Eventi Secondaria di secondo grado

15 Febbraio 2022 - 1 ora

Il "genome editing" sui vegetali e le sue potenzialità

Le Scienze Live

con  Piero Morandini

Rivolto alle/ai docenti della scuola secondaria di secondo grado

Intervento

Cosa è il “genome editing” (correzione o revisione genomica) e come viene utilizzato nel miglioramento genetico delle piante? Il genome editing comprende alcune tecniche che permettono di modificare in modo preciso una sequenza di DNA nel contesto originale in cui essa si trova all’interno di un genoma.

Con la transgenesi è possibile inserire qualsiasi sequenza all’interno di un genoma di un organismo che sia trasformabile, ma fino ad ora, almeno nelle piante, non era possibile dirigere l’inserimento a piacimento, cioè in un punto preciso. Il genome editing permette questo con costi bassi ed altra efficienza. Queste tecniche sono basate oggi quasi totalmente sugli enzimi capaci di tagliare il DNA in modo sequenza-specifico: TALEN, meganucleasi, Zinc Finger Nuclease e CRISPR. CRISPR in particolare è la tecnica più promettente per vari motivi e per la versatilità d’uso.

Vedremo insieme come funzionano queste tecniche e le potenziali applicazioni, ma contestualizzandole all’interno della storia dell’agricoltura e del miglioramento genetico classico, che permette di capire la piena continuità di queste tecniche nella lunghissima tradizione di manipolazione, anche genetica, dei vegetali. Fornisce inoltre buoni argomenti per sostenerne l’applicazione vasta e la revisione di una normativa obsoleta e dannosa. Se non si tiene conto di questa storia, risultano difficili da spiegare e sorgente di timori.

Relatore

Dopo aver conseguito la Laurea in Chimica presso l’università di Torino nel 1986, Piero Morandini si è dedicato alla ricerca in biologia. Dal 1988 al 1990 ha lavorato a Monaco di Baviera, prima all’Istituto Max Planck per la Biochimica e poi all’Istituto di Zoologia dell’Università Ludwig-Maximilian, con borse di studio per fare ricerca sulla biologia molecolare e dello sviluppo del Dictyostelium, un’ameba del suolo. Si è poi spostato a Cambridge (GB) per altri tre anni presso il Laboratory of Molecular Biology (Medical Research Council) continuando a lavorare sugli stessi soggetti. Dal 1994 lavora presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Milano, prima con borse di studio e poi come ricercatore universitario nel settore della fisiologia vegetale, dove si interessa di problemi di base della biologia e biotecnologia vegetale. Il dr. Morandini è autore o coautore di oltre 40 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali (e due capitoli di libri) riguardanti la biologia molecolare e la biotecnologia vegetale. È coautore di un testo di Biotecnologie agrarie per gli istituti tecnici agrari. Fa da revisore (peer reviewer) per diverse riviste scientifiche internazionali e agenzie di finanziamento nazionali e internazionali. È membro della Società Italiana di Biologia Vegetale (SIBV) e della Società Italiana di Genetica Agraria (SIGA). Attualmente tiene i corsi di “Biologia cellulare e funzionale delle piante” e “Avanced Plant Cell Biotechnology“ agli studenti dei corsi di laurea in Biotecnologia dell’Università di Milano.

 

 

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