LLM ed embedding

ChatGpt e Gemini, per esempio, sono tra gli strumenti che rientrano in quella che viene comunemente chiamata “Intelligenza Artificiale”. Si tratta, in modo più preciso, dei Large Language Model: modelli avanzati di elaborazione del linguaggio naturale, in grado di comprendere e generare testo complesso. Ma come fa un LLM a “ricordare”? E come fa un LLM ad associare concetti “simili”? Questo problema è strettamente collegato con due nozioni relativamente basilari di matematica: gli spazi vettoriali e il concetto di distanza. Questi concetti di “memoria”, o, in termine tecnico, “embedding” sono rappresentazioni numeriche di parole in uno spazio vettoriale. La distanza tra questi vettori rappresenta la relazione semantica: parole simili hanno embedding più vicini.

Leggere in vacanza

L’incontro con il libro, anche in estate, per le nostre bambine e i nostri bambini, dovrebbe essere pro-attivo e personale, senza costrizioni o imposizioni. Come può un bambino, un ragazzo, trovare senso nella lettura se questa non è divertente e piacevole? Dove può trovare il senso di leggere qualcosa che non ama? L’adulto dovrebbe essere un mediatore che accompagna e traghetta il lettore verso i libri adatti a lui, non qualcuno che sceglie al posto suo secondo i propri gusti o canoni personali. 

Spesso si dimentica che i libri servono per immergersi nel piacere della lettura, indagare, immaginare e trovare storie di cui si ha bisogno: questa scoperta però può avvenire solo personalmente, in un processo di crescita attiva del lettore, non sotto forma di un obbligo. Educare alla lettura, al gusto letterario, alla ricerca di libri di qualità significa crescere lettori che possiedono gli strumenti per scegliere un libro che li attiri e richieda loro di entrare in profondità.

Dovremmo educare lettori che possano sperimentare la bellezza della lettura, dove la storia sia messa in primo piano. Il nostro obiettivo è quello di crescere lettori per la vita, dunque dovremmo mettere al centro i lettori, dando loro grandi storie, personaggi indimenticabili, parole pensate, scelte, precise. Da dove partire però? Di sicuro da un’immersione in libreria e in biblioteca, e poi con scelte ponderate e consigli vari così che ogni lettore possa scegliere la storia adatta a sé.

Qualche spunto dalle novità degli ultimi anni:

Ugo e Poppy. Sulle giostre senza paura! Matthew Cordell (6+)

Poppy adora i film horror. Ugo no. Poppy ama esplorare le Grotte del Gambero, popolate di pipistrelli. Ugo no. Poppy non può resistere al fascino delle montagne russe. Ugo… sì! Ma i due topolini sono veri amici, e l’amicizia può tutto: così, quando il luna park arriva in città, Ugo accetta di dare un’occhiata…. e sarà una giornata di giochi divertenti, merende insolite, e un’incredibile scoperta!

Tibia e Biagio L’amicizia è un viaggio. Ludovic Lecomte, Irène Bonacina (6+)

Al luna park c’è qualcuno che piange: è Marina, una pesciolina abbandonata dentro a un sacchetto, che vorrebbe tornare a casa. Ma dov’è casa?  Lei sogna di raggiungere l’oceano! Tibia si intenerisce e si offre di accompagnarla assieme al suo compagno Biagio. Recuperata la mappa di nonno Omero, i tre partono su un sidecar per un incredibile viaggio: ma leggere le indicazioni può portare a fraintendimenti, riusciranno a raggiungere il grande mare?

 

Adelina Testafina e i fantasmi di primavera. Cristina Marsi, Francesca Carabelli (7+)

Adelina in classe continua a distrarsi, ma quando la maestra cita i fuochi fatui, che si dice siano anime perse, le si accende una scintilla: qualche giorno fa nel giardino di zia Rosa ha notato delle lucine sospette!  Così, organizza una notte in tenda con l’amica Veronica. E se quelle lucine fossero proprio dei fantasmi?! Non resta che indagare! Adelina è un personaggio che somiglia a tanti dei nostri bimbi, che non faranno fatica ad immedesimarsi e immergersi nella lettura.

Ale e Rovere, Il fantastico viaggio degli alberi. Daniele Zovi (7+)

Ale è una bambina curiosa. Quando una mattina si avvia in cerca di funghi con il suo papà, non sa che la aspetta un incontro molto speciale. Quale storia racconterebbero gli alberi se potessero parlare? Forse che non sono come gli uomini se li immaginano, e che la vita del bosco ha molti incredibili segreti da svelare.

 

I dieci giorni dello scolapasta. Daniele Movarelli, Angelo Mozzillo, Alice Coppini (8+)

Nico, Alicia e Luca vivono nella città più noiosa del mondo: non succede mai niente di interessante! Ma un giorno, all’improvviso, gli adulti iniziano a girare… con uno scolapasta in testa. Prima il padre di Nico, poi il postino, la maestra e perfino Vanessa Scala, la più famosa influencer d’Italia. Lo scolapasta sarebbe in grado di proteggere i pensieri da “LORO”, che vogliono manipolare le persone. C’è scritto in rete, quindi sarà vero! Ma ai tre amici qualcosa non quadra, non vogliono arrendersi all’evidenza senza farsi domande, e decidono di indagare…

 

Appunti, cose private, storie vere e inventate di Matita HB. Susanna Mattiangeli, Rita Petruccioli (8+)

Nel suo quaderno, Matita HB – ovvero Tita – ci scrive tutto quello che vuole: le sue avventure di scuola, con la maestra inflessibile e quell’antipatica di Seppia Catarroni; i bigliettini, i patti e le ricette segrete che si scambia con Nora, la sua migliore amica; i giochi imprevedibili che fa con suo fratello; e anche quello che succede con Iacopo Donati (che, detto fra noi, le piace proprio tanto). Tita inventa storie e poesie, disegna, scrive lettere a se stessa da grande e adora il fumetto di Powercat, di cui saprebbe raccontare mille episodi. Insomma, questo quaderno racchiude la vita reale e immaginaria di una bambina come tante, talmente vivace e inarrestabile che non potrete fare a meno di volerle bene!

 

Book Rebels. Pierdomenico Baccalario, Luigi Spagnol (9+)

I genitori di Pierluigi sono stranamente di ottimo umore, perché hanno appena deciso che le prossime vacanze saranno a Banalia: un posto non tanto lontano, ma neanche così vicino, gradevole, ma non indimenticabile, con il mare sì, ma non particolarmente bello. Ma allora perché andarci? Pierluigi non se lo spiega, e per giunta lì si annoia. Tantissimo. E si annoiano anche i suoi nuovi amici Fino al giorno in cui scoprono che a Banalia qualcosa di strano c’è: i ragazzi hanno il DIVIETO ASSOLUTO DI LEGGERE LIBRI. All’inizio non sembra un gran problema, ma presto i quattro saranno coinvolti in missioni supersegrete, ritrovi in roccaforti clandestine, fughe, inseguimenti, furti di libri (a brandelli!) e persino profezie.

Il bosco dei ragazzi senza colore. Samuel J. Halpin, Hannah Peck (11+)

Quando la dodicenne Poppy  si trasferisce dalla nonna, nella campagna inglese, non immagina  certo che quella tranquilla cittadina  di provincia nasconda più di un segreto: da anni scompaiono dei ragazzini,  che ritornano ingrigiti e apatici,  e si vocifera che nel bosco vivano delle strane creature. Insieme al nuovo amico Erasmus, che tutti a scuola evitano perché troppo “strambo”,  Poppy inizia a indagare. Indizio dopo indizio i due scoprono che le sparizioni sono tutte collegate e che qualcuno  li tiene d’occhio e vuole eliminarli…

Per una vera educazione alla lettura è necessario essere formati, informarsi, approfondire. E allora ecco qualche spunto per noi docenti:

Leggere piano, forte, fortissimo. Come allenare alla lettura ragazzi e ragazze. Alice Bigli

“Ma perché leggi così tanto?” mi sento spesso chiedere durante i miei incontri con i ragazzi e le ragazze. Potrei rispondere semplicemente che è bello, che con i libri possiamo vivere mille avventure, scoprire mondi lontani, diventare i protagonisti di storie appassionanti. Eppure, leggere non è così naturale per noi esseri umani: da piccoli ci costa molta fatica imparare a farlo e anche da grandi, se siamo poco allenati, può risultare difficile e poco appagante. Questo perché il nostro cervello non è predisposto per la lettura, e perché leggere è davvero un’attività incredibilmente complessa. Cosa fare allora quando si è davanti a una lista di libri assegnati per le vacanze o a decine di pagine da leggere per il giorno dopo? Proprio come accade ai nostri muscoli quando pratichiamo sport, anche nella lettura il segreto è allenarsi. E per farlo al meglio bisogna avere conoscenze, competenze, metodo. Una guida per ragazzi, genitori, insegnanti, bibliotecari e addetti ai lavori, ricca di riflessioni ma anche di suggerimenti pratici, consigli e spunti per avvicinare ai libri, allenare la capacità di leggere e far appassionare anche i lettori più restii e meno esperti a quel mondo pieno di meraviglia e potenzialità che è la lettura.

 

Il lettore infinito. Educare alla lettura tra ragioni ed emozioni. Aidan Chambers

Che cosa può trasformare un lettore restio in un lettore senza pregiudizi? Un lettore principiante in un forte lettore? Come possiamo trasformare il cerchio ripetitivo della lettura in una spirale senza fine in grado di condurci nel multiforme universo della letteratura? Quali azioni, quali strategie possono mettere in atto insegnanti, bibliotecari e genitori per rendere la lettura possibile e formare lettori appassionati e competenti? Aidan Chambers ci accompagna attraverso il processo infinito di educazione dei giovani lettori, nella convinzione che la letteratura sia uno strumento irrinunciabile di libertà e di crescita delle identità e che impareremo ad amarla solamente se potremo contare sull’aiuto di adulti consapevoli capaci di guidarci in questa esplorazione.

 

Leggere, giorno per giorno. Lettori e lettrici nel laboratorio di lettura. Frank Serafini, Suzette Serafini-Youngs

“Il tipo di lettore che spero di crescere e sostenere è quello necessario per il prosperare di una società democratica. Non è certo un compito da poco; d’altronde, non ho mai detto che insegnare a leggere fosse facile o mirasse a obiettivi poco ambiziosi”. Come si diventa lettori e lettrici “a vita e per la vita”? E quale parte ogni docente può e deve assumere in questo percorso di crescita e di costruzione di una identità lettrice? Frank Serafini, maestro e docente universitario americano, offre risposta a queste domande con un volume che mostra come organizzare e sviluppare il laboratorio di lettura, in classe, mese per mese, nel corso di un intero anno scolastico. Leggere, giorno per giorno è un appassionato manifesto sull’educazione alla lettura, ricco di indicazioni operative e di approfondimenti, completato dalle “finestre sul laboratorio” di lettura e scrittura curate da Suzette Serafini-Youngs.

IA, una collezione di risorse

Dalla teoria alla pratica. Una collezione di risorse degli strumenti di intelligenza artificiale più diffusi, con alcuni spunti su possibili applicazioni di questi strumenti all’interno delle attività didattiche.

Arte del nostro tempo, arte per sempre

Ricco il carniere delle mostre più o meno spettacolari presenti in Italia, per l’anno in corso. Interessanti soprattutto per la trasversalità che le caratterizza nell’ottica di tirare fuori le contaminazioni tra arti e tra artisti di varie discipline. Vediamo alcuni spunti e suggerimenti nella certezza di non essere per niente esaustivi.

Dialogo fra arti e artisti

EMPOLI 1424. MASOLINO E GLI ALBORI DEL RINASCIMENTO
Empoli, Museo della Collegiata e Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani, 6 aprile – 7 luglio 2924
A Empoli, una città, che un tempo era crocevia per mercanti, artisti e mecenati, la mostra prende in esame un momento storico di fondamentale trasformazione: quello tra la fine del tardo gotico e i primi fasti del Rinascimento. E lo fa mettendo al centro l’opera di Masolino da Panicale, il suo linguaggio a cavallo tra una formazione tardogotica e le suggestioni umanistiche che agitavano i primi anni del Quattrocento.

PRERAFFAELLITI. RINASCIMENTO MODERNO
Forlì, Museo Civico San Domenico, 24 febbraio – 30 giugno 2024
Alcuni artisti inglesi, giovani e ribelli – William Holman Hunt, John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti –, fondano il gruppo dei Preraffaelliti con lo scopo di rinnovare la pittura inglese, considerata in declino a causa delle norme eccessivamente formali e severe imposte dalla Royal Academy. Un ruolo fondamentale nella definizione dell’estetica e delle scelte stilistiche del gruppo lo gioca l’arte italiana, dal Medioevo al Rinascimento. Attraverso circa 300 opere di artisti italiani e internazionali – tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, oggetti di arti applicate – l’esposizione racconta il rapporto tra l’arte italiana e il movimento artistico che ha rivoluzionato l’Inghilterra vittoriana e ispirato in maniera determinante la stagione europea del simbolismo.
https://mostremuseisandomenico.it/

I maestri dell’arte contemporanea

MIRÓ. LA GIOIA DEL COLORE
Catania, Palazzo della Cultura, 20 gennaio – 7 luglio 2024
La mostra, a cura di Achille Bonito Oliva in collaborazione con MaïthéVallès- Bled e Vincenzo Sanfo, raccoglie circa un centinaio di opere di Joan Miró che coprono un arco temporale di circa sessant’anni (dal 1924 al 1981) – dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche, oltre a una serie di opere grafiche, libri e documenti – provenienti da collezioni private italiane e gallerie francesi. Al centro dell’esposizione la sezione dedicata alla ricca e proficua collaborazione dell’artista con la rivista Derrière le Miroir.
https://www.gallerieaccademia.it/

WILLEM DE KOONING E L’ITALIA
Venezia, Gallerie dell’Accademia, 17 aprile – 15 settembre 2024
In collaborazione con The Willem de Kooning Foundation, la mostra dedicata a Willem de Kooning, un maestro della pittura e della scultura del Novecento, si colloca fra i grandi eventi in Laguna nel 2024, durante la Biennale Arte. L’esposizione, ospitata dalle Gallerie dell’Accademia, è stata inaugurata il 16 aprile, proprio in concomitanza con la 60a Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, e rimarrà aperta fino al 15 settembre: Il percorso espositivo, che riunisce circa 75 opere tra dipinti, sculture e disegni, realizzati dagli anni Cinquanta agli Ottanta, costituisce la più ampia mostra dell’artista mai organizzata in Italia e anche la prima che indaga l’importanza dei soggiorni dell’artista in Italia, risalenti al 1959 e al 1969, sullo sviluppo del suo linguaggio.
https://www.gallerieaccademia.it/

JEAN COCTEAU. LA RIVINCITA DEL GIOCOLIERE
Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, 13 aprile – 16 settembre 2024
La versatilità – o destrezza da giocoliere – ha sempre caratterizzato il linguaggio artistico di Jean Cocteau ed è stata spesso motivo di critica da parte dei suoi contemporanei. Oltre centocinquanta opere – disegni, opere grafiche, gioielli, arazzi, documenti storici, libri, riviste, fotografie, documentari e film diretti dallo stesso Cocteau -, provenienti da prestigiosi musei internazionali e importanti collezioni private permettono al visitatore di  tracciare lo sviluppo dell’estetica, unica e personalissima del poliedrico artista e ne ripercorrere i momenti salienti della sua tumultuosa carriera.

ANSELM KIEFER. ANGELI CADUTI
Firenze, Palazzo Strozzi, 22 marzo – 21 luglio 2024
Dal 22 marzo al 21 luglio Palazzo Strozzi ospita una grande mostra dedicata a uno dei più grandi maestri dell’arte tra XX e XXI secolo, Anselm Kiefer. Kiefer presenta a Firenze un percorso attraverso opere storiche e nuove produzioni, in un dialogo originale con l’architettura rinascimentale del palazzo, specialmente nel grande cortile che ospita un intervento site specific di straordinario impatto. 
Kiefer con le sue opere che uniscono pittura e scultura, installazione e fotografia, investiga i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, attraverso un percorso di introspezione sull’essere umano che sviscera le connessioni tra passato, presente e futuro.
L’esposizione tenta con successo di restituire la complessità dell’arte del maestro tedesco in un percorso che coinvolge gli spettatori dall’inizio alla fine.
https://www.palazzostrozzi.org/archivio/mostre/anselm-kiefer/

L’eterna suggestione della pittura dell’Ottocento

MONET. CAPOLAVORI DAL MUSÉE MARMOTTAN MONET DI PARIGI
San Gaetano, Padova, Centro culturale Altinate, 9 marzo – 4 agosto 2024
Direttamente dal Musée Marmottan Monet di Parigi oltre 50 capolavori – tra cui le Ninfee, gli Iris, i Paesaggi londinesi – ripercorrono la storia di uno dei più celebri artisti di sempre. Le opere esposte fanno parte del legato che il figlio del grande artista ha lasciato al Musée Marmottan, opere che il pittore ha conservato nella sua casa fino alla morte. Attraversare le sale dell’esposizione è anche un viaggio nel mondo intimo di Monet, nella sua casa e nella sua anima. Arricchiscono la proposta espositiva video, testimonianze e ambienti immersivi.
https://www.altinatesangaetano.it/

HENRI DE TOULOUSE LAUTREC
Dipinti, pastelli, disegni e manifesti
Ferrara, Palazzo Roverella, 23 febbraio – 30 giugno 2024
La mostra dedicata a Toulouse Lautrec, grandissimo maestro che schiude le porte all’arte del Novecento, mira a ricostruire la complessità della figura dell’artista non solo come autore di celeberrime affiches, ma anche come pittore e disegnatore di straordinaria forza e innovazione. Circa 60 fra dipinti e pastelli di Toulouse Lautrec, provenienti da importanti musei americani ed europei oltre che francesi, sono contestualizzati nell’ambiente parigino in cui sono stati creati grazie al confronto con più di 140 opere di artisti realisti, impressionisti, simbolisti che popolavano la scena parigina coeva. 
https://www.palazzoroverella.com/

VAN GOGH
Trieste, Civico Museo Revoltella, 22 febbraio – 30 giugno 2023
Una grande retrospettiva dedicata all’artista più amato di ogni tempo, Vincent van Gogh. In corrispondenza del 150esimo anniversario della fondazione del museo triestino, la mostra espone oltre 50 capolavori del maestro olandese, quasi tutti prestati dal Kröller-Müller Museum di Otterlo. La mostra è arricchita arricchita da una presenza speciale: i due ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (i proprietari del caffè di Arles frequentato da van Gogh), realizzati nel 1890 e conservati rispettivamente presso il Kröller-Müller e presso la Galleria Nazionale di Roma.
https://museorevoltella.it/vincent-van-gogh/

Fotografia, mon amour

UGO MULAS – L’OPERAZIONE FOTOGRAFICA
Milano, Palazzo Reale, 3 ottobre 2024 – 26 gennaio 2025
Ugo Mulas non è stato solo un grande fotografo, ma un artista che ha indagato la “totalità” del linguaggio fotografico. Mostrare la verità di questa affermazione è lo scopo di fondo della mostra organizzata intorno alle serie fotografiche che raccontano le varie tappe della carriera di Mulas, fra cui ricordiamo la Biennale d’arte di Venezia, le esperienze con il design, la moda e con la stilista Mila Schön. Sono messi in evidenza anche altri rapporti fondamentali per lo sviluppo del suo percorso artistico e professionale, come quello con il teatro e Giorgio Strehler, l’amicizia con Duchamp e Fontana, il reportage dedicato a New York e ai suoi artisti, il legame di Mulas con la cultura e la letteratura, in particolare la vicinanza a Eugenio Montale.
https://www.palazzorealemilano.it/mostre/loperazione-fotografica

E poi… Design e architettura

BRUNO MUNARI. TUTTO
Mamiano di Traversetolo (PR), Fondazione Magnani-Rocca, 16 marzo – 30 giugno 2024
Alla Fondazione Magnani-Rocca è in corso la più grande mostra italiana su una delle più iconiche figure del design e della comunicazione visiva del XX secolo – Bruno Munari, definito da Pierre Restany il “Leonardo” e il “Peter Pan” del design italiano. 
La mostra raccoglie idee, progetti e lavori di settant’anni di attività – fin dagli esordi dell’artista, intorno al 1927, durante il cosiddetto Secondo Futurismo -, in tutti i campi della creatività, dall’arte al design, dalla grafica alla pedagogia: la rassegna è suddivisa per temi e concetti, in modo da poter mostrare i collegamenti e le relazioni progettuali tra oggetti anche apparentemente molto diversi l’uno dall’altro.
http://www.magnanirocca.it/

GAE AULENTI (1927-2012)
Milano, Palazzo della Triennale, Fino al 12 gennaio 2025
Gae Aulenti è una delle figure più rappresentative dell’architettura e del design contemporanei. La mostra tenta di rendere giustizia a oltre sessant’anni di carriera, nei quali la poliedrica progettista ha toccato numerosi ambiti: da interventi a scala urbana, al design di interni e di oggetti, dal paesaggio all’allestimento di spazi espositivi e alle scenografie. Molto suggestivo il percorso espositivo che è costituito da ambienti in scala 1:1, ricostruiti grazie ai materiali originali conservati nell’archivio milanese dell’architetto.
https://triennale.org/eventi/gae-aulenti

IO SONO UN DRAGO. LA VERA STORIA DI ALESSANDRO MENDINI
Milano, Palazzo della Triennale, 13 aprile – 13 ottobre 2024
La retrospettiva dedicata al grande progettista deve il titolo a uno dei più emblematici autoritratti di Mendini, a sottolineare la complessità della sua figura all’interno della scena internazionale del design, dell’architettura e dell’arte.
La mostra mantiene la promessa: con oltre quattrocento opere – provenienti da collezioni pubbliche e private – articolate in diverse sezioni tematiche, si ricostruisce un ritratto a tutto tondo della ricca personalità e della vulcanica progettualità di Mendini.
https://triennale.org/eventi/alessandro-mendini

Per approfondire

Per cercare il proprio artista preferito o tematiche particolari, molto utile è il calendario – sempre aggiornato – delle mostre, disponibile sul sito de “Il Giornale dell’Arte”, consultabile al seguente link:
https://www.ilgiornaledellarte.com/Calendario/Mostre

Dieci libri per le vacanze

L’estate è una stagione magica per mille motivi: perché possiamo riposare, certamente, perchè possiamo immaginare l’anno che verrà. Ma anche perchè possiamo finalmente dedicarci con maggior tempo e maggior profondità alle nostre letture. E allora, come tutti gli anni, eccoci con i nostri consigli di lettura! Ce ne sono per tutte le età: dai 6 ai 101 anni e oltre.

Agrifoglio, di Matthew Cordell, Edizioni Clichy

La piccola scoiattolina Agrifoglio ha paura di molte cose: dei tuoni, dei falchi e dei sentieri bui che si diramano per la Foresta dell’Olivello. Quando la mamma però la incarica di portare una zuppa a Nonna Quercia, a letto con l’influenza, Agrifoglio deve superare le sue paure e affrontare il viaggio. Lungo la strada, la piccola incontra altri abitanti della foresta: alcuni vogliono aiutarla, altri vogliono la deliziosa zuppa preparata dalla mamma! Spetterà ad Agrifoglio mantenere la rotta e raggiungere la nonna. Una storia di coraggio e amore, scritta e illustrata dal pluripremiato Matthew Cordell, con tante meravigliose creature della foresta che sorprenderanno e delizieranno i giovani lettori, per una lettura suggestiva perfetta per le atmosfere autunnali e invernali.

(per i primi lettori e le prime lettrici)

 

Misha. Io, i miei tre fratelli e un coniglio, di E. Van de Vendel e A. Elman, Sinnos

La piccola Roya è dovuta fuggire dal suo paese, come accade a tanti. E quando finalmente con la sua famiglia entra nella sua nuova casa, nel paese che li ha accolti, pensa che sia davvero ora di avere un animale domestico: arriva così un simpatico coniglietto nano che si chiama Misha e che conquista l’amore della bambina e dei suoi tre fratelli maggiori. E poi, un giorno, Misha scompare improvvisamente. Vincitore del premio Andersen 2024, sezione 6-9 anni. 

 

All’ombra dei papaveri, di Fulvia Degl’Innocenti e Alessandro Coppola, La compagnia del libro

Un soldato combatte una guerra che non ha voluto, per lui solo fatica, paura, nostalgia di casa. Sul sentiero del ritorno il nemico, un altro soldato, un uomo come lui. Un’esitazione di troppo, qualcuno cadrà tra i papaveri rossi. Liberamente ispirato alla canzone di Fabrizio De André “La guerra di Piero”. Dagli 8 anni.

 

Scintilla, di Nadia Terranova e Mariachiara Di Giorgio, Mondadori

In una casa ai bordi di una città mitica, circondata da un giardino dove lo scirocco scompiglia i fiori di oleandro e le chiome degli agrumi, c’è un antico camino. E lì, fermo davanti a quel camino spento, c’è Antonio, un bambino in attesa del ritorno della madre, partita per proteggere il suo amore più grande: la Natura minacciata dagli uomini. Mentre aspetta, scende dalla cappa una bambina misteriosa, con i capelli rossi come un piccolo fuoco e il viso pieno come la luna. È Scintilla. Da quel momento, se i pomeriggi afosi Antonio li trascorre con il padre capace di leggere il cielo, la zia dagli occhi viola come Liz Taylor e il nuovo cugino con una storia amara alle spalle, le notti piene di stelle diventano il segreto teatro d’incontro tra lui e la bambina di fuoco. Tra giochi e risate, “Scintiduzza” accenderà nel cuore di Antonio scintille di felicità, mostrandogli quello che nessun bambino può vedere ma tutti giocano a immaginare: un pezzettino di futuro. Dagli 11 anni.

 

Lo strambo trasloco della magione Miller di Dave Eggers, L’ippocampo

«Questa è la storia di un cane che, rovistando in un buco, scoprì una miniera d’argento, e dei maiali che vissero e grufolarono nei paraggi. È la storia di come i maiali furono cacciati via e di uno strambo, avventuroso trasloco portato a termine con l’aiuto di tronchi e cavalli. È la storia più bella che sia mai stata scritta su cani e maiali, tronchi e cavalli… almeno per ora!» Dave Eggers Lo strambo trasloco della magione Miller è una favola a lieto fine, verissima e al tempo stesso surreale. Una storia avventurosa, comica e travolgente raccontata da uno dei maggiori romanzieri contemporanei, Dave Eggers, e disegnata da Júlia Sardà. Età di lettura: per tutti, consigliato dai 9 anni. 

 

Ed eccoci, ora, con i nostri consigli di lettura per noi, educatrici ed educatori adulti. 

Lettera alla scuola, di C. Raimo, Feltrinelli

Quante volte sentiamo discorsi sui ragazzi e non dei ragazzi? In questo libro sono invece le studentesse e gli studenti a prendere la parola per raccontare cosa vuol dire avere sedici anni oggi in Italia. Lo fanno con un testo a più mani, scritto dalla III M dell’Istituto Amaldi (2022-2023), nel quartiere Castelverde, alla periferia di Roma. Dopo aver letto insieme a Christian Raimo Lettera a una professoressa di don Milani, la classe si è interrogata su come sia la scuola oggi, trasformando quelle domande in una grande questione sul senso dell’educazione, ripercorrendo la struttura della Lettera in un dialogo continuo tra passato e presente. A partire da racconti personali, Lettera alla scuola affronta temi urgenti e attuali, vicini all’esperienza degli studenti, come quello dell’ansia e del benessere psicologico, dei rapporti famigliari e tra coetanei. Ma Lettera alla scuola è soprattutto un invito a chi fa parte della comunità scolastica a ragionare insieme su come migliorare l’esperienza educativa, l’istituzione scolastica e la società intera per diventarne veri protagonisti.

 

Dis-educazione. Perché la scuola ha bisogno del pensiero critico, di N. Chomsky, Piemme

 Nonostante sia diffusa l’idea che nelle scuole statunitensi, come in quelle dei Paesi occidentali, si insegnino i valori democratici, ci troviamo di fronte un modello di insegnamento che non solo non incoraggia, ma impedisce di sviluppare il pensiero critico e indipendente, di ragionare liberamente su ciò che si nasconde dietro la rappresentazione del mondo offerta dal potere. Di rado è consentito agli studenti di «trovare da soli la verità», mostrando loro come farlo. Più spesso ci si aspetta che i ragazzi imparino attraverso un trasferimento di conoscenze: un approccio strumentale all’istruzione, la cui efficacia è misurata da esami che prevedono risposte corrette e risposte errate, predeterminate secondo i criteri stabiliti dalla cultura dominante. Le scuole non sono dunque luoghi democratici, ma istituzioni che svolgono un ruolo di controllo e di coercizione. In questa raccolta di saggi, Noam Chomsky rivela, con una serie documentata e puntuale di esempi tratti dalla storia recente, come gli Stati Uniti siano riusciti a rivendicare continuamente la loro superiorità morale proprio allontanando gli osservatori e i cittadini da una comprensione critica e globale degli eventi. E con la passione che da cinquant’anni sostiene le sue ricerche sui sistemi di potere e la sua competenza di studioso della comunicazione, fornisce gli strumenti utili a fare di studenti e insegnanti degli «agenti della storia» alla costante ricerca della verità, per rendere questo mondo meno discriminatorio e più giusto.

 

Ehi, prof!, di Frank Mc Court, Adelphi

Se ancora non lo avete fatto, un libro da leggere. Negli anni Cinquanta, i cieli delle città americane (e anche gli schermi dei relativi cinema) pullulavano di oggetti volanti non identificati. L’oggetto che il primo giorno di scuola attraversa il cielo della classe, sotto gli occhi attoniti del professor Frank McCourt, è invece identificabilissimo – in un panino che l’immancabile mamma italiana ha farcito, a beneficio del suo pupo, con peperoni, cipolla, formaggio fuso e mortadella. Se la prima inquadratura del libro risulta quantomeno inattesa, l’epilogo della sequenza, col professore che raccoglie il panino e lo mangia lentamente davanti alla scolaresca annichilita, è destinato a restare. E a farci vivere il clima delle trentatremila ore di lezione (cifre dell’autore) che McCourt terrà nei tre decenni successivi, in varie scuole – tecniche e non – sparse fra Brooklyn, Manhattan e Staten Island. 

 

Almarina, di Valeria Parrella, Einaudi

Può una prigione rendere libero chi vi entra? Elisabetta insegna matematica nel carcere minorile di Nisida. Ogni mattina la sbarra si alza, la borsa finisce in un armadietto chiuso a chiave insieme a tutti i pensieri e inizia un tempo sospeso, un’isola nell’isola dove le colpe possono finalmente sciogliersi e sparire. Almarina è un’allieva nuova, ce la mette tutta ma i conti non le tornano: in quell’aula, se alzi gli occhi vedi l’orizzonte ma dalla porta non ti lasciano uscire. La libertà di due solitudini raccontata da una voce calda, intima, politica, capace di schiudere la testa e il cuore. Esiste un’isola nel Mediterraneo dove i ragazzi non scendono mai a mare. Ormeggiata come un vascello, Nisida è un carcere sull’acqua, ed è lí che Elisabetta Maiorano insegna matematica a un gruppo di giovani detenuti. Ha cinquant’anni, vive sola, e ogni giorno una guardia le apre il cancello chiudendo Napoli alle spalle: in quella piccola aula senza sbarre lei prova a imbastire il futuro. Ma in classe un giorno arriva Almarina, allora la luce cambia e illumina un nuovo orizzonte. Il labirinto inestricabile della burocrazia, i lutti inaspettati, le notti insonni, rivelano l’altra loro possibilità: essere un punto di partenza. Nella speranza che un giorno, quando questi ragazzi avranno scontato la loro pena, ci siano nuove pagine da riempire, bianche «come il bucato steso alle terrazze».

 

Il nome che diamo ai colori, di Ivan Sciapeconi, Piemme

Ettore è uno dei ragazzi dell’istituto medico psicopedagogico, “Il Giardino”: una struttura come tante nell’Italia della fine degli anni ’60, a metà tra il manicomio e la scuola speciale. Gli ospiti dell’Istituto sono i bambini e i ragazzi che in quel periodo vengono definiti “subnormali” e “irrecuperabili”, tutti accomunati dalla grande povertà. Il Giardino è soprattutto un luogo di violenza, con celle di punizione, letti di contenimento, botte. Al suo interno ognuno cerca di sopravvivere come può. Ettore lo fa attraverso uno sguardo creativo che lo porta a disegnare nella propria mente una realtà diversa. Così, mentre il mondo segue in televisione i primi passi dell’uomo sulla Luna, il ragazzo assiste all’arrivo di un nuovo sorvegliante in apparenza simile a tutti gli altri, ma che nei fatti non ha nulla in comune con nessuna delle persone che Ettore ha conosciuto fin lì. Il nome che diamo ai colori è la storia vera di un incontro destinato a cambiare molte vite. Un sorvegliante che diventa maestro per dare ai giovani reclusi l’opportunità che non hanno mai chiesto, né pensato di avere.

Scegliere una rosa di titoli è sempre difficile, ne restano fuori sempre troppi. Però, senza dubbio, sono consigli di lettura che sentiamo davvero di condividere, che trattano temi importanti e lo fanno con il giusto linguaggio, a seconda delle età. Ora non ci resta che augurarvi un’estate ricca di stimoli e di letture e darvi l’appuntamento a settembre!

Vi aspettiamo, ciao!

Duemila anni e non sentirli

“Il patrimonio culturale rappresenta una ricchezza per molti Paesi, un elemento che esalta l’identità e l’identificazione della comunità con luoghi e territori che necessita di essere valorizzato, comunicato e fruito (…). L’esaltazione del valore educativo, infatti, e l’esigenza di rendere comprensibili i beni culturali, sono finalità ampiamente condivise anche nelle politiche europee. Si tratta, inoltre, di obiettivi che si pongono da tempo le discipline archeologiche, in particolare l’archeologia pubblica e l’archeologia virtuale, l’architettura, il restauro e la conservazione urbana”.

Così il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), nella Project Area dedicata alla “Valorizzazione e fruizione sostenibile del patrimonio culturale materiale e immateriale”, ribadisce le finalità alla base di ogni intervento non senza dimenticare, in successivi passaggi, l’utilizzo di metodologie e tecniche innovative anche digitali.

Tralasciando quest’ultimo seppur importante aspetto e restringendo il campo d’osservazione ad alcune recenti azioni aventi come oggetto il nostro patrimonio archeologico, lo sguardo non può non ricadere su Roma.

Del resto il Parco archeologico del Colosseo, con oltre 12 milioni di biglietti venduti nel 2023, è il sito archeologico più visitato in Italia. Istituito nel 2017 comprende Foro romano, Palatino, Domus Aurea, Colosseo, Arco di Costantino e la Meta Sudans.

Seguono, sempre secondo dati Istat sull’affluenza di pubblico, l’Area archeologica di Pompei (Napoli) e la Valle dei Templi di Agrigento in Sicilia. 

Il Nuovo Piano Arena del Colosseo

Per consentire una diversa fruzione dell’Anfiteatro Flavio e dello spazio della sua cavea, Invitalia (l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia) ha lanciato un bando per la ricostruzione della sua arena. Il fine (come si evince dal sito ufficiale) èda un lato coprire e conservare le strutture archeologiche degli ipogei; dall’altro, restituire l’immagine originaria del monumento, ripristinare percorsi e funzioni andate perdute, permettere ai visitatori di passeggiare sul piano o consentire l’organizzazione di eventi”.

Nel 2021 lo studio d’ingegneria BUROMILAN ha vinto il bando con un progetto che prevede una struttura estremamente leggera e performante, appoggiata sulle murature degli ipogei e composta da una sezione portante, in acciaio inox, e da un piano di calpestio in fibra di carbonio, rivestito con legno Accoya. Così una volta ultimata (i lavori dovrebbero terminare per le celebrazioni del Giubileo) la nuova copertura sarà in grado di svelare, attraverso un sistema brise soleil a lame ed una movimentazione automatizzata, le strutture ipogee senza compromettere il normale svolgimento della visita.

La Nuova Passeggiata Archeologica nell’area dei Fori Imperiali

Altro futuro intervento sarà quello della Nuova Passeggiata Archeologica nell’area dei Fori Imperiali. Un progetto per il quale Roma Capitale-Sovrintendenza capitolina ai beni culturali ha indetto un concorso internazionale recentemente vinto dallo studio romano Labics di Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (già coinvolto nel team di BUROMILAN). Si tratterà di realizzare un grande anello pedonale che collegherà Colosseo, Fori, Palatino, Terme di Caracalla, al Circo Massimo e al Campidoglio riconnettendoli al resto del tessuto ubano circostante. In questo caso, nuove aree pubbliche e a verde si integreranno a disegni infrastrutturali nuovi e già esistenti.

Così si è dato il via alla fase operativa del primo tassello di un più vasto progetto di trasformazione del Centro Archeologico Monumentale di Roma denominato CarMe. Un’area ben più ampia dei Fori e comprendente l’area tra piazza Venezia, le Terme di Caracalla, Colle Oppio e il Tevere per un investimento di 282 milioni di euro (per opere statali e comunali) che attingono ai programmi del Giubileo, del PNRR e dell’ordinario bilancio capitolino.

Per approfondire

  • Per conoscere meglio la storia e le caratteristiche architettoniche del Colosseo, al seguente link è possibile scaricare le pagine dedicate al celebre monumento dal professor Valerio Terraroli nel volume 1 del suo corso di storia dell’arte per la scuola secondaria di II grado, Con gli occhi dell’arte.

  • Per arricchire la lezione con uno sguardo alla situazione attuale del celebre monumento e alle problematiche legate alla conservazione e alla fruizione del Colosseo sono utili alcuni articoli tratti da “Il Giornale dell’Architettura” e “Il Giornale dell’Arte” visionabili ai seguenti link:

 

Immagine di copertina: © milaningegneria, Architetto Fabio Fumagalli, Labics, CROMA, CONSILIUM 

Trucs et astuces pour gérer le stress au collège ?

Peur de ne pas être à la hauteur, d’échouer, doutes concernant notre avenir scolaire, parents soucieux de notre réussite ou encore environnement scolaire problématique, nous avons tous expérimenté ces moments d’anxiété plus ou moins prolongés. Quand bien même il faut admettre qu’à petites doses, le stress est un excellent stimulus, nous sommes forcés de constater que trop souvent le niveau de surcharge mentale est trop élevé et que mentalement nous ne réussissons pas toujours à gérer nos émotions. Si cela nous porte à avoir des difficultés de concentration, des troubles physiques comme les maux de tête, les maux de ventre ou encore les nausées, et bien il faut prendre conscience du problème et demander de l’aide pour mettre en place les meilleures stratégies possibles. 

La solution la meilleure cependant est encore d’anticiper ce problème. Voici quelques conseils pratiques et simples à appliquer qui pourront vous soulager au quotidien et garantir l’oxygène nécessaire pour vivre pleinement vos journées d’ados ! Notre premier ennemi est la confusion. Le maitre-mot est par conséquent avant tout l’organisation. Et bien oui, rien que de savoir clairement ce que nous avons à faire et pour quand nous devons le faire peut nous aider à éviter la surcharge de travail et nous sentir démotivés. Il s’agit donc tout simplement de définir un emploi du temps où figureront toutes nos occupations, des devoirs aux présentations en passant par les révisions pour les contrôles et les sorties avec les amis. S’organiser et se fixer des objectifs précis à court terme est un excellent moyen de libérer son esprit et de garder ses forces pour autre chose.

Notre meilleure amie sera la simplification : faisons des fiches pour synthétiser nos cours et pouvoir les relire la veille de chaque cours. Avoir les idées claires, nous aidera à être proactif pendant la leçon et à nous sentir plus confiant. Une bonne préparation est le secret d’une bonne assurance et d’une crédibilité majeure. Il suffit d’une relecture de 10 minutes chaque soir pour fixer dans notre mémoire les points essentiels d’un cours.

Enfin, retrouver confiance en notre capacité à bien faire. Nous avons tous les moyens d’atteindre nos objectifs encore faut-il bien nous connaitre et trouver la méthode adaptée à notre mode de fonctionnement. L’apprentissage n’est pas une chaîne de montage et chacun d’entre-nous aura son parcours propre. Il faut donc éviter de se comparer aux autres. Cette pression immotivée pourrait réduire la confiance en soi. Il est vrai que le système de notes renforce ce climat de compétition mais il s’agit de voir la note sous un autre angle et de la considérer comme un indicateur de notre capacité à restituer des connaissances acquises. Il deviendra alors stimulant de voir son travail récompensé lorsque nous allons fournir tous les efforts nécessaires à un bon apprentissage. Une note plus basse n’est pas à voir comme une sanction mais comme une invitation à prendre conscience des fragilités que nous devons renforcer. Sans cela, cela reviendrait à conduire vers une destination donnée les yeux bandés. Rappelons-le, savoir est moins stressant qu’ignorer, connaitre nos faiblesses est moins stressant que se sentir en pleine confusion. 

Organisation, régularité et clarté deviennent donc nos meilleurs alliés. Trouvons notre rythme, et pas seulement celui de notre esprit mais aussi celui de notre corps car le sport reste un atout majeur dans la recherche de l’équilibre entre bon stress et mauvais stress. Et enfin communiquons, n’ayons pas peur de confier nos incertitudes, de poser des questions et de demander des conseils. Notre parcours scolaire est celui d’une équipe, nous, nos profs et notre famille. Faisons appel à cette main d’œuvre motivée, restructurons nos journées et délestons notre mental. Voyageons légers et déterminés !

Una parola non vale l’altra | La lettura integrale in classe

Perché portare la lettura integrale in classe?

La lettura integrale di un romanzo è un’avventura, una scoperta, un’esperienza emotiva prima ancora che intellettuale. Questa pratica non è solo un viaggio attraverso le storie, ma una vera e propria esplorazione del piacere di leggere e dell’arte di raccontare: perché – come dice lo scrittore Nicola Lagioia – «le storie continuano ad accendere la nostra immaginazione». Certo, oggi, non è semplice suscitare l’entusiasmo delle nuove generazioni, sempre più abituate a confrontarsi con testi brevi, frammentati e spesso privi di coesione. La creazione di un vero e proprio laboratorio di lettura integrale in classe consente agli studenti e alle studentesse di essere fruitori attivi di questa esperienza, di formulare interpretazioni personali, farsi domande e recuperare una dimensione di lettura più autentica, lontana dall’esercizio didattico che prevede una risposta corretta già data.

Come funzionano i laboratori di lettura

Il primo passo è proporre opere vicine alla sensibilità dei ragazzi e delle ragazze in modo da lavorare su temi che questi possano conoscere da vicino. Quando leggiamo un romanzo, la struttura narrativa, le caratteristiche dei personaggi, i conflitti e molti altri aspetti del testo si rivelano solo alla lettura integrale. Questi elementi, per essere compresi in modo profondo e personale, devono essere esplicitati in diversi momenti del laboratorio. Ecco perché è necessario suddividere il lavoro in varie fasi in modo da allenare la classe, passo passo, a immergersi in narrazioni lunghe. L’antologia Libere stelle ne propone alcune, che presentano idee e spunti utili per rendere la lettura un’esperienza formativa e coinvolgente.

  1. Prima di leggere
    Per molti studenti, la struttura di un libro — dal frontespizio all’indice fino alla quarta di copertina — non è immediatamente comprensibile. Nella prima fase del laboratorio vengono esplorate le informazioni preliminari insieme a una breve anteprima del romanzo, che saranno poi approfondite nel taccuino del lettore, arricchito da domande-stimolo e sollecitazioni.
  2. Inizia a leggere
    In questa fase, la classe è guidata nella lettura e nell’analisi dell’incipit del romanzo per iniziare a familiarizzare con lo stile dell’autore. Quale tecnica narrativa è utilizzata? Qual è il suo scopo? Quali sono i passaggi che ti hanno colpito di più?
  3. Continua a leggere
    In questa fase viene chiesto agli studenti e alle studentesse di programmare la loro lettura, anche con l’utilizzo di organizzatori grafici, tabelle, schemi e modelli avviati. Nell’antologia sono proposte diverse ipotesi per i tempi di lettura, che possono variare a seconda delle indicazioni dell’insegnante. Al termine di ciascuno step, che spesso coincide con la fine di un capitolo o di una sezione, si propongono delle domande-stimolo con le quali si può avviare un dibattito oppure affidare alla classe una composizione di scrittura creativa.
  4. Ora che hai finito di leggere
    In questa ultima fase, l’insegnante guida gli studenti e le studentesse a entrare in un dialogo vivo e personale con il romanzo. Le domande implicano un livello profondo di riflessione e di contatto con la propria esperienza.

Quando parliamo di lettura integrale non ci riferiamo solo ai romanzi, ma anche alla poesia. Il volume di poesia di Libere stelle propone tre laboratori di lettura integrale dedicati a tre raccolte poetiche che presentano uno spiccato andamento narrativo:

  • Rupi Kaur, the sun and her flowers (2017): la poetessa esplora il dolore dell’abbandono e la conseguente rinascita interiore seguendo un ciclo naturale delle stagioni.
  • Louise Glück, L’iris selvatico (1993): attraverso le voci dei fiori sono esplorati i temi della solitudine, del senso della vita e della celebrazione della natura. 
  • Michele Mari, Cento poesie d’amore a Ladyhawke (2007): un canzoniere contemporaneo e ricco di citazioni che rielabora con uno sguardo ironico la tradizione lirica italiana.

Spunti didattici

Ecco un esempio di laboratorio già svolto, che puoi utilizzare come modello per strutturare le tue attività in classe:

Se vuoi approfondire il tema, riguarda il live streaming con le autrici Olivia Trioschi e Anna Però Libere stelle. Viaggio intorno all’opera.

Per allenare gli studenti e le studentesse sulle narrazioni lunghe, ti consigliamo, nell’articolo a cura di Anna Però LeggiAMO | Giovani eroi, 6 romanzi dedicati al tema dell’adolescenza, che possono essere letti o singolarmente durante l’estate oppure possono costituire la base per un laboratorio di lettura integrale da svolgere in classe.

Dall’autovalutazione alla documentazione

Nella continua ricerca di migliorare le nostre pratiche didattiche e garantire un’esperienza educativa significativa ai nostri bambini e alle nostre bambine, è essenziale riflettere sull’importanza dell’autovalutazione e della documentazione didattica al termine di un percorso ricco e significativo.

L’autovalutazione e l’entusiasmo degli alunni e delle alunne

Dovremmo fermarci e fare delle riflessioni per guardare con occhi attenti il percorso fatto. Risulta poi essenziale considerare anche il ruolo dell’autovalutazione degli studenti e del loro entusiasmo come indicatori di un percorso di apprendimento significativo. L’autovalutazione degli studenti infatti è un processo prezioso che li aiuta a riflettere sul proprio apprendimento, identificare i loro successi e le aree in cui possono migliorare e assumere un ruolo attivo nel loro sviluppo educativo. 

Sullo stesso piano però l’entusiasmo che ogni bambino e bambina dimostra è un indicatore potente di un apprendimento significativo. Quando gli studenti sono felici di apprendere e  motivati ​​rispetto a un argomento o a un’attività, sono più inclini a impegnarsi attivamente, ad apprendere in modo profondo e a perseguire i propri interessi e le proprie passioni. L’entusiasmo degli studenti può essere rilevato attraverso il loro coinvolgimento in classe, il loro interesse per i compiti e le attività proposte, e le loro reazioni emotive e comportamentali durante il processo di apprendimento.

Tutto ciò può darci una visione autentica delle esperienze educative dei nostri studenti. Quando gli studenti sono coinvolti attivamente nel processo di autovalutazione e dimostrano un forte entusiasmo per l’apprendimento, ciò indica che stanno sperimentando un percorso educativo che è rilevante, stimolante e significativo per loro.

L’autovalutazione dei docenti e la documentazione 

Dall’altra parte risulta necessario che anche i docenti riflettano sul proprio percorso scolastico, per esaminare criticamente le proprie prestazioni, identificare i punti di forza e le aree di miglioramento e pianificare azioni costruttive per il futuro. È un momento di riflessione personale che aiuta a crescere professionalmente ed a essere sempre più efficaci con le nostre classi.

La stessa importanza dovrebbe essere data alla documentazione didattica, un prezioso strumento che consente di tracciare il nostro percorso nel corso dell’anno scolastico. Registrare le nostre attività, le strategie didattiche utilizzate, i successi e le sfide incontrate ci offre una panoramica dettagliata del nostro lavoro e delle esperienze dei nostri studenti.

Ma qual è il vero valore di questi processi?

Miglioramento continuo: l’autovalutazione ci permette di identificare i nostri punti di forza e le nostre aree di sviluppo, consentendoci di adottare un approccio basato sull’apprendimento continuo. Questo ci aiuta a diventare insegnanti migliori, in grado di rispondere in modo efficace alle esigenze dei nostri bambini e delle nostre bambine,

Personalizzazione dell’apprendimento: la documentazione didattica ci offre una visione dettagliata delle esperienze di apprendimento dei nostri alunni e delle nostre alunne. Questo ci consente di personalizzare ulteriormente le nostre lezioni e le nostre attività, adattandole alle esigenze individuali di ciascun studente e garantendo un’istruzione inclusiva e equa.

Comunicazione: L’autovalutazione e la documentazione didattica forniscono una solida base per la rendicontazione del nostro lavoro e ci aiuta a comunicare in modo trasparente i nostri successi, le nostre sfide e i nostri obiettivi futuri.

Consapevolezza professionale: attraverso l’autovalutazione e la documentazione didattica, sviluppiamo una maggiore consapevolezza della nostra pratica e del suo impatto sugli studenti. Questo ci consente di essere più consapevoli delle nostre decisioni pedagogiche e di adottare un approccio più riflessivo nell’insegnamento.

Quando arriviamo alla fine dell’anno scolastico, il tempo sembra sempre troppo poco e le cose da fare sempre infinite. Rischiamo di sprecare le ultime settimane come una corsa contro il tempo, per colmare, aggiungere, ripetere. Ma alla fine della strada, prima di arrivare al traguardo, è necessario anche fermarsi un attimo, osservare il cammino fatto, interrogarsi su cosa ci ha condotti fino a lì. E fare queste riflessioni insieme alle nostre classi, piuttosto che da soli a scuola terminata, ci aiuta a continuare a costruire comunità, ad insegnare ad autovalutarsi e prendersi la responsabilità di ogni passo fatto.

La pace nel cuore dell’educazione

Nel 2017, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata internazionale del vivere insieme in pace da celebrare il 16 maggio. Mai come in questo periodo, le tensioni internazionali e i conflitti in corso impongono una particolare attenzione su questo argomento, specie in ambito educativo. Proviamo, nel nostro piccolo, a dare un contributo di riflessione e di idee da spendere in classe. Innanzi tutto, la celebrazione della Giornata internazionale per vivere insieme in pace, ogni anno rende omaggio a una città che incarna questi valori. Nel 2023 è stata Torino, mentre quest’anno sarà Ginevra, in Svizzera, e avrà come slogan: “La pace nel cuore dell’educazione”.

Le iniziative previste, a Ginevra come in molte altre parti del mondo, sono numerose. Tra le altre, è possibile aderire alla Dichiarazione Universale di Vivere Insieme in Pace, sia come singolo cittadino, sia come istituzione. Si tratta di compilare un semplice modulo con il quale si sottoscrivono alcuni impegni:

  • a riconoscere l’uguaglianza di tutti i cittadini e cittadine e l’interdipendenza dei legami che ci uniscono;
  • a costruire dei ponti e a rompere i muri che ci separano;
  • a celebrare la Giornata del Vivere Insieme in Pace, nel rispetto della cultura e delle particolarità locali, prendendo parte a delle iniziative educative e di sensibilizzazione;
  • ad agire all’interno delle istituzioni nazionali per sollecitare la creazione delle condizioni che favoriscano il Vivere Insieme in Pace.

Questa semplice azione può essere l’inizio di un’attività di sensibilizzazione in classe sui temi legati alla pace. Non bisogna dimenticare, infatti, che i conflitti in corso in questo momento sono più di 50. Una fonte di documentazione importante per i docenti, a questo proposito, è sicuramente il rapporto del Parlamento italiano liberamente consultabile su Internet.

Per quanto riguarda le azioni didattiche da proporre in classe, potrebbe essere interessante partire dalle biografie di personalità che si sono distinte per la loro testimonianza sul tema della pace. Alcune di queste sono diventate vere e proprie icone: basti pensare a Nelson Mandela o a Anjeza Gonxhe Bojaxhiu, meglio nota come Madre Teresa di Calcutta. Partire dalle biografie offre il vantaggio di portare all’attenzione azioni concrete, spesso pensiero divergente e impegno personale: inneschi per un’importante azione educativa.

La giornata del 16 maggio può essere l’occasione per affrontare il tema della pace anche attraverso linguaggi particolarmente pervasivi e coinvolgenti, come la musica. Sono molte, per esempio, le canzoni che potrebbero essere proposte e cantate, in base alle diverse fasce d’età. Vediamone alcune:

  • Il mio nome è Mai Più – Ligabue, Jovanotti, Piero Pelù. Canzone nata come protesta nei confronti della guerra nell’ex Jugoslava che, purtroppo, non ha rappresentato un reale “mai più” della guerra in Europa e nel mondo. Proprio questa disillusione può essere il punto di partenza per una discussione in classe.
  • Il disertore – Ivano Fossati. Traduzione di una canzone di Boris Vian, del 1954, ha un testo particolarmente efficace e poetico. Può essere considerata un classico della produzione culturale antimilitarista. 
  • Give peace a chance – John Lennon. Una canzone nata sull’onda della protesta contro la guerra in Vietnam nel cui titolo è racchiuso tutto il senso del testo: “Date una possibilità alla pace”.
  • La guerra di Piero – Fabrizio De André. Un altro classico della canzone d’autore italiana. È la storia di due soldati, due sconosciuti, che si trovano l’uno contro l’altro senza averne scelto il motivo.
  • Casa mia – Ghali. I bambini e le bambine la cantano, la conoscono bene, ormai, dopo il successo di San Remo, ma non sempre si fermano a ragionare sul senso delle parole. Partire da ciò che ascoltano quotidianamente pu essere un ottimo punto di partenza. 

Una parte fondamentale di qualsiasi percorso di educazione alla pace, tuttavia, resta comunque l’aspetto valoriale, etico. I bambini e le bambine dovrebbe essere sollecitati a riflettere che, al di là delle scelte dei Governi e degli Stati, il vivere insieme in pace si coltiva giorno per giorno e viene nutrito dalle proprie scelte. A questo proposito, proponiamo un semplice percorso di filosofia per bambini.

Si tratta, sostanzialmente, di strutturare una riflessione sulla dimensione etica personale e di condividerla con i propri compagni. Proponiamo alla classe un elenco di parole-valore come, per esempio, felicità, onestà, sport, amicizia, uguaglianza, successo, fratellanza, scuola (…). La lista dovrebbe essere sufficientemente lunga e variegata da consentire una scelta reale. Infatti, i bambini e le bambine dovranno scegliere individualmente le 5 parole che aiutano a vivere bene insieme agli altri. La lista non è chiusa, ma nuovi vocaboli possono essere scelti dagli alunni.

Successivamente, in coppia, avviene una contrattazione per far emergere le due parole – tra le 10 a disposizione – irrinunciabili: quelle che aiutano meglio di altre a vivere bene insieme. Infine, tutte le parole vengono riunite in unico cartellone e discusse. Obiettivo di questa attività, ovviamente, è far passare l’aspetto più complesso in fatto di vivere insieme e attenzione alla pace: la condivisione delle scelte e degli obiettivi.