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L’Agenda 2030 nel curricolo di scienze

di Antonella Alfano, Vincenzo Boccardi, Ernesta De Masi e Giulia Forni

Secondaria di 1° grado - Scienze

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Il termine sostenibilità è entrato nell’uso comune e riguarda sempre più le nostre vite e l’educazione.
Il nuovo assetto della Costituzione italiana, con le recenti integrazioni degli articoli 9 e 41,  ha rafforzato il principio della sostenibilità dal punto di vista normativo, introducendo nella Carta costituzionale “la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

Una serie di misure legislative, in primis la transizione ecologica con un ministero dedicato, sono state messe in campo per favorire la trasformazione del nostro sistema socio-economico, attraverso l’incremento delle fonti energetiche rinnovabili, una mobilità a zero emissioni di carbonio, lo sviluppo di un’agricoltura  sostenibile, la salvaguardia della biodiversità. L’educazione allo sviluppo sostenibile è esplicitamente riconosciuta nell’obiettivo 4 dell’Agenda 2030: Entro il 2030, assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, …”.

Che cosa si può fare concretamente per integrare queste tematiche nel curricolo delle materie scientifiche collegandole ai contenuti disciplinari? Una delle novità che caratterizza il libro di testo “Tra le dita- Scienze da esplorare” è proprio l’inserimento di temi che riguardano la tutela dell’ambiente e la sostenibilità.  Non si tratta di approfondimenti aggiunti alle varie lezioni ma è proprio l’impostazione degli argomenti curricolari delle unità fortemente ispirata alla necessità di educare le nuove generazioni a una visione rispettosa dell’ambiente in cui vivono.

Nel libro di testo abbiamo dedicato le pagine di apertura e chiusura di tutte le unità a uno o più obiettivi dell’Agenda 2030: domande mirate, evocate da un’immagine suggestiva, invitano a riflettere su situazioni problematiche che riguardano la vita quotidiana. Attraverso le attività proposte, gli studenti sviluppano il pensiero critico, imparano a prendere decisioni, a fare le proprie scelte e a motivarle. Inoltre si favorisce la realizzazione di attività collaborative e si rafforza il rapporto con l’ambiente e con il proprio territorio, non perdendo mai di vista una visione globale.

Si riportano solo alcuni esempi. 

L’unità A3 – Temperatura e calore – presenta gli argomenti in stretto collegamento con il problema dei cambiamenti climatici (Fig. 1).

Fig. 1

L’unità A4 – Miscugli e soluzioni – mette in relazione le modalità di separazione di miscugli e soluzioni con il ruolo di filtraggio delle zone umide che vanno assolutamente tutelate per l’equilibrio degli ecosistemi (Fig. 2).

Fig. 2

Così l’unità A6 – Trasformazioni chimiche – introduce alunne e alunni alle reazioni chimiche dannose per l’ambiente, in particolare all’acidificazione degli oceani e delle precipitazioni (Fig. 3).

Fig. 3

L’unità A11 – Onde meccaniche e suono – introduce l’argomento invitando alunne e alunni alla scoperta dell’ambiente acustico in cui vivono (il paesaggio sonoro dell’ecologia acustica) stimolando una riflessione sui problemi dell’inquinamento sonoro, ma anche sottolineando l’importanza di saper ascoltare chi ci sta accanto (Fig. 4)

Fig. 4


Di seguito un esempio dettagliato nel campo della biologia.L’elenco può continuare per tutte le unità perché, come si scriveva, l’impostazione del testo è strettamente collegata a problemi ambientali e di sostenibilità.

Il problema nel suo contesto: l’evoluzione, come si sa, è difficile da osservare e documentare perché avviene in tempi molto lunghi. Nei batteri, però, è apprezzabile su una scala temporale breve, nell’arco di alcuni anni o pochi decenni; la pressione selettiva esercitata sulle popolazioni microbiche dall’abuso degli antibiotici ha accelerato la resistenza a questi farmaci, tanto che l’OMS considera la farmaco-resistenza una delle più gravi minacce globali per la salute pubblica dei nostri tempi. 

L’argomento è connesso all’obiettivo 3.Salute e benessere dell’Agenda ONU 2030 (fig. 5). 

Fig. 5

Proposte per affrontare e risolvere il problema: per entrare in argomento, si riporta sinteticamente la storia del DDT, un insetticida che ha avuto una larga diffusione nel dopoguerra, fino agli anni ’60 del secolo scorso, poi ritirato dal mercato per la sua tossicità; lo si irrorava nei campi, nelle abitazioni e addirittura sulle persone per uccidere mosche, zanzare, pidocchi e pulci (Fig. 6). Il DDT con il passare del tempo perse la sua efficacia e venne utilizzato in dosi via via crescenti, perché in pochi anni si erano selezionate popolazioni di insetti resistenti all’insetticida.

Successivamente, attraverso un’infografica, gli studenti analizzano il meccanismo dell’antibiotico- resistenza (AMR- dall’acronimo inglese AntiMicrobial Resistance) (Fig. 7). Si osserva che, prima dell’assunzione dell’antibiotico, i batteri resistenti sono pochissimi; nel corso del trattamento, per una mutazione casuale e spontanea, alcuni batteri diventano insensibili all’antibiotico; quindi, sopravvivono e trasmettono questo carattere alla progenie, che sarà totalmente resistente. L’antibiotico perde di efficacia e si dovrà ricorrere a un altro tipo di antibiotico, ammesso che lo si trovi. Infatti alcuni batteri possono acquisire più di una resistenza, come i batteri MDR (multi-drug resistance) o superbugs.

Fig. 6

Fig.7

Il problema non riguarda solo il personale sanitario, ma ci coinvolge direttamente come cittadini: tutti possiamo e dobbiamo contribuire a ridurre il rischio dell’antibiotico-resistenza. Spesso le persone, senza consultare il medico, decidono la tipologia di antibiotico, la dose e il tempo di assunzione, utilizzando un farmaco spesso non appropriato per l’infezione in corso, in dosi non idonee e per tempi che sono generalmente inferiori rispetto a quelli necessari. 

Gli studenti sono invitati a leggere le raccomandazioni del Ministero della Salute per un corretto uso degli antibiotici e a rappresentarle attraverso vignette. Il volantino potrà essere diffuso nelle famiglie, in altre classi, tramite il sito della scuola. 
Contribuire a formare cittadini attivi, informati e responsabili è una delle finalità a cui deve tendere l’educazione civica.

PER APPROFONDIRE

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