

In economia, il concetto di povertà rappresenta un fenomeno profondamente legato allo sviluppo delle società: “povero” non è soltanto chi possiede poco denaro, ma chi non è in grado di assicurarsi i mezzi indispensabili alla propria sopravvivenza.
Tali mezzi comprendono beni come il cibo, l’acqua e i vestiti, che permettono di soddisfare quei bisogni di prima necessità di cui gli esseri umani non possono fare a meno.
In molte zone in via di sviluppo una persona su cinque vive al di sotto della soglia minima di povertà assoluta (fissata globalmente in 1,25 dollari al giorno), ovvero diversi milioni di persone continuano a vivere in condizioni di miseria, malnutrizione, discriminazione sociale e accesso limitato all’istruzione e ad altri servizi di base. Per queste ragioni nel 2015 le Nazioni Unite hanno fissato come primo obiettivo dell’Agenda 2030 quello di sconfiggere la povertà, un traguardo raggiungibile attraverso la costruzione di politiche nazionali e internazionali per il miglioramento dei sistemi di protezione sociale per le fasce più deboli della popolazione.
Secondo le rilevazioni Istat del 2017, in Italia le persone in condizioni di povertà assoluta erano oltre 5 milioni, il dato più alto mai registrato dal 2005 (il primo anno da cui sono disponibili queste informazioni). Nel contesto nazionale risultavano maggiormente sfavoriti il Mezzogiorno (con il 10,3% di famiglie povere) e i minori (con un’incidenza di povertà assoluta triplicata in soli dieci anni). Per contrastare questo fenomeno, in accordo con i traguardi dell’Agenda 2030, in anni recenti i governi che si sono succeduti hanno predisposto strumenti di aiuto a sostegno dei redditi delle famiglie più indigenti.
Misure di questa natura dovrebbero consentire entro il 2030 di ridurre almeno della metà la percentuale di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà assoluta, ma da sole non bastano per sradicare del tutto la povertà dal mondo. È necessario infatti che gli Stati collaborino tra loro al fine di creare politiche comuni a livello regionale, nazionale e internazionale per promuovere investimenti nelle azioni di lotta alla povertà e alla discriminazione.
Le misure di contrasto alla povertà possono operare su più livelli, non solo quello del reddito ma anche quello del reinserimento sociale e lavorativo. Per aiutare un nucleo familiare a superare la soglia di povertà è infatti necessario, da una parte, fornire accesso immediato ai mezzi necessari a sostenere le spese di base e, dall’altra, favorire le condizioni per garantire l’autonomia nel lungo periodo e contrastare i fenomeni che portano una famiglia a ricadere in stato di povertà. In molti Paesi, tuttavia, si aggrava il fenomeno dei working poor, lavoratori poveri, persone che, pur avendo un’occupazione, sono a rischio povertà ed esclusione sociale.
Dividete la classe in gruppi per svolgere una ricerca e organizzare un dibattito sul fenomeno dei working poor in Italia.