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Da "abloom" fino a "zinnia"

Come creare e usare “alfabeti tematici” in L2

di  Lara Carnovali

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Il Gioco degli Alfabeti è un’attività sempre divertente e apprezzata dai bambini. Nella sua semplicità, è un diversivo che può essere sfruttato a scopi didattici in maniera coinvolgente ed efficace, soprattutto quando si tratta di ampliare il vocabolario tanto nella Lingua Materna quanto nella L2.

Bambini, alfabeto e alfabeti

I bambini imparano fin dalla Scuola dell’Infanzia a riconoscere le lettere dell’alfabeto e poi, alla Primaria, quello che prima era un rapporto solo di “curiosità” e una finestra sul mondo dei grandi diventa invece uno “strumento di lavoro” che, per alcuni, purtroppo si trasforma talvolta in un patrimonio faticoso e macchinoso da utilizzare. Pensiamo a tutti quei bambini che, per i più svariati motivi, fanno fatica a riconoscere e memorizzare le lettere, a distinguerle, o a pronunciarle. Giocare con l’alfabeto può essere una chiave per permettere a questi piccoli di modificare la loro percezione di qualcosa che, loro malgrado, vedono come faticoso e macchinoso.

Ancor meglio, prendere l’alfabeto, smontarlo, rimontarlo, ricostruirlo ed esplorarlo è un modo meraviglioso per imparare parole nuove, ampliare il proprio vocabolario, condividere il proprio patrimonio linguistico con gli altri. Se questo non fosse sufficiente, la costruzione di alfabeti tematici – sui più diversi e svariati argomenti – diviene un’occasione unica per fermarsi e riflettere, per ragionare, per guardarsi incontro, per ricercare e condividere con gli altri quali sono le nostre percezioni personali di quei medesimi argomenti. Si ampliano così le potenzialità didattiche dell’attività al campo esperienziale e metacognitivo, aggiungendo uno strato di profondità maggiore al nostro agire didattico. Ma, in buona sostanza, come si usano gli alfabeti tematici nella didattica? Vediamolo insieme.

A come… B come…

Prima di avventurarsi con i bambini nella costruzione vera e propria di alfabeti tematici, è consigliabile procurarsi alcuni albi illustrati che ne propongano alcuni già “confezionati”. A questo proposito si consigliano i numerosi libri in inglese di Greg Paproki, veri e propri volumi di immagini e parole, tematici a tema ABCs. Sfogliare libri di questo tipo è un ottimo modo per entrare nell’ottica dell’attività che si sta per svolgere, avvicinarsi al gioco. L’ideale sarebbe poter proiettare le immagini in grande formato sulla Lim, osservarle nei dettagli, discuterle una ad una, per arrivare solo alla fine ad analizzare la parola a cui si riferiscono, tradurla, copiarla sul quaderno.

Dopo aver osservato un certo quantitativo di esempi, sarà il momento di cominciare a lavorare in prima persona sugli alfabeti personalizzati.

  • Selezionare un tema: le stagioni, le festività, ma anche i sentimenti, e gli argomenti di studio si prestano benissimo a diventare temi alfabetici. Ciascun insegnante può scegliere quello che più degli altri in quel momento interessa ai suoi bambini; alcuni esempi possono essere: la scuola, la famiglia, il mare, la natura…

Per ciascun tema selezionato è bene che l’insegnante abbia preparato in precedenza un elenco di parole da consultare, qualora ai bambini non dovessero venirne in mente.

  • Creare un esempio in Lingua Madre: in grande gruppo, la prima attività è quella di creare un alfabeto sul tema che si è scelto, nella propria lingua. Sul quaderno, i bambini e l’insegnante, compileranno un vero e proprio elenco di parole (o di gruppi di parole) legate all’argomento trattato. Per esempio, se si parlerà di primavera, si potrà scrivere:
  • A come: Alberi, Aria fresca, Api…
  • B come: Boccioli…
  • C come: Calore, Ciliegia…
  • D come:

Nella prima fase di lavoro, che è più un brainstorming che una elaborazione vera e propria, si potranno scrivere più parole per ciascuna lettera. Quello che probabilmente emergerà sarà, talvolta, il disaccordo su alcune parole; questa situazione favorevolissima andrà incoraggiata, e potrà essere un punto di partenza interessante per discussioni di ampio spettro metacognitivo: perché qualcuno considera una certa parola “a tema” e altri no? Che cosa rende una parola “a tema”? Quali diversi ricordi, esperienze, immagini ciascun argomento suscita in persone differenti. In un secondo momento il gruppo potrà decidere quali parole mantenere nell’alfabeto definitivo.

  • Ricercare le parole straniere che già si conoscono: l’insegnante chiederà ai bambini di attingere alle proprie conoscenze pregresse per cercare alcune parole già conosciute che si leghino al tema analizzato. Per restare in tema “Primavera” i bambini potrebbero identificare parole come sun, birds, grass, warmche già fanno parte del loro vocabolario acquisito.
  • Tradurre le parole della Lingua 1 in Lingua 2: dopo aver identificato alcune parole già conosciute, si lavorerà sull’utilizzo del vocabolario, chiedendo ai bambini di tradurre quelle identificate durante la fase di lavoro in Italiano. In questo modo gli studenti lavoreranno da un lato sulla scioltezza nell’utilizzo dello strumento “vocabolario” e al tempo stesso sull’ampliamento lessicale. Queste traduzioni saranno inserite sul quaderno, in ordine alfabetico.
  • Venire in soccorso degli studenti, qualora ce ne fosse bisogno: l’insegnante, che avrà già creato una lista di parole possibili, potrà proporle ai bambini nel caso essi non dovessero trovare nessuna parola che inizi con una determinata lettera.
  • Dare forma grafica al proprio alfabeto: al termine dell’attività di “ricerca” il docente proporrà alla classe la creazione di un colorato elaborato finale che dia visibilità al lavoro svolto. Può trattarsi di un cartellone, di una pagina di quaderno decorata, di un disegno che contenga al suo interno quante più parole tra quelle trovate. L’importante è creare qualcosa di graficamente bello e piacevole!

Perchè è utile?

Lavorare con l’alfabeto è, come si è già detto, un modo divertente per ampliare il proprio vocabolario. Aiuta inoltre a raffinare il linguaggio e a prendere consapevolezza di termini specialistici poco usati – si pensi ad alfabeti come quello della Scienza, o a quello dello Spazio. E’ un’attività che si pone anche come punto di partenza e trampolino di lancio per essere ripetuta più volte, senza essere mai uguale a se stessa: la stessa classe può creare, nel corso dell’anno scolastico, numerosi alfabeti su altrettanti argomenti, riflettendo in questo modo in maniera significativa sulla lingua appresa: quali parole possono appartenere a più alfabeti? Quali argomenti sono particolarmente difficili? Quali invece sono simili su certi aspetti, ma diversi su altri? Quali si accavallano? Se per ogni alfabeto si creerà un poster da appendere in corridoio, alla fine dell’anno sarà possibile vederli tutti, l’uno in fila all’altro e rendersi conto a colpo d’occhio di quante parole nuove si sono imparate!