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Rientrare in… classe

di  Daniela Bianchi

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Il Ritorno a Scuola: l’arte di ricominciare insieme

Il suono della campanella di settembre porta con sé un carico di emozioni: la curiosità, l’ansia per le novità e, per molti, la malinconia per la fine delle vacanze. Per noi insegnanti, questo momento rappresenta una delle sfide più belle: quella di accogliere i bambini e le bambine non solo in una classe, ma in un nuovo capitolo delle loro vite. La vera arte del rientro non sta nel correre subito ai progetti, ma nel creare un clima di serenità e fiducia. Un’accoglienza pensata e gioiosa è come un seme che piantiamo, e il suo frutto sarà un anno scolastico fatto di collaborazione, curiosità e passione per l’apprendimento. Un’accoglienza pensata e gioiosa è come un seme che piantiamo, e il suo frutto sarà un anno scolastico fatto di collaborazione, curiosità e passione per l’apprendimento. Questo approccio non è una moda, ma una strategia didattica fondamentale. Se i bambini e le bambine si sentono a proprio agio e motivati, ogni attività successiva, ogni lezione, ogni progetto di gruppo risulterà più efficace e produttivo. La scuola non è solo il luogo in cui si impara, ma una seconda casa, un luogo di crescita, scoperta e appartenenza.

Accogliere e motivare con gioia e creatività

Il rientro a scuola per i bambini e le bambine della scuola primaria è un momento di grande cambiamento. Passano da un ambiente familiare e libero a uno più strutturato, con regole e routine precise. Per questo motivo, le attività di accoglienza devono essere un ponte tra la libertà dell’estate e la serenità della scuola, usando il gioco, la creatività e la condivisione come strumenti principali.

Il ramo d’ulivo del ritorno

Il primo giorno di scuola è un po’ come un ramo d’ulivo teso verso gli alunni e le alunne: un gesto di accoglienza e di promessa per l’anno che verrà. Dopo la libertà dell’estate, il rientro in classe non deve essere vissuto come un brusco risveglio, ma come un’opportunità per costruire insieme un nuovo inizio. 

Per noi insegnanti, la vera sfida non è solo riprendere i progetti didattici, ma riaccendere nei ragazzi la fiamma della curiosità, gettando le basi per un anno di crescita, collaborazione e apprendimento.