di Nedo Fiano
Settembre 1938. Nedo Fiano è un tredicenne sereno e felice che vive a Firenze con la sua famiglia. Improvvisamente le leggi razziali cambiano completamente la sua vita: Nedo è costretto a lasciare la scuola e gli amici, mentre il padre e la madre perdono il lavoro.
Nel giro di pochi anni la famiglia Fiano è costretta a nascondersi per sfuggire alle retate dei fascisti. Purtroppo, però, una denuncia li fa arrestare.
Inizia così la terribile odissea che li conduce ad Auschwitz. La madre viene uccisa all’arrivo e il padre, a breve, subisce la stessa sorte.
Nedo si difende con l’ottimismo della giovinezza, le sue doti di cantante, la conoscenza della lingua tedesca imparata dal nonno e con il sostegno morale di un ristretto numero di amici che, come lui, hanno la sola colpa di essere ebrei.
Questo libro rappresenta la preziosa testimonianza di un viaggio a ritroso nella memoria, un viaggio doloroso e faticoso, ma per Nedo ricordare è un dovere, un debito alla memoria dei suoi familiari sterminati ad Auschwitz.
Accanto alla severa denuncia del razzismo e della barbarie umana si impone su tutto il monito a non dimenticare.
Nedo Fiano nasce a Firenze nel 1925 da una famiglia di religione ebraica. Nel 1944 viene arrestato e deportato ad Auschwitz. Sopravvissuto ai campi di sterminio, torna in Italia e inizia la professione di manager presso importanti aziende.
Al suo lavoro affianca un’intensa attività di conferenziere e testimone della Shoah presso le scuole e le unversità.