News Primaria Educazione civica

Una didattica rivoluzionaria

di Eva Pigliapoco e Ivan Sciapeconi

Primaria
12 - NOVEMBRE

Scarica l'articolo in PDF

Questa settimana affrontiamo un tema di grande attualità. Siamo partiti, in questa riflessione, mettendo al centro la lotta al cambiamento climatico e i contenuti dell’Agenda 2030. In questa “lotta”, non si contano i richiami dei giovani e delle giovani al cambiamento: un fenomeno che interessa sempre più anche i bambini e le bambine della scuola primaria. Dalle tematiche ambientali siamo arrivati facilmente al vero tema che è alla base di qualsiasi percorso di educazione: le rivoluzioni.

Sosteneva Bartolomé de Las Casas (1484 – 1566) che “Compito di ogni vera educazione è liberarci dall’educazione che abbiamo ricevuto.” Dunque: una rivoluzione. La stessa che serve per promuovere un’educazione così efficace da far cambiare attitudini al consumo che stanno impegnando l’unico Pianeta a nostra disposizione. La coscienza ecologista è aumentata, nel corso degli anni. Lo testimoniano proprio i bambini e le bambine che non restano indifferenti ai fenomeni come quello di Greta Thumberg. Vuol dire che molto di quello che si è fatto a scuola ha funzionato. Ma si può fare di più?

Le questioni ambientali, ancor più di altre, si prestano a una didattica per competenze. Se chiediamo agli alunni e alle alunne di prendere parte a progetti, analizzando dati reali e promuovendo azioni di cambiamento altrettanto reali, calati nella vita di tutti i giorni, possiamo vedere che le loro conoscenze aumentano. Allo stesso modo, cambiano i comportamenti e il modo di abitare il mondo. In una parola, la didattica che interviene nella realtà è efficace e produce cambiamenti positivi, perché basati su un approccio razionale.  La rivoluzione sta nel produrre cambiamenti positivi.

Rivoluzionare il nostro modo di fare scuola può essere utile a rendere più razionale la gestione dei grandi temi collettivi. Una missione importante, bisogna essere pronti, bisogna essere pronte.