Eventi Secondaria di secondo grado Arte

17 Novembre 2021 - 1 ora

Che merda (d’artista)! Riflessioni sull’arte concettuale

Le Umanistiche Live - A occhi aperti

con  Valerio Terraroli, Luca Bochicchio

Rivolto alle/ai docenti della scuola secondaria di secondo grado

Intervento

Merda d’artista, l’opera provocazione di Piero Manzoni, a cinquant’anni esatti dalla sua creazione, ci interroga ancora oggi sul ruolo e il valore che l’arte concettuale ha rivestito nello sviluppo dei linguaggi della contemporaneità, non solo strettamente artistica, ma più latamente mediatica, e sulla forza vitale della proposta distruttivo-creativa del suo linguaggio.

Parliamo di:

  • Perché il linguaggio dissacrante e provocatorio di Merda d’artista diventa emblematico, quasi un manifesto dell’arte concettuale?
  • Dato per assunto che tutta l’arte è concettuale – perché ogni opera esprime un sistema di valori e di contenuti, ideali e concettuali – che cos’è l’arte concettuale? Riusciamo a definirla?
  • L’arte concettuale esercita una profonda influenza sulla produzione di linguaggi “altri”, come la pubblicità, la televisione, i videoclip, a partire dagli anni sessanta, e tuttora ne troviamo tracce nei linguaggi mediatici odierni. Come possiamo spiegare questo “amore” di lungo corso?
  • A distanza di cinquanta anni, Merda d’artista conserva intatta la sua forza provocatoria e dissacrante: quanto è ancora viva quest’anima provocatoria nell’arte dei nostri giorni?
  • L’arte concettuale ha destato incomprensione, rifiuto, a volte disgusto, nel grosso pubblico e ancora oggi è spesso difficile, in classe, affrontare opere controverse, espresse con linguaggi e tecniche  anticonvenzionali e addirittura provocatorie, e coinvolgere gli studenti nello studio dell’arte più vicina a noi. Quali le motivazioni e quali le possibili strategie?

Relatori

Valerio Terraroli, docente presso l’Università di Torino di Storia dell’arte contemporanea e Storia delle arti decorative (tra il 2001 e il 2012) e, dal gennaio 2013, di Storia dell’arte contemporanea, Storia della critica d’arte e Storia delle arti decorative presso l’Università di Verona. Qui dirige il Centro di ricerca “Rossana Bossaglia” per le arti decorative, la grafica e le arti dal XVIII al XX secolo (dal 2015). Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Brescia Musei dal 2015, membro del Comitato Scientifico del Collegio Universitario Luigi Lucchini di Brescia dal 2013; Socio dell’Ateneo di Salò; Socio dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia. Svolge intensa attività di curatela di mostre ed eventi culturali sia in Italia che all’estero. Attivo anche come curatore di interventi culturali di natura divulgativa per il pubblico nel territorio nel quale vive e insegna (Lombardia, Veneto). È autore per Rizzoli Education di libri di testo di Storia dell’arte per la scuola secondaria di secondo grado.

 

Luca Bochicchio è storico dell’arte, critico e curatore. È direttore scientifico del MuDA-Casa Museo Jorn di Albissola Marina e Assegnista di ricerca all’Università di Verona. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Digital Humanities all’Università di Genova, dove è stato docente di Comunicazione dei Beni Culturali e di Arte Contemporanea. È autore di numerose pubblicazioni e mostre, fra le quali si segnalano la monografia Scultura e Memoria. Leoncillo, i Caduti e i Sopravvisuti (Mimesis 2016), la grande retrospettiva su Piero Simondo, ancora in corso, ad Alba e Torino, e le mostre diffuse di Albissola su Lucio Fontana, Enrico Baj e Asger Jorn. Ha all’attivo diverse collaborazioni con musei, gallerie e fondazioni internazionali, ed è stato visiting alla Beinecke Rare Book and Manuscript Library (Yale University), all’Henry Moore Institute (Leeds), al Courtauld Institute (Londra) e all’INHA (Parigi). Le sue ricerche vertono su diversi aspetti dell’arte, dall’Ottocento ai giorni nostri, con particolare attenzione per la scultura, i rapporti internazionali e gli interscambi culturali.

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