato una svolta decisiva nella storia dell’umanità e, più da vicino, del nostro Paese. Conoscerle e celebrarle vuol dire non solo ripercorrere tappe fondamentali della nostra storia, ma anche capire quello che siamo oggi e come lo siamo diventati. Tornando indietro nel tempo ricostruiamo la nostra identità personale e collettiva e ricordiamo l’importanza di valori condivisi che provengono da un passato comune.
Vi proponiamo alcune tra le ricorrenze che permettono di trattare i grandi temi del nostro passato/presente/futuro con un approccio attivo e partecipativo da parte di studentesse/studenti.
STORIA / da Dal tempo alla Storia
Il 17 marzo 1861 veniva proclamato a Torino il Regno d’Italia e il 17 marzo è quindi l’anniversario dell’Unità d’Italia. Questa data è stata celebrata solennemente nel 1911, 1961 e 2011 e oggi rimane un’occasione per riflettere insieme sull’importanza dell’unità nazionale e dei suoi simboli, come l’inno.
Il 25 aprile 1945 segna la Liberazione dal nazifascismo e, al tempo stesso, il punto di partenza del processo di costruzione della democrazia italiana. Spunti di riflessione, letture, film aiutano a ricostruire in classe il significato della Resistenza e di valori come libertà, giustizia e democrazia.
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STORIA / da Dal tempo alla Storia
Il 1° maggio 1886 a Chicago -uno dei maggiori poli industriali degli Stati Uniti- veniva indetto un grande sciopero per ottenere orari di lavoro più sopportabili rispetto ai durissimi turni in fabbrica di 12,14 e 16 ore. Dal 1889 il Primo Maggio è la Festa del lavoro e rappresenta ogni anno un appuntamento per fare il punto su un tema molto presente nella Costituzione Italiana.
STORIA / da Dal tempo alla Storia
Il 2 giugno si celebra la Festa della Repubblica italiana perché, proprio tra il 2 e il 3 giugno 1946, si tenne il referendum con cui gli italiani scelsero di far diventare l’Italia una Repubblica costituzionale, abolendo la monarchia. Una giornata celebrata con grandi iniziative e cerimonie ufficiali per riaffermare l’identità della nostra nazione in continua trasformazione.