I Modi di Dire sono delle espressioni tipiche di ciascuna lingua parlata, che si utilizzano per esprimere un concetto, un’idea, una emozione, in maniera metaforica, incisiva, immediata, talvolta senza veri e propri riferimenti alla situazione reale. Essendo strettamente legati alla cultura all’interno della quale si originano, è normale che lingue diverse utilizzino modi di dire diversi.
L’importanza delle espressioni idiomatiche
Quando ci si avvicina alla lingua Inglese, soprattutto se ci si avvicina in maniera orale, concreta, parlata, vicina alla realtà quotidiana, può essere divertente e interessante esplorare con i bambini il mondo dei modi di dire anglosassoni. Non si tratta solo di curiosità, ma è un modo per entrare nella lingua, per farla propria, per parlare in maniera sempre più precisa. Apprendere alcune semplici frasette da ripetere nelle occasioni che lo richiedono, offre ai bambini la possibilità di utilizzare la L2 in maniera divertente, senza giudizio, all’interno della loro quotidianità. Potrebbe all’apparenza sembrare una attività senza un vero scopo didattico, ma in realtà ne offre più di uno:
- Abitua i bambini al suono della L2
- Permette ai bambini di utilizzare la L2 anche al di fuori del contesto di apprendimento, anche al di fuori di un contesto in cui si parla la L2
- E’ divertente, e contribuisce a creare un rapporto positivo con la Lingua Straniera
- Crea curiosità e interesse
- Si pone come interessante conversation starter per riflettere metacognitivamente sulla Lingua
- Apre una finestra sulla cultura da cui tale modo di dire è derivato
Vale la pena, allora, spendere una o due lezioni sui modi di dire, che in Inglese sono chiamati IDIOMS, e che offrono così tanti spunti di lavoro.
Cosa ha senso in Inglese?
Una delle cose interessanti del lavoro sulle espressioni idiomatiche è comprendere la relatività della lingua orale. Modi di dire che alle nostre orecchie paiono perfettamente normali, per il parlante straniero non hanno il minimo senso, e viceversa. A seconda dell’età dei bambini si possono proporre diverse attività per avvicinarsi a questo interessante e curioso mondo. Vediamone alcune.
- Significato uguale, espressione diversa: con gli studenti, compiliamo una tabella a due colonne in cui, nella prima, inseriremo i più noti modi di dire Italiani. Già questa attività ci permetterà di scoprire che non tutti i nostri alunni utilizzano le stesse espressioni idiomatiche, che alcune sono più popolari in alcune zone, altre non hanno nessun significato per alcuni bambini. Qualcuno, per esempio, potrebbe usare l’espressione “fuori come un balcone” dove qualcun altro dice “più svitato di un tappo”, o ancora “matto come un cavallo”, intendendo tutti la stessa cosa. Soffermiamoci a discutere su questo aspetto. Dopo aver compilato la prima colonna della tabella, suddividiamo i modi di dire per “argomento”: coloriamo con una tinta quelli che fanno riferimento al cibo, con un’altra quelli che utilizzano metafore animalesche, un’ultima per tutte le altre. Quale è il riferimento più popolare? A questo punto insegniamo ai bambini l’equivalente Inglese delle espressioni idiomatiche che abbiamo trovato e scriviamole nella tabella. Sarà interessante notare come non tutte le espressioni siano necessariamente traducibili, ma non sarà un problema se qualche riga resterà vuota. Alleghiamo di seguito alcuni esempi di espressioni idiomatiche:
ITALIANO | INGLESE |
E’ una passeggiata! | It’s a piece of cake! |
Il mattino ha l’oro in bocca | The early bird gets the warm |
Essere pazzo come un cavallo | To be nuts |
Girarci intorno | To beat around the bush |
Costare un occhio della testa | To cost an arm and a leg |
A ogni morte di Papa | Once in a blue moon |
Mettersi nei panni | Be in someone’s shoes |
Essere al settimo cielo | To be on cloud 9 |
In bocca al lupo | Break a leg |
Sputare il rospo | To spill the beans |
Si tratta ovviamente di semplici esempi, e incoraggiamo gli insegnanti a cercarne altri, meglio ancora se legati alla zona geografica in cui insegnano.
- Explain the difference?: Tornando alla tabella creata durante la prima attività, riflettiamo con i bambini sui modi di dire Inglesi che abbiamo imparato. Proviamo a classificare anche loro in base all’argomento e ragioniamo insieme. Hanno tutti senso? Possiamo trovare una spiegazione logica? Se sì, per quali? E per quelli che ai nostri occhi non hanno una spiegazione logica, possiamo inventarne una noi? Assegniamo a ciascun bambino, o gruppo di bambini, un modo di dire per il quale non abbiamo trovato una spiegazione, e chiediamo di inventare una storiella, possibilmente divertente che ne spieghi l’origine.
- Use it in a comic: Sempre attingendo alla tabella, chiediamo ai bambini di creare un fumetto che rappresenti una situazione di vita reale in cui tale espressione può essere usata. Con i bambini più piccoli si può chiedere di mettere in scena semplici skits, brevi scenette simpatiche in cui il modo di dire venga usato.
- Let’s use it every day: lanciamo la sfida! Riusciranno i bambini a usare, durante la settimana a venire, le espressioni idiomatiche in Inglese? Sfidiamoli a trovare situazioni e circostanze in cui possano dire una o più delle frasi che abbiamo trovato, invitiamoli a usarle nella vita quotidiana, ogni volta che se ne presenta l’occasione, e a osservare le reazioni di chi sta loro intorno. Chiediamo di tenere il conto e dopo una settimana ci ritroveremo e ciascuno potrà raccontare uno o più aneddoti relativi a questi modi di dire, mettendo in luce anche come coloro che lo hanno sentito hanno reagito.
Fare propria la Lingua
Sapere la lingua non è solo conoscerne il vocabolario, ma anche saperne comprendere le sfumature e saper utilizzare quelle espressioni che non si trovano sui libri quando si studia. L’apprendimento della L2 dovrebbe presentare moltissime occasioni di “gioco”, di divertimento, di contenuti imprevisti ma significativi, che rendano la Lingua più viva, coinvolgente, interessante. Il lavoro sulle espressioni idiomatiche, sebbene non immediatamente utile a livello comunicativo, aiuta però a creare un rapporto piacevole, diretto, simpatico con la Lingua che si sta apprendendo, permettendo ai bambini di vederla non solo come una “materia”, ma come qualcosa che ha a che fare con la vita di tutti i giorni, che si può usare subito, che può far ridere. Questo è il primo passo per creare coinvolgimento e, soprattutto, piacere nell’apprendimento.