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Matematica e storytelling

Aumentare la motivazione e avvicinare i concetti matematici al mondo di bambini e bambine raccontando loro storie di qualità

di  Valentina Perolio

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Avete mai pensato di iniziare una lezione di matematica leggendo una storia?

Vero è che l’area del cervello deputata al linguaggio e all’ascolto non si trova in stretta connessione con l’area cerebrale che si attiva quando siamo impegnati in un compito matematico, il cui dominio cognitivo specifico è quello visuo-spaziale. Eppure le storie hanno una grande attrattiva su bambine e bambini, coinvolgono, motivano, emozionano e permettono a chi le ascolta di immedesimarsi. E allora perché non utilizzarle con lo scopo di catturare l’attenzione dei nostri studenti e rendere loro un po’ più familiare un mondo che spesso appare lontano, poco interessante, se non addirittura incomprensibile?

Quali testi?

Molti sono i libri per ragazzi e gli albi illustrati che possiamo proporre. Trovate qui di seguito solo alcuni dei testi che io stessa ho utilizzato in classe:

  • “Matematica da paura” di L. Baglioni (Mondadori) per introdurre nelle prime classi di scuola primaria o ripassare con i più grandi le quattro operazioni e le frazioni, divertendosi;
  • “L’isola delle Tabelline” di G. Pettarin e J. Olivieri (Einaudi Ragazzi), per accompagnare bambini e bambine di classe 2a nel viaggio alla scoperta delle tabelline o per riprenderle gli anni successivi;
  • “Tutti quanti contano” di K. Roskifte (Emme Edizioni) per entrare nel mondo dei numeri partendo dal numero 1 per arrivare fino ai miliardi;
  • “Mostri in geometria” di L. Baglioni (Mondadori), tre storie divertenti per studiare linee, angoli e poligoni;
  • “Una matematica da favola” di V. Razzini (Erickson), che consta di due volumi – il primo per le prime tre classi di primaria, il secondo dedicato a 4a e 5a – ricchi di tantissime storie corredate da schede didattiche per affrontare in modo più inclusivo una grande varietà di argomenti dagli amici del 10 al problem solving, dal conteggio alle proprietà delle operazioni, dalle equivalenze alle misure di superficie;
  • “Pazzi per la Matematica – Scuola di Spie: Missione Frazioni” di L. Bertola (WS Kids), che unisce a brevi capitoli narrativi una serie di giochi e attività divertenti e sfidanti (consigliato dai 10 anni in su).

Come proporre la lettura?

Accogliere i bambini e le bambine con un libro di narrativa attirerà la loro attenzione, leggerglielo per introdurre un nuovo argomento sicuramente li incuriosirà. Possiamo però fare qualcosa in più e cioè strutturare un percorso che a partire dalla lettura di una storia coinvolga i bambini in attività pratiche che accompagnino passo passo il racconto e permettano loro di sperimentare e scoprire concetti matematici in prima persona e attivare così anche quell’area cerebrale deputata all’apprendimento della matematica, e cioè quella visuo-spaziale.

Vediamo insieme brevemente alcuni esempi:

  • in una classe seconda avevo utilizzato il libro “L’isola delle Tabelline” per accompagnare i miei alunni in un percorso didattico durato settimane volto alla scoperta delle tabelline: dopo aver lavorato sui prerequisiti necessari, avevo iniziato la lettura accompagnandola con i protagonisti del racconto (dei “numerini animati” plastificati), utilizzandoli per alcune attività procedendo di pari passo con la storia, come farli mettere in ordine crescente o decrescente, andare a posizionarli nella Tavola Pitagorica, raggrupparli per tabelline di appartenenza, eccetera.
  • In terza, invece, erano piaciuti moltissimo i poligoni mostruosi che avevo realizzato in gomma eva per accompagnare la lettura di “Mostri in geometria” per spingere bambini e bambine all’osservazione e all’identificazione delle caratteristiche delle figure piane; avevamo poi anche realizzato la nostra personale mostra di rette, segmenti e linee curve, rappresentato il percorso della Gara Gas-Odorosa e inventato insieme il ritmo della canzone, che ricordiamo ancora adesso (in classe quinta) per memorizzare la definizione di “poligono”.

  • E ancora, per lavorare sulle figure solide e le loro impronte piane, avevo drammatizzato la lettura della storia “Tutta gente di un certo spessore” (contenuta nel 1° volume di “Una matematica da favola”) utilizzando scatole vuote di forma diversa per rappresentare gli abitanti di Ulimpia, un rotolo di carta bianca per fare il Sentiero Terroso e la tempera marrone per imprimere sul sentiero le impronte fangose di Cubo, Parallelepipedo, Piramide, Sfera e Cilindro.

Se vi piace l’idea…

Se vi ho incuriositi e se vi piacerebbe saperne di più, trovate queste e altre proposte didattiche descritte in maniera più approfondita sul mio profilo Instagram @maestravalentina e altri “consigli di lettura matematica” nel nuovo libro di testo “GEA” per le classi 4a e 5a, disponibile per l’adozione dal prossimo anno scolastico!