News Primaria

Passeggia e parla

di Eva Pigliapoco e Ivan Sciapeconi

Primaria
07 - APRILE

Scarica l'articolo in PDF

Se non fosse già evidente, almeno per gli/le insegnanti più attenti/e, ci hanno pensato le neuroscienze a dimostrare le interconnessioni tra percezione, emozione e apprendimento. Le dimensioni corporea ed emotiva entrano prepotentemente in gioco nei processi attivati dalla didattica. Non è un caso che, sempre più, la ricerca è orientata allo sviluppo di “competenze crossmodali”, ovvero a un approccio complessivo (corporeo-emotivo-empatico) attraverso il quale potenziare le più generali competenze di tipo disciplinare.

Alcune pratiche didattiche possono essere molto utili a questo scopo. Ne illustriamo solo una come esempio. Il “walk and talk”, una pratica derivata da tecniche di storytelling, consiste nell’organizzare la classe in “coppie di camminata”. Ai bambini e alle bambine della classe viene chiesto, passeggiando, di svolgere un compito disciplinare. Un esempio tipico è uno scambio verbale, con domande e risposte, su un argomento di studio. L’abbinamento tra compito cognitivo e attività motoria attiva sia il principio della motivazione che l’attenzione.

La progettazione di una lezione dovrebbe tenere conto dell’andamento dell’attività cognitiva e dell’andamento generale della concentrazione. In un’ora di lezione, infatti, è stato dimostrato che il massimo potenziale è concentrato all’inizio (prime time) e non supera i dieci-quindici minuti. Segue un veloce calo cognitivo (down time) che viene solo in parte recuperato verso la fine dell’attività. Ne consegue che, volendo sostenere l’attenzione e la concentrazione di tutta la classe, una buona progettazione dovrebbe seguire la successione di “alti e bassi”.

In questo quadro, l’attività motoria dovrebbe seguire la richiesta di compiti ad alta resa cognitiva, soprattutto nel momento del down time, e non essere concepita solo come specifica disciplina. Si tratterebbe di una piccola innovazione dalle grandi ripercussioni sugli apprendimenti.