
Rivista Secondaria di primo grado Matematica
di Luciana Ferri , Angela Matteo , Eleonora Pellegrini
Da settembre 2022, via le mascherine, niente più distanziamento sociale, niente più DAD. Ma siamo sicuri che sia davvero tutto come prima? Che questi due anni non abbiano lasciato traccia sui nostri alunni e sul loro modo di stare al mondo? Se andiamo a esaminare i risultati di diverse indagini, il quadro che riceviamo è davvero preoccupante.
“ I Servizi hanno purtroppo dovuto assistere negli ultimi anni a un inarrestabile e preoccupante aumento dei disturbi psichiatrici nell’infanzia e nell’adolescenza, (…) L’attuale emergenza pandemica e il trauma sociale conseguente si sommano alla grave crisi già esistente (…)” (Appello dei medici Neuropsichiatri Infantili delle Regioni Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria sull’emergenza adolescenza – Lettera aperta – 8/6/21)
Si sono aggravati, infatti, alcuni fattori di rischio per la salute fisica e mentale degli adolescenti. Tra questi merita particolare attenzione l’uso eccessivo dei social media che ha portato, tra le altre cose, a un uso precoce e massivo di contenuti pornografici e all’instaurarsi, più frequentemente tra le adolescenti, di un rapporto non sereno con il proprio corpo.
Date queste premesse, cosa possiamo fare a scuola?
Sicuramente mettere in campo azioni che favoriscano la motivazione, la curiosità e gli aspetti relazionali: tutto quanto possa aiutare i ragazzi a “stupirsi” e ad abbandonare uno stile di vita centrato “sull’io” a favore di uno stile centrato “sul noi”. Una metodologia adatta a rispondere a queste esigenze può rilevarsi quella basata sulle attività di laboratorio. Un approccio che noi esaminiamo dal punto di vista matematico, ma che riguarda tutte discipline.
Ma che cosa si intende per laboratorio?
Una qualsiasi situazione didattica che consente all’alunno di essere protagonista del proprio apprendimento. Un “luogo” di costruzione del sapere, dove si registrano dense relazioni affettive e che:
Il laboratorio, quindi, inteso come metodo che rispetta l’idea di fondo di creare contesti di apprendimento motivanti e collaborativi. Una proposta metodologica che per essere incisiva non deve essere sporadica o improvvisata. Le attività di laboratorio, infatti, vanno progettate tenendo conto di alcuni elementi caratterizzanti:
Le attività, inoltre, devono prevedere domande stimolo, piuttosto che fornire facili risposte preconfezionate. Non dobbiamo dimenticare che è nostro compito sostenere l’apprendimento e consentire a tutti di partecipare, favorendo così l’autostima di ciascuno. Per riuscirci dobbiamo spostare il centro dell’azione da noi all’alunno.
Il laboratorio, dunque, può diventare uno strumento utile e potente nelle nostre mani per raggiungere l’obiettivo dello “star bene a scuola” e contrastare i fattori di rischio che in questo nostro tempo rendono tanto fragili gli adolescenti.