News Primaria

Diritto alla libertà di parola e Diritto alla libertà di stampa

La conoscenza della lingua come strumento

di  Giuditta e Ginevra Gottardi

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Ogni anno, il 3 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa con lo scopo di ricordare l’importanza della libertà di parola, libertà sancita dall’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei diritti umani. Per avviare una riflessione con i bambini e le bambine sull’importanza di potersi esprimere liberamente, abbiamo pensato di proporre un’attività che partisse proprio dalle parole, dal loro significato e dalla loro provenienza.

Sui dizionari per la Scuola Primaria, non è presente l’etimologia delle parole, eppure trattare questo argomento può essere molto interessante per gli alunni e le alunne che scoprono che le parole hanno una storia lunga e che spesso derivano da lingue di antichi popoli come i Greci e i Romani, argomenti che vengono trattati contemporaneamente nel curricolo di storia. La cosa stupefacente è che spesso si scopre che alcune parole inizialmente avevano un significato diametralmente opposto a quello che rivestono oggigiorno.

Un esempio? La parola scuola deriva dal greco “scholé” che significa “tempo libero” nell’accezione di un tempo in cui è possibile mettere a riposo i muscoli e mettere a frutto le proprie capacità intellettuali. Sicuramente i nostri alunni e alunne, se interpellati su cosa significhi la parola scuola non penserebbero mai e poi mai al tempo libero, ma piuttosto a un tempo occupato, pieno di cose da fare obbligatoriamente, nel quale devono stare un tempo stabilito e svolgere compiti assegnati: di fatto darebbero una definizione molto simile a quella di lavoro. 

Questa discrepanza di significato ci permette di avviare una riflessione con i bambini e le bambine sul fatto che in passato studiare era un privilegio di pochissime persone, che solo i ricchi potevano studiare e che solo nel XX secolo il diritto di istruzione è diventato universale per ragazzi e ragazze ma che in alcuni paesi questo diritto è negato ancora oggi. In questa ottica, le ore trascorse sui libri possano essere considerate un dono di inestimabile valore, che ci permette di prepararci per quello che sarà il nostro lavoro del futuro. 

Un ottimo modo per coinvolgere maggiormente i bambini e le bambine è raccontare loro la storia di Malala Yousafzai attraverso articoli di giornale, video-interviste e le sue parole: Anche se avevamo sempre amato la scuola, non ci eravamo resi pienamente conto di quanto fosse importante l’istruzione prima che cercassero di togliercela. Studiare, leggere, fare i compiti non era solo un modo come un altro di passare il tempo, era il nostro futuro”Attraverso le sue parole è possibile mettere in risalto la ribellione messa in atto da questa giovane per garantire il proprio diritto allo studio e alla libertà di parola. 

Il libro che abbiamo scelto questo mese per accompagnare l’azione didattica è “Il viaggio delle parole” di Andrea Marcolongo e Andrea Uncini edito da Mondadori; si tratta di un albo illustrato che prende in considerazione alcune parole della lingua italiana e che, attraverso l’etimologia delle stesse, avvia delle riflessioni approfondite su come il significato delle parole cambi e con esso cambino i comportamenti delle persone. Conoscere le parole e il loro significato vuol dire essere liberi di utilizzarle in modo da veicolare le proprie idee e messaggi.

Il video qui proposto è suddiviso in tre parti:

  • prima parte: lettura espressiva della storia;
  • seconda parte: presentazione del lavoro;
  • terza parte: video tutorial con i passaggi per realizzare il template.

VIDEO

MATERIALI

LE AUTRICI

Ginevra G. Gottardi
Esperta di attività storico -artistiche, insieme a Giuditta Gottardi ha fondato il centro di formazione Laboratorio Interattivo Manuale, un atelier dove creatività e didattica si incontrano.

Giuditta Gottardi
Insegnante di scuola primaria, insieme a Ginevra Gottardi ha creato il sito Laboratorio Interattivo Manuale, una piattaforma digitale di incontro e discussione sulla didattica attiva per migliaia di insegnanti.

Entrambe sono autrici Fabbri–Erickson.