Sédentarisme et malbouffe : les grands défis en temps de pandémie

Parmi les défis compliqués à relever cette année, la lutte au sédentarisme et à la malbouffe constitue un problème qui s’est sensiblement aggravé et qui risque de persister longtemps.

Les périodes de confinement ont bouleversé le style de vie de chacun de nous et considérablement réduit l’activité physique des ados tout en augmentant le temps passé devant un écran, souvent en grignotant ou en mangeant trop et mal. Télévision, tablette, console de jeu, smartphone, ordinateur…  Les écrans se sont désormais emparés de nos vies et les conséquences vont être dramatiques si on ne réagit pas de façon appropriée.

Selon plusieurs études, en effet, ce nouveau style de vie favorise non seulement l’obésité et le conséquent développement de patologies cardio-vasculaires ou de cancers, mais aussi l’augmentation de troubles anxio-dépressifs, surtout chez les ados. Ceux-ci sont actuellement l’une des principales causes de l’insuccès scolaire.

Contraster tout ça, c’est pas facile, mais il faut quand même essayer.

Comment? Bon, d’abord, à l’école. Les profs de SVT et d’EPS jouent un rôle très important dans la promotion de la santé et du bien-être des élèves. En plus, aujourd’hui ils peuvent profiter d’un vaste éventail d’intéressantes ressources numériques pour leurs disciplines.

Même dans les réseaux sociaux, souvent diabolisés, on peut trouver de bons conseils: c’est le cas des influeuceurs de la forme, qui ont des millions de followers parmi les ados, qui suivent et proposent une bonne hygiène de vie. Tibo InShape et Sonia Tlev, par exemple, pourraient avoir une influence positive sur les mauvaises habitudes de nos jeunes. Oui, “pourraient” parce que la supervision d’un adulte est indispensable pour bien cerner les enjeux de la communication. 

Pour conclure, il ne faut jamais oublier que, pour un élève, le professeur, en tant que figure de référence, représente l’exemple à suivre : à la récré, donc, mangeons nous aussi un fruit ou un yaourt et, pendant notre cours, évitons de rester assis au bureau tout le temps! 

Pour le bien-être des élèves et une alimentation correcte:

https://www.education.gouv.fr/bien-etre-des-eleves-12323

http://www.fao.org/zhc/detail-events/fr/c/214242/

https://www.arte.tv/fr/videos/091150-000-A/la-grande-malbouffe/ (vidéo)

https://www.youtube.com/watch?v=LgHgOxtonmM&t=1077s (vidéo de l’émission C’est pas sorcier : La santé vient en mangeant

Les influenceurs de la forme:

Super Classe!, vol. 3, pp. 78-79 – F. Bigarani, E. Jaillet, A. Barthés – Rizzoli Languages

Dal bestseller al blockbuster | H.G. Wells, La guerra dei mondi

Un narratore prediletto dal cinema

La fantascienza è un genere narrativo molto amato dal cinema, fin dai suoi esordi, e le opere di Herbert George Wells sono tra quelle portate più frequentemente sul grande schermo. Il motivo di tanto successo è subito chiaro se si scorrono alcuni dei suoi titoli: La macchina del tempo, L’uomo invisibile, La guerra dei mondi…Wells ha trasposto in narrativa, spesso per la prima volta, alcuni tra i temi più forti dell’immaginario umano.

La Guerra dei mondi, in particolare, affronta l’ipotesi di un confronto/scontro tra terrestri e alieni, e conserva intatta la sua attualità, visto che ancora nel 2019 ha ispirato ben due serie televisive. Mi concentrerò però qui su due riletture cinematografiche precedenti, e in particolare sul rapporto tra la storia e il contesto in cui è stata raccontata, dal momento che quelli di Wells non sono mai romanzi di pura evasione, ma profonde riflessioni sulla società e sul comportamento umano.  

La guerra dei mondi

Scritto nel 1897, La guerra dei mondi (The War of the World) è chiaramente ispirato alle teorie evoluzionistiche di Charles Darwin, che Wells aveva conosciuto seguendo da studente le lezioni del convinto darwinista Thomas Henry Huxley (nonno dello scrittore Aldous Huxley). L’invasione della Terra da parte dei Marziani viene infatti descritta come un fenomeno di normale sopraffazione da parte di una specie più evoluta tecnologicamente ai danni di una inferiore.

L’autore conduce inoltre un’acuta critica del colonialismo, proponendo spesso l’analogia tra il comportamento dei Marziani e quello degli Europei del suo tempo, impegnati a sfruttare e distruggere interi popoli considerati “non civilizzati”, come gli aborigeni della Tasmania, sterminati nel corso dell’Ottocento dai colonizzatori inglesi.   

Dalla bomba atomica ai terroristi 

Il film La guerra dei mondi, diretto nel 1953 da Byron Haskin, riflette fortemente i tratti della società americana degli anni Cinquanta in cui è stato girato: lo scontro con gli alieni viene narrato come se fosse una terza guerra mondiale, dando grande risalto alle operazioni  militari e tattiche, che culminano nel lancio, da parte degli USA, di una bomba atomica. L’ordigno risulta inefficace ma, in una visione scandalosamente edulcorata della realtà e a pochissimi anni dai disastri di Hiroshima e Nagasaki, produce come unico effetto collaterale un po’ di polvere bianca.

Il protagonista è uno scienziato che ha partecipato al progetto Manhattan, sorretto da una solida fede in Dio, e il taglio narrativo fa pensare che l’attacco marziano alla Terra possa essere una punizione divina per l’arroganza umana. Le prime scene della Guerra dei mondi di Steven Spielberg (2005) ci trasportano in un’America completamente diversa, ancora traumatizzata dagli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. I Marziani agiscono proprio come terroristi, colpendo senza preavviso e senza un motivo razionale persone comuni come il protagonista, interpretato da Tom Cruise, che non possiede alcuna conoscenza o qualità peculiare e spesso cede alla disperazione.

In questa versione della storia non c’è nessun messaggio divino da cogliere, e vengono riproposti alcuni spunti sociologici presenti nel romanzo di Wells: nelle situazioni estreme gli uomini reagiscono o con la solidarietà o, più spesso, con la spietatezza dettata dall’istinto di sopravvivenza. Il protagonista si spinge infatti fino ad uccidere per salvare se stesso e la figlia. Se la civiltà crolla, ritorna a dominare la legge del più forte. 

Finale a sorpresa

Entrambe le trasposizioni cinematografiche conservano, oltre all’idea generale, anche la conclusione del romanzo di Wells: i Marziani non vengono sconfitti, ma muoiono di morte naturale, contaminati dai virus e dai batteri terrestri. Nel film del 1953 tale fatto viene letto come un segno della provvidenza divina, che ha creato quei minuscoli esseri proprio perché sconfiggessero gli invasori.

La versione del 2005, citando alla fine, fuori campo, un passo del libro, propone piuttosto un’esaltazione del valore dell’umanità, che ha guadagnato il diritto di vivere sulla Terra, pagando il prezzo di miliardi di morti per potersi evolvere e resistere a quei microorganismi che hanno decimato i Marziani, “perché gli uomini non vivono o muoiono invano”.

Wells, meno idealista e retorico dei produttori hollywoodiani degli anni Cinquanta e Duemila, con la sua geniale e spiazzante conclusione voleva certo dimostrare l’assoluta piccolezza dell’Homo sapiens, che ha l’unico pregio, rispetto alle infinite specie estintesi, compresi i Marziani, di essersi adattato meglio all’ambiente terrestre.    

Per approfondire

De mayor seré lo que yo quiera

El Objetivo 4 de la Agenda de 2030 de la Unesco aboga por una educación de calidad e igualitaria. La igualdad entre hombres y mujeres es una prioridad global, porque la ciencia y la igualdad de género son fundamentales para un desarrollo sostenible  y para alcanzarlo se deben aprovechar todos los talentos, no solo una parte.

Uno de los mayores factores por los que una niña no se decanta por la opción de la ciencia y la tecnología es debido a la falta de referentes, para ello aquí os dejamos dos vídeos que hablan de mujeres que se dedicaron o se dedican a la ciencia e ingeniería en España y en Sudamérica: 

  1. Margarita Salas, bioquímica española, pionera en el estudio de la biología molecular:
    https://www.rtve.es/infantil/serie/aprendemos-clan/video/lengua-margarita-salas-alexander-fleming-cientificos/5729486/;
  2. vídeo con ejemplos de mujeres ingenieras para fomentar la igualdad https://youtu.be/5sk51Onnl5M

También es fundamental ayudar a concienciar a todo nuestro alumnado de que no debemos cambiar por nadie, que nos deben aceptar como somos y que no debemos cejar de perseguir nuestros sueños. Para cumplir este objetivo os proponemos los siguientes libros:

  1. Yo voy conmigo, de Raquel Díaz Reguera, publicado por la editorial Thule Ediciones en 2005, en el que se cuenta la historia de una niña que cambia para gustarle a un niño, siguiendo los consejos de sus amigos, pero cuando cambia y le gusta, se da cuenta de que ella ya no es ella y decide que es mejor volver a ser ella.
  2. Las niñas serán lo que quieran ser, de Raquel Díaz Reguera, Editorial Beascoa, 2018. Este libro cuenta la historia de cuatro niñas que deciden luchar por sus sueños.  
  3. El Club de los Raros, de Jordi Sierra i Fabra, publicado por Barco de Vapor. En esta obra se nos cuenta la historia de Hugo, un niño tartamudo y de Bernardo, su amigo disléxico, que deciden fundar un club, donde sentirse menos solos y más seguros y luchar contra el acoso que los rodea.

También os dejamos algunos enlaces donde encontrar material sobre el léxico de las profesiones y sobre gramática (en concreto, futuro y condicional), para que vuestros alumnos puedan hablar de lo que ellos quieren ser de mayores y de las profesiones que les gustan.

Para practicar el léxico de las profesiones

Actividades:

Vídeos: 

 

Para practicar la gramática

Actividades:

Canciones:

Más material de léxico, vídeos y gramática:

Il confronto come strategia di insegnamento della storia dell’arte

L’utilizzo del confronto nell’insegnamento della storia dell’arte è uno strumento sempre più sfruttato nella didattica. In particolare, proporre “confronti vicini” – cioè tra opere coeve – è utile per far cogliere meglio le specificità stilistiche di un autore o far comprendere come in uno stesso periodo possano coesistere linguaggi diversi; proporre “confronti lontani”, ovvero tra opere distanti cronologicamente, invece serve a evidenziare uno scarto tra epoche e protagonisti o, al contrario, a comunicare la fluidità dell’espressione artistica, la sua intrinseca continuità. Quest’ultimo tipo di confronto è anche adatto per far riflettere sull’importanza di un’opera o di un artista: è “misurando la loro tenuta” come riferimento per le generazioni successive che se ne comprende lo spessore e la portata. 

Il metodo è inoltre valido per educare alla lettura formale dell’opera, per far riflettere sulle potenzialità degli elementi del linguaggio figurativo: affiancando opere che raffigurano uno stesso soggetto è possibile comprendere in modo più efficace come un differente impiego di stesure, gamme cromatiche e composizione riesca a produrre un effetto finale, e quindi un’impressione nell’osservatore, anche molto diversi. 

Attraverso il confronto si riesce anche a chiarire l’utilizzo di categorie tipiche della disciplina, velocizzandone l’acquisizione da parte degli alunni e delle alunne: cosa si intende per naturalismo, per realismo, per astrazione, per idealizzazione? Ma anche: cosa si intende per composizione simmetrica ed equilibrata, per costruzione piramidale, per posa dinamica e aperta?… Certe distinzioni, va da sé, si colgono meglio se utilizzate non in senso “assoluto”, ma in relazione. 

Occorre precisare però che, a differenza di quanto siamo portati a immaginare, difficilmente un confronto basta a se stesso: per quanto “parlante” possa essere, l’osservazione va sempre guidata e sostenuta. Sebbene la nostra sia una realtà che privilegia il canale visivo e ragazze e ragazzi siano costantemente sollecitati da stimoli visivi, non possiamo dare per scontate le loro capacità di lettura e comprensione dell’immagine. Si tratta quindi, prima di tutto, di guidarli a sviluppare l’abilità di osservazione dell’immagine e al metodo del confronto, la cui efficacia è diretta conseguenza del suo esercizio.

HUB Art – Novità 2021

Per affinare le capacità di lettura delle opere e soprattutto di confronto si può utilizzare HUB Art, uno strumento digitale messo a disposizione da Rizzoli Education che consente, tra le altre funzioni, anche di mettere a raffronto due opere riprodotte ad alta definizione, consentendo, così, ai docenti di impostare una lezione partendo proprio da questa metodologia.

Le microplastiche

Microplastiche, è un vocabolo molto usato, che la gente comunemente associa al termine inquinamento. Delle microplastiche in realtà sappiamo ancora molto poco: sono delle piccole particelle di materiale plastico, generalmente inferiori ai 5 millimetri.

Il fenomeno delle microplastiche è strettamente legato alla dispersione delle plastiche nei mari. Le plastiche, che costituiscono il marine litter, con il tempo e sotto l’effetto degli agenti atmosferici e marini si degradano e si rompono in frammenti sempre più piccoli che, quando raggiungono una dimensione inferiore ai 5 millimetri, sono definiti “microplastiche” (microplastiche secondarie).

“Microplastiche” sono anche le particelle intenzionalmente aggiunte a vari prodotti d’uso comune o che si formano per effetto abrasivo, ad esempio nell’utilizzo dei pneumatici o nel lavaggio dei tessuti (microplastiche primarie). La conoscenza delle microplastiche è in continuo divenire, sono tuttora in corso diversi studi per tracciare un quadro più esauriente e valutarne i possibili effetti negli ecosistemi. 

La loro presenza in mare è legata a comportamenti irresponsabili e ad una inappropriata gestione dei rifiuti. Si stima che l’80% del marine litter provenga dalla terraferma e che il 50% della plastica in mare,  provenga da 5 Paesi asiatici, in via di sviluppo. Si calcola che i fiumi portino in mare ogni anno da 1,15 a 2,41 milioni di tonnellate di plastica. Ad esempio i 20 fiumi che contribuiscono maggiormente a tale situazione si trovano prevalentemente in Asia per un totale di circa il 67%.

Il problema va risolto con il contributo di tutti, dei produttori, delle Istituzioni, anche attraverso una maggiore assunzione di responsabilità da parte dei consumatori e di tutti i cittadini, per un’adeguata gestione dei rifiuti, in particolare con riferimento alla loro raccolta differenziata.

Attraverso la Plastics Strategy, la Commissione Europea, che riconosce la necessità di approfondire la conoscenza di cause ed effetti delle microplastiche sull’ambiente e sulla salute umana e animale, limita la presenza di quelle microplastiche intenzionalmente aggiunte in molti prodotti, pur riconoscendo che rappresentano solo una piccola parte delle microplastiche in mare e supporta le iniziative in corso nei singoli Stati per prevenirne la dispersione.

PlasticsEurope, l’Associazione europea dell’Industria della Plastica, nel documento “Plastics 2030 – Voluntary Committment” formalizza la propria strategia di supporto alle Istituzioni europee, finalizzata a costruire uno sviluppo sostenibile di lungo termine attraverso appositi programmi ed iniziative a sostegno dell’ambiente quali l’Operation Clean Sweep, per ridurre la dispersione dei granuli (opcleansweep.eu) e le tante attività promosse a livello globale per prevenire il marine litter (endplasticwaste.org). PlasticsEurope si pone inoltre il raggiungimento di obiettivi ambiziosi quali il riutilizzo, da qui al 2030, del 60% della plastica proveniente dal riciclo dei rifiuti di imballaggio, il riciclo, recupero e riutilizzo, entro il 2040, di tutti gli imballaggi in plastica.

C’è ancora tanto lavoro da fare ma la strada è segnata e insieme ce la faremo!

 

Mario Ceribelli – Presidente Federchimica PlasticsEurope Italia

Il bilancio dello Stato

Marzo 2021

In questo articolo dedicato al bilancio dello Stato l’autore, Paolo Balduzzi, mette a fuoco gli elementi fondamentali di un documento di estrema importanza per la comprensione della finanza pubblica, ma di difficile lettura. Con un approccio metodico e puntuale l’articolo definisce struttura e grandezze che caratterizzano il bilancio, le norme che ne regolano la gestione, i processi di predisposizione e approvazione, concludendo infine con un breve cenno al processo di revisione della spesa pubblica.

Scarica l’approfondimento

L’Economia Aziendale: il mondo in cui viviamo

Su RaiScuola 5 lezioni a cura di Lucia Nazzaro e Silvia Aloisio

Lo studio dell’Economia Aziendale apre a ragazze/i un mondo solo apparentemente sconosciuto: in realtà è il mondo in cui viviamo e in cui ogni giorno siamo chiamati a fare delle scelte. 

RaiScuola in collaborazione con il Miur, all’interno dell’offerta didattica del programma “LA SCUOLA IN TV”, propone un ciclo di 5 lezioni dedicate proprio all’Economia Aziendale. Alla guida di questo viaggio su temi importanti dai risvolti pratici ci sono LUCIA NAZZARO e SILVIA ALOISIO, relatrici e autrici Rizzoli Education di testi di Economia Aziendale per la Scuola Superiore di 2° grado.  Lucia Nazzaro (moderatrice degli eventi di Tramontana Live in collaborazione con ISVI) è anche coautrice della nuova edizione 2021 del corso di Economia aziendale e geopolitica IMPRESA, MARKETING E MONDO UP.

Si tratta di 5 lezioni, ognuna della durata di ca 30 minuti, progettate per favorire l’individuazione, l’apprendimento e la memorizzazione di alcuni concetti-chiave della materia. 

Nella prima lezione si definisce la strategia aziendale come insieme di decisioni di medio-lungo periodo che può essere predisposta a più livelli: corporate, business e funzionali. Dopo una riflessione sulle finalità e sulla necessità della pianificazione aziendale, si parte con la definizione di strategia aziendale e la presentazione degli ambiti coinvolti nelle strategie di corporate. Si individuano poi le strategie di business adatte alle singole ASA (area strategica d’affari) per concludere con le strategie funzionali. 

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Nella seconda lezione si analizzano le operazioni fondamentali per la gestione aziendale: finanziamenti, investimenti, trasformazione fisico- tecnica e disinvestimenti. L’impresa utilizza i mezzi finanziari di capitale proprio e di terzi per acquisire gli input necessari alla realizzazione dei prodotti finiti. Al termine delle operazioni di produzione, l’impresa vende output per conseguire un utile che, se mantenuto in azienda, autofinanzia l’attività d’impresa.

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La terza lezione propone una lezione interdisciplinare di Economia aziendale e Matematica. Le docenti Silvia Aloisio e Anna Nardi ci introducono ai metodi quantitativi per l’analisi e lo studio di problemi decisionali complessi e ne descrivono i relativi modelli matematici, in particolare la break even analysis.

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Nella quarta lezione la prof.ssa Lucia Nazzaro illustra un metodo efficace per lo studio dei casi aziendali. L’apprendimento delle discipline economico-aziendali infatti può risultare più interessante se arricchito di esperienze dirette con le realtà d’impresa. Si tratta del modello del Profilo d’impresa, indicato anche come paradigma Struttura-condotta-prestazioni, che può essere utilizzato integralmente o nelle parti utili all’attività didattica prevista.

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La quinta lezione è dedicata al business plan. La prof.ssa Lucia Nazzaro propone una sintesi descrittiva di questo documento che presenta in maniera organica ed efficace un’idea imprenditoriale e i risultati della sua implementazione al fine di valutarne la fattibilità. L’analisi può essere un’utile premessa all’apprendimento della parte tecnico contabile del business plan, argomento spesso trascurato il cui studio è utile in vista dell’Esame di Stato.

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La scelta online

L’attesa è finita: per 1,4 milioni di famiglie e studenti c’è tempo fino alle ore 20 del 25 gennaio per iscriversi alle prime classi di elementari, medie e superiori. La procedura, dal 2012 interamente online, è partita il 4 gennaio. Rimane la domanda cartacea per l’iscrizione all’infanzia. Per le paritarie l’adesione alla procedura online è facoltativa (per i percorsi IeFP la procedura è telematica nelle Regioni che hanno aderito).

Il primo step per i genitori è la registrazione sul portale www.istruzione.it/iscrizionionline/, che è già attivo dalle ore 9 del 19 dicembre. Chi è in possesso di un’identità digitale (Spid) accede al servizio utilizzando le credenziali del proprio gestore e senza effettuare altre registrazioni.

La procedura

I genitori dei ragazzi disabili perfezionano la domanda presentando idonea documentazione cartacea alla scuola che potrà così procedere alla richiesta del docente di sostegno. In caso di difficoltà nella compilazione delle domande, soprattutto per quelle famiglie prive di strumentazione informatica, le scuole destinatarie e quelle di provenienza offrono, a richiesta, un servizio di supporto.

Il genitore che compila il modulo di domanda dichiara di aver effettuato la scelta secondo le disposizioni del Codice civile (articoli 316, 337-ter e 337-quater) che richiedono il consenso di entrambi i genitori. I dati riportati nel modulo di iscrizione sono autocertificati ai sensi del Dpr 445/2000 (gli istituti potevano personalizzarli entro lo scorso 29 dicembre).

Il sistema avvisa in tempo reale, tramite la posta elettronica, dell’avvenuta registrazione o delle variazioni di stato della domanda. I genitori possono comunque seguire l’iter della domanda inoltrata attraverso una funzione web. Si può presentare una sola domanda di iscrizione consentendo, però, ai genitori di indicare anche una seconda o terza scuola di proprio gradimento cui indirizzare la domanda nel caso in cui l’istituzione di prima scelta non avesse disponibilità. Nel caso di esubero nella scuola di prima scelta il sistema comunica di aver inoltrato la domanda di iscrizione verso le scuole indicate come seconda o terza opzione, e l’accettazione definitiva.

Gli eventuali criteri di precedenza sono individuati dalla singola scuola (con delibera del consiglio d’istituto) e vanno pubblicati prima dell’acquisizione delle iscrizioni. Il ministero dell’Istruzione ha evidenziato che tali criteri debbono essere definiti in base a principi di ragionevolezza come la viciniorietà della residenza dell’alunno o particolari impegni lavorativi delle famiglie (è da evitare, perciò, il ricorso a eventuali test di valutazione come criterio di precedenza). Ma non può comunque farne parte l’ordine di inoltro delle domande perché non è un click-day.

Le alternative alla religione

Una novità di quest’anno riguarda la scelta di attività alternative all’insegnamento della religione cattolica. L’indicazione, che riguarda esclusivamente coloro che hanno scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, è operata, all’interno di ciascuna scuola, attraverso un’apposita funzionalità del sistema «Iscrizioni online» accessibile ai genitori o agli esercenti la responsabilità genitoriale dal 31 maggio al 30 giugno 2021 con le stesse credenziali di accesso.

Le regole per iscriversi

Di norma, all’infanzia, l’orario di funzionamento è pari a 40 ore settimanali; su richiesta delle famiglie l’orario può essere ridotto a 25 ore. Saranno accolti i bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni compiuti entro il 31 dicembre 2021. Potranno essere iscritti anche i bambini che compiono il terzo anno di età entro il 30 aprile 2022. L’ammissione di bambini alla frequenza anticipata è condizionata alla disponibilità dei posti e all’esaurimento di eventuali liste di attesa, alla disponibilità di locali e dotazioni, alla valutazione pedagogica e didattica del collegio dei docenti. Alla primaria si possono segnare i bambini che compiono sei anni entro il 31 dicembre 2021. Via libera anche ai bambini che compiono sei anni dopo il 31 dicembre 2021 e comunque entro il 30 aprile 2022. I genitori sceglieranno tra le possibili articolazioni dell’orario settimanale: 24, 27, fino a 30 ore o 40 ore (tempo pieno). Alle medie la scelta è tra: 30, 36 o 40 ore (tempo prolungato). Alle superiori si sceglie l’indirizzo di studio, indicando l’eventuale opzione rispetto ai diversi indirizzi attivati dall’istituto.

Quanto ai contributi scolastici, infine, sono «assolutamente volontari» e distinti dalle tasse scolastiche che, al contrario, sono obbligatorie, salvo i casi di esonero. Le famiglie vanno informate sulla destinazione dei contributi che in ogni caso devono essere spesi per attività coerenti con il Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof).

Le scelte degli studenti

GLI ISCRITTI ALLE SUPERIORI

Ripartizione per corso di studi. Anno scolastico 2020/21.

Licei 50,4%

Professionali 18,1%

Tecnici  31,5%

GLI ALUNNI PER INDIRIZZO

La distribuzione nelle secondarie di II grado. A.S. 2020/21

INDIRIZZO DI STUDIO TOTALE

Liceo classico 155.114

Liceo linguistico 221.000

Liceo scientifico 365.721

Liceo scientifico – opzione scienze applicate 197.088

Liceo scientifico – sezione sportiva 29.563

Liceo delle scienze umane 142.450

Liceo scienze umane – opzione economica sociale 66.771

Liceo musicale e coreutico 20.673

Liceo artistico 118.102

Licei europei internazionali 66.771

Totale licei 1.327.443

Tecnico settore economico 325.009

Tecnico settore tecnologico 505.851

Totale tecnici 830.860

Professionale settore industria e artigianato 47.617 P

rofessionale settore servizi 156.806

Professionale IeFP 16.046

Professionale Nuovo Ordinamento* 256.338

Totale professionali 476.807

TOTALE 2.635.110

(*) Per il 1°, 2° e 3° anno sono attivi nuovi indirizzi professionali che non sono più classificati in settori.

Educare alle emozioni, tra musica e letteratura

Le antologie e la didattica della letteratura danno oggi un maggiore rilievo all’obiettivo di educare i ragazzi e le ragazze alle emozioni, a riconoscerle in sé stessi, accettarle, viverle. Un’attività preziosa, ma non sempre facile in una classe di preadolescenti. La musica, con la sua vocazione a esprimere i sentimenti in forma non-verbale, può offrire in tal senso un valido supporto. Affiancare la lettura di un brano letterario all’ascolto del corrispondente brano musicale aiuta infatti a individuare e definire le emozioni che il testo esprime o suscita. I materiali che si prestano a questa operazione sono numerosi e consentono di creare un percorso tra musica e letteratura che copre diversi generi e si sviluppa nei tre anni. Vediamone alcuni esempi. 

Fiabe in musica

Il punto ideale da cui far partire il nostro percorso sono le fiabe. L’esempio che viene subito alla mente è la fiaba musicale Pierino e il lupo di Sergej Prokof’ev, della quale si trova online anche una divertente versione diretta da Claudio Abbado, con lettura e interpretazione di Roberto Benigni. In questo caso, tuttavia, la musica si limita a descrivere caratteri e gesti dei personaggi, più che le loro emozioni. Per composizioni che esprimono sentimenti più complessi si possono considerare l’Hänsel e Gretel di Engelbert Humperdinck, il balletto Cenerentola, dello stesso Prokof’ev, e la Bella addormentata di Pëtr Čajkovskij, da cui provengono diversi brani usati nella colonna sonora del cartone animato Disney. 

Shakespeare, dal teatro all’opera e al balletto

Tra gli autori che hanno maggiormente ispirato musicisti e compositori vi è senz’altro William Shakespeare, dai cui drammi sono stati tratti opere liriche, sinfonie e balletti, da Otello e Falstaff di Verdi a Macbeth di Strauss e moltissimi altri. Tra i suoi testi più accessibili per le scuole medie, vi è Romeo e Giulietta, a cui sono ispirati, tra l’altro, un balletto di Prokof’ev e una sinfonia drammatica di Berlioz, oltre a musiche di scena e colonne sonore di versioni cinematografiche, come quella di Nino Rota per Zeffirelli. In alternativa, si può proporre Sogno di una notte di mezza estate, per il quale Felix Mendelssohn ha realizzato celeberrime musiche di scena.

L’epoca romantica tra poesia e musica

Il romanticismo ha particolarmente esaltato la capacità della musica di esprimere le passioni, fino alle più estreme o travolgenti. E spesso le composizioni musicali si sono basate su testi poetici, contemporanei o anteriori. Ne è un esempio Lenore, una ballata dal gusto macabro di Gottfried August Büchner, tradotta in italiano da Giovanni Berchet con il titolo Eleonora. Il poema ispirò ai compositori romantici Henri Duparc e Franz Liszt musiche capaci di evidenziare sia i sentimenti della protagonista, che spaziano dall’euforia al terrore, sia il ritmo stesso del componimento, dall’attesa estenuante alla corsa verso l’ignoto. Del medesimo Liszt è la Dante Symphonie, ispirata alla Commedia, di cui si può ascoltare il passaggio dedicato alla tormenta amorosa che investe Paolo e Francesca nel Canto V dell’Inferno, uno dei più letti e studiati a scuola. 

Per approfondire