|
Il futurista più attivo nel campo della scultura fu Umberto Boccioni, la cui ricerca in questo campo corse parallela all’attività di pittore.
Il capolavoro di Boccioni nell’ambito della scultura è considerato Forme uniche della continuità nello spazio, del 1913, nel quale, applicando le teorie espresse nel 1912 dallo stesso Boccioni nel Manifesto tecnico della scultura futurista, l’opera diviene tutt’uno con lo spazio circostante, dilatandosi, contraendosi, frammentandosi, nel tentativo di rendere l’idea di movimento e dinamismo.
Boccioni introdusse anche il polimaterismo, cioè l’utilizzo di più materiali nella stessa scultura, che fu in seguito adottato anche da Giacomo Balla e Fortunato Depero, autori anche di sculture mobili che anticiparono i successivi sviluppi dell’arte cinetica. |