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Differenziare per includere

Alunni protagonisti in una didattica cucita su misura

di  Maria Condotta

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Valorizzare ciascuno

Gli alunni e le alunne che compongono le nostre classi sono tutti diversi, con interessi, passioni, esigenze, peculiarità, stili di apprendimento del tutto differenti. Eppure nella didattica tradizionale si continuano ad imporre le stesse modalità procedurali, gli stessi tempi e si richiedono gli stessi prodotti a ciascuno, senza un’effettiva differenziazione, eccetto per coloro con bisogni educativi speciali. La differenziazione didattica non può e non deve avere solo lo scopo di semplificare l’apprendimento ma dovrebbe valorizzare ciò che ciascun alunno è in grado di fare. 

Cosa differenziare

La differenziazione didattica si basa sulla necessità di attivare e perseguire una didattica per competenze con l’obiettivo di far emergere il talento di ciascuno, attraverso percorsi che siano in grado di stimolare e avvicinare lo studente ad un apprendimento vivo e attivo. Nella pratica didattica in classe la differenziazione è possibile in tre ambiti: contenuti, processi, prodotti.

Conoscere gli alunni in profondità

Per poter progettare percorsi differenziati è necessario però conoscere in modo approfondito i propri studenti. L’insegnante, infatti, deve aver chiaro non solo lo stile cognitivo e il metodo di apprendimento di ciascuno, ma deve anche conoscere interessi, curiosità, talenti, punti di forza, fragilità, potenzialità e bagaglio personale. Proprio grazie a queste informazioni il docente sarà in grado di valutare la prontezza all’apprendimento, lavorando sulla zona di sviluppo prossimale e, agganciando i percorsi didattici alla vita degli alunni.

Il ruolo del docente

Il docente non è più un dispensatore di conoscenze, ma diventa un regista che gestisce e accompagna i processi, affiancando ciascuno e incoraggiando la riuscita di tutti. L’insegnante inoltre sarà il primo esempio di competenza in azione perché nella quotidianità didattica dovrà far vedere ai propri alunni come procedere proprio come un artigiano che attraverso l’apprendistato cognitivo mostra, accompagna, affianca e sostiene ciascuno nell’apprendimento cooperativo e vero.

Esempi di attività differenziate

    1. Stazioni di lavoro. La classe viene suddivisa in tavoli di lavoro dove gli alunni possano lavorare insieme e confrontarsi mettendosi in gioco però su attività diversificate. Ciascuna stazione infatti propone attività distinte che richiedono abilità diverse e strategie cognitive mirate in base a ciascuna proposta. L’obiettivo è anche quello di “imparare facendo”, dunque la progettazione delle attività deve tener presente della parte pratica e applicativa del sapere. 
    2. Tabelle di scelta. Vengono proposte agli alunni delle tabelle che contengono molte e varie attività inerenti ad uno stesso argomento oppure molto diverse tra loro. Gli alunni potranno mettersi al lavoro sull’attività che preferiscono e, rendendo l’attività piacevole e vicina ai propri interessi, alle proprie modalità di apprendimento o ai propri bisogni formativi. 
    3. Centri di apprendimento. La modalità didattica dei centri di apprendimento viene utilizzata per il rinforzo e sostegno specifico degli apprendimenti. La classe viene suddivisa in gruppi cooperativi dove gli alunni attraverso l’utilizzo di specifiche attività come ad esempio progetti, giochi, manufatti, si mettono alla prova per consolidare le proprie abilità in un contesto cooperativo e di aiuto reciproco tra pari.
    4. Centri di interesse. Quando si lavora per centri di interesse gli alunni hanno la possibilità di scegliere in autonomia ciò su cui lavorare in base ai propri interessi e alle proprie passioni. La classe viene infatti suddivisa in zone attrezzate all’interno delle quali sia possibile allenarsi o esercitarsi utilizzando materiali e risorse di studio per approfondire specifici argomenti. In questo caso la motivazione personale e la scelta favoriscono l’attivazione di un clima positivo.

Lavorare applicando la differenziazione didattica è sicuramente complesso e richiede una competenza attiva dell’insegnante, che continuamente si mette in discussione e prova nuove strade per rendere la giornata scolastica efficace e piacevole. Allo stesso tempo è davvero impegnativo costruire legami con tutti i nostri studenti mostrando sensibilità per le loro differenze e realizzare percorsi didattici cuciti su misura per la specificità che ciascuno di loro ha. Ma c’è una certezza, quella che gli studenti lavorino meglio in un contesto in cui si sentano presi in considerazione, apprezzati e sostenuti. E se non sappiamo da dove cominciare, la prima cosa da fare è studiare, e la seconda è cominciare e provare sul campo. 

Per approfondire

  • D’Alonzo, L. (2016). La differenziazione didattica per l’inclusione. Metodi, strategie, attività – Trento: Erickson. 
  • Demo, H. (cur.) (2015). Didattica delle differenze. Proposte metodologiche per una didattica inclusiva – Trento: Erickson.
  • D’Alonzo, L. (2019). Ognuno è speciale. Strategie per la didattica differenziata. Milano – Torino: Pearson
  • Tomlinson, C. A., & Imbeau, M. B. (2012). Condurre e gestire una classe eterogenea – Roma: LAS
  • Tomlinson, C. A. (2006). Adempiere la promessa di una classe differenziata: strategie e strumenti per un insegnamento attento alla diversità – Roma: LAS

Per iniziare: un piccolo spunto operativo