News Secondaria di secondo grado Produzioni vegetali

La gestione del suolo

di  Claudio Corradi

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In arboricoltura la gestione del suolo può interessare, generalmente in forma distinta, la fila o l’interfila. La fila è lo spazio sottostante la linea delle piante che in genere ha una larghezza che corrisponde alla proiezione della chioma del filare al suolo. L’interfilare invece è lo spazio fra due file nel quale si transita per l’esecuzione delle comuni pratiche agronomiche. 

Gestione della fila

La gestione del suolo sulla fila viene realizzata principalmente per contenere lo sviluppo di essenze infestanti, preservare la dotazione idrica del terreno e contenere i fenomeni di erosione nei terreni collinari. Il controllo delle infestanti può essere realizzato con le lavorazioni, con varie tecniche di diserbo e con la trinciaturaLa lavorazione è stata la prima soluzione a essere applicata con fresature o scalzatura e rincalzatura a mezzo dischi. La successiva introduzione del diserbo chimico ha decretato la forte riduzione della diffusione della lavorazione a favore di questa tecnica più economica per la sua rapidità e praticità di esecuzione e il modesto numero di interventi richiesti nel corso di una stagione.

Lavorazione lineare esterna al filare

Attrezzatura per il diserbo chimico.

Oggi le crescenti attenzioni ambientali verso l’uso della chimica stanno favorendo la riscoperta delle lavorazioni del terreno lungo la linea del filare; tali lavorazioni hanno anche il vantaggio di interrompere la risalita capillare dell’umidità del terreno preservandone la dotazioni idrica che, in un periodo di forti emergenze climatiche, è sicuramente positivo.

Le macchine oggi disponibili per la lavorazione del filare sono sicuramente molto efficienti e performanti e tali da permettere elevate velocità di lavoro oltre che una sicurezza operativa a salvaguardia dei ceppi delle piante. Generalmente si tratta di macchine interceppo, vale a dire che operano con un movimento di rientro fra una pianta e l’altra; recentemente, tuttavia, si sono molto diffuse macchine che operano in modo lineare esternamente al filare con elevate velocità di lavoro.

La velocità di lavoro dipende anche dal tipo di attrezzo utilizzato; per esempio fresatrici, erpici rotanti e dischi scalzanti sono più lenti rispetto alle lame scalzanti che tuttavia richiedono un maggior numero di passaggi nel corso della stagione. Si distinguono macchine semplici o doppie (dette anche unilaterali o bilaterali), in funzione del fatto che operino solo sul filare di destra, rispetto alla linea di percorrenza della trattrice, o su entrambi i filari.

Meno diffuso è l’impiego di diserbatrici a filo o trinciatrici rientranti; le prime permettono velocità di lavoro più elevate ma entrambe, operando uno sfalcio del cotico erboso, non preservano l’umidità del terreno ma contengono, tuttavia, fenomeni di erosione in terreni collinari. Negli ultimi tempi si stanno sperimentando varie soluzioni di diserbo basate sull’uso di pressione, vapore, fuoco o schiume che, rispetto al diserbo chimico, offrono indubbi vantaggi ambientali anche se sono più complesse da applicare e non preservano l’umidità del terreno.

Coltello scalzante interceppo.

Dischiere scalzanti bilaterali.

 

Stelle rotanti verticali e orizzontali.

Pirodiserbo.

Gestione dell’interfila

La presenza del tappeto erboso interfilare è fondamentale per conferire portanza al terreno, cioè un sostegno al peso dei mezzi meccanici in transito. L’inerbimento interfilare nei territori collinari preserva anche dai fenomeni di erosione. Le macchine per la gestione dell’interfila sono le classiche trinciatrici che possono essere a lame con rotazione orizzontale, più veloci e operanti un taglio più elegante, o a coltelli o mazze a rotazione verticale. Queste ultime sono adatte anche alla triturazione dei residui di potatura in loco che, dopo varie esperienze di recupero ai fini energetici, resta la soluzione agronomicamente ed economicamente più sostenibile. È sempre preferibile che le trinciatrici interfilare abbiano una larghezza che permetta di completare il lavoro in un unico passaggio limitando le percorrenze e quindi i calpestamenti e i costi.

L’inerbimento interfilare assicura portanza
al transito dei mezzi meccanici.

Lavorazione anteriore con coltello scalzante
in combinata con trinciatura interfilare.