News Secondaria di primo grado Intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale: un percorso per termini chiave

di  Irene Fabbri

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Il linguaggio è la lente attraverso cui comprendiamo e interpretiamo il mondo; per secoli, è stato considerato una delle principali caratteristiche distintive dell’intelligenza umana. La nostra capacità di comunicare idee complesse, di costruire narrazioni e di trasmettere conoscenza attraverso le parole è stata spesso vista come un tratto unico, come ciò che ci distingue dalle altre specie.

In questo articolo si propone un percorso a tema intelligenza artificiale, seguendo come filo conduttore la spiegazione di alcuni termini chiave sull’argomento. Sebbene noi tutti ormai abbiamo in mente e conosciamo gran parte delle parole in uso sul tema, esplorare il linguaggio legato all’intelligenza artificiale non è solo un esercizio accademico, è un modo per prendere la rincorsa al fine di spingersi verso una comprensione più profonda di come queste tecnologie influenzeranno e modelleranno il futuro.

Il percorso non può che aprirsi con il termine stesso Intelligenza artificiale.

Dal vocabolario Treccani:

intelligènza artificiale (IA) Disciplina che studia se e in che modo si possano riprodurre i processi mentali più complessi mediante l’uso di un computer. Tale ricerca si sviluppa secondo due percorsi complementari: da un lato l’i. artificiale cerca di avvicinare il funzionamento dei computer alle capacità dell’intelligenza umana, dall’altro usa le simulazioni informatiche per fare ipotesi sui meccanismi utilizzati dalla mente umana.

 Si noti che, sebbene si parli spesso di intelligenza artificiale come una nuova proprietà delle macchine o come una nuova particolare tecnologia o un particolare strumento (ad esempio si dice che ChatGPT sia un’intelligenza artificiale), in realtà noi spesso parliamo di qualcos’altro, sottintendendo la parola “sistemi”. ChatGPT è infatti un esempio di sistema di intelligenza artificiale, una tecnologia che nasce grazie a una serie di tecniche sviluppate da persone esperte di IA.

La nascita del termine Intelligenza Artificiale

Il termine “Intelligenza artificiale” fu usato per la prima volta in occasione della Dartmouth Conference del 1956, evento riconosciuto come momento fondativo della disciplina dell’IA come campo di studio autonomo. Qualche mese prima della conferenza, il 31 Agosto 1955 fu pubblicato il documento che proponeva l’organizzazione del convegno: “A PROPOSAL FOR THE DARTMOUTH SUMMER RESEARCH PROJECT ON ARTIFICIAL INTELLIGENCE”.

Tre categorie di intelligenza artificiale

Oggi quando si parla di intelligenza artificiale, il concetto si suddivide in tre categorie principali, ciascuna rappresentativa di un diverso livello di capacità e complessità. L’intelligenza artificiale ristretta, nota anche come IA debole, è quella che abbiamo ora e che punta allo sviluppo di sistemi per eseguire compiti molto specifici, come il riconoscimento delle immagini o la comprensione del linguaggio naturale. Procedendo lungo il continuum dell’evoluzione dell’IA, incontriamo l’intelligenza artificiale generale (AGI), che mira allo sviluppo di sistemi in grado di emulare la versatilità dell’intelligenza umana, immaginando macchine in grado di apprendere e operare in contesti vari e non predefiniti, analogamente a quanto avviene con il pensiero umano. Infine, al vertice di questa gerarchia teorica si colloca la superintelligenza artificiale, che punta a implementare sistemi non solo in grado di replicare ma addirittura di superare alcune capacità umane, inclusi il ragionamento astratto e la creatività. Ad oggi noi abbiamo solo sistemi che rientrano nell’intelligenza artificiale ristretta. Alcune aziende si pubblicizzano dicendo di stare arrivando a sistemi di AGI ma al momento non ci sono e parlare di superintelligenza è ancora una speculazione.

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