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L’uso della lingua dei segni nella didattica dell'inglese

Come stimolare diversi canali sensoriali per facilitare l’apprendimento della L2

di  Lara Carnovali

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Negli ultimi anni sempre più ricerche hanno evidenziato i numerosissimi benefici dell’apprendimento e utilizzo della Lingua dei Segni da parte di tutti, a partire dai bambini fin da piccoli, per i quali la Lingua dei Segni di riferimento può essere affiancata alla lingua parlata. Sebbene storicamente questa forma espressiva sia associata con la comunità sorda, in realtà il suo utilizzo si è andato nel tempo allargando anche a chi sordo non è, grazie ai notevoli aspetti positivi che questa lingua può apportare all’esperienza comunicativa di tutti

La Lingua dei Segni e i suoi numerosi vantaggi

Concretamente, quali possono essere i vantaggi di conoscerla e usarla per chi sente e parla? Ecco un elenco solo parziale di alcuni, suddivisi in tre categorie: vantaggi per i bambini piccoli, vantaggi per tutti sulla lunga distanza, vantaggi per chi sta imparando una seconda lingua.

Vantaggi per i bambini piccoli (non ancora in grado di parlare):

  • permette ai bambini di esprimere i propri bisogni ancora prima di riuscire ad articolare le parole;
  • migliora la relazione adulto/bambino, proprio perché permette una maggiore comprensione reciproca;
  • diminuisce vistosamente il numero di comportamenti problematici, perché fornisce al bambino un mezzo di espressione;
  • velocizza l’acquisizione del linguaggio orale;
  • migliora la coordinazione oculo-manuale;
  • aiuta lo sviluppo della motricità fine.

 

Vantaggi sulla lunga distanza per tutti:

 

  • aumenta la consapevolezza e l’accettazione della diversità e favorisce l’inclusione come atteggiamento generale;
  • permette di comunicare con gente nuova;
  • permette di conoscere e comprendere meglio una comunità (quella sorda) che è spesso sottovalutata, isolata o oggetto di pregiudizi, e di venire in contatto con realtà culturali ricche e articolate;
  • migliora la visione periferica; 
  • previene l’artrite;
  • tiene allenato il cervello;
  • permette di comunicare anche quando non si può parlare.

 

Vantaggi per chi sta imparando una seconda lingua:

 

  • favorisce lo stile di apprendimento cinestetico;
  • facilita la memorizzazione perché stimola diversi canali sensoriali;
  • permette di legare l’apprendimento a modalità mnemoniche diverse;
  • aumenta il vocabolario in L2 in maniera più veloce e duratura.

Soprattutto quest’ultimo aspetto è particolarmente interessante per i docenti di L2, che possono trovare nella Lingua dei Segni un potente alleato al loro operare didattico.

Quale Lingua dei Segni?

Non tutti sono consapevoli che le Lingue dei Segni sono tante, e diverse tra loro, quanto lo sono le lingue orali. Ciascun Paese ha la propria Lingua dei Segni, con movimenti, espressioni, grammatica e sintassi diverse. Non soltanto, non è assolutamente detto che la Lingua dei Segni in uso in una Nazione segua le stesse convenzioni grammaticali della lingua orale ivi parlata. Quale Lingua dei Segni scegliere allora, per affiancarla all’insegnamento della L2? Poiché si tratta di sistemi completamente diversi e non legati l’uno all’altro, la scelta può essere lasciata libera all’insegnante. Il docente di Inglese può tranquillamente segnare in LIS quando presenta il nuovo vocabolario ai suoi studenti, perché non c’è nessuna connessione che leghi l’inglese parlato, per esempio, alla ASL (American Sign Language), dal momento che anche in quel caso si tratta di due lingue completamente diverse.

Alcuni suggerimenti pratici

L’affiancamento della Lingua dei Segni all’insegnamento dell’Inglese – e piu’ in generale della L2 – e’ uno stratagemma efficace, pratico e di successo per favorire un apprendimento piu’ rapido e duraturo del vocabolario di base. Tutti i docenti sanno che, più canali sensoriali si riescono a stimolare quando si insegna, più facile sarà l’apprendimento da parte dei bambini. Per questo motivo la L2, fin da subito, non deve essere solo una lingua ORALE. E’ importantissimo sovrapporre i canali sensoriali per facilitare l’apprendimento e la memorizzazione: alla parola orale bisogna il più possibile abbinare i supporti visivi e, ancora meglio, quelli motori. Vediamo come.

La Musica Segnata

 

 

L’utilizzo della musica nella didattica della L2 è un elemento importante e imprescindibile. Se, oltre alle note e alla melodia, le parole delle canzoni che vengono proposte ai bambini vengono segnate in Lingua dei Segni, sarà molto più facile che esse siano ricordate con facilità. Non si tratta solo di “gesti” di accompagnamento a fine estetico, ma di reale vocabolario segnato, di vere parole in Lingua dei Segni. Questi stessi segni dovrebbero essere riprodotti anche ogni volta che la parola viene pronunciata al di fuori del contesto musicale, per favorire la generalizzazione.

Alcune canzoni in inglese che si prestano molto bene ad essere segnate sono:

  • Ol’ MacDonald had a farm – animali della fattoria
  • The Wheels on the Bus – vocabolario della famiglia e dei mezzi di trasporto
  • This is my Happy Face – emozioni

Esistono poi alcuni programmi musicali specifici per insegnare ai bambini la Lingua dei Segni abbinandola a canzoni, ma spesso sono pensati per un pubblico anglofono e utilizzano  la ASL come sistema comunicativo. Sono però pur sempre utilissimi perché realizzati a fini didattici, e quindi particolarmente curati dal punto di vista dell’insegnante e, poiché in Inglese, efficaci per l’apprendimento della L2 in maniera naturale. In particolare, segnaliamo Signing Time di Rachael Coleman, nello specifico le seguenti canzoni:

  • Silly Pizza Song – cibo
  • What are you feeling? – sentimenti ed emozioni
  • When I get dressed – abbigliamento e daily routines

 

Le Routine Segnate

 

I momenti routinari sono essenziali nella vita di classe, e ancora di più stabiliscono una struttura e un importante quadro di riferimento nella L2. Imparare a segnare le parole chiave delle routine quotidiane aiuta a sedimentarne il significato. Parole come “Clean up”, “Potty time”, “Wash your hands”, “Line up!” sono molto più facili da memorizzare se, oltre ad essere sentite, vengono viste in azione. Ricordarsi di segnare le routine che si annunciano a voce velocizza la comprensione, facilita la ritenzione, rende più probabile la ripetizione corretta.

 

La Lingua dei Segni come Prompt Iniziale Parziale

 

Quando un bambino non ricorda una parola nella lingua straniera che sta imparando, a volte introdurre un segno, anche se incompleto e parziale, aiuta a far scattare la molla del ricordo. La memoria cinestetica si sovrappone a quella meramente uditiva e fornisce a chi sta imparando un ulteriore toolbox da cui attingere per riportare alla mente quanto imparato. Mostrare un oggetto, chiedendone il nome in Inglese, può a volte non essere sufficiente, ma se alla vista dell’oggetto si aggiunge una bozza del segno corrispondente, con approssimazione decrescente nel passare del tempo, la possibilità di avere una risposta corretta sono molto maggiori.

Meglio uno strumento in più, che uno in meno

Se da un lato sono numerose le ricerche e le sperimentazioni empiriche che supportano l’utilizzo della Lingua dei Segni anche in situazioni di apprendimento in cui non sono presenti i bambini sordi o con difficoltà uditive, dall’altro nessuno studio è ancora riuscito a dimostrare che questo approccio sia controproducente. Pertanto è sempre preferibile poter aggiungere agli strumenti di lavoro dell’insegnante la possibilità di utilizzare diversi canali comunicativi e sensoriali. La Lingua dei Sensi, in questo contesto, tanto aggiunge e nulla toglie, ed è quindi altamente consigliata come strumento compensativo aggiuntivo in grado di raggiungere un ampio numero di bambini con stili di apprendimento cognitivi differenti, facilitandone l’apprendimento.

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