Il MoodleMoot 2024 a Viterbo

Hai mai pensato di trasformare le tue lezioni in esperienze di apprendimento interattive e coinvolgenti? Il MoodleMoot 2024, il più grande evento italiano dedicato alla piattaforma Moodle, ha offerto una ricca panoramica di strumenti e strategie innovative per trasformare la tua pratica didattica, scopri come l’intelligenza artificiale, le nuove funzionalità di Moodle 4.5 e i casi di studio presentati possono rivoluzionare il modo in cui insegni.

Come si è detto nei precedenti articoli Moodle è un LMS, Learning Management System: una piattaforma di e-learning molto diffusa a livello mondiale che offre una serie di potenzialità molto interessanti per l’insegnamento a distanza e blended per scuola, università, aziende di formazione e non.

In Italia esiste dal 2016 l’Associazione Italiana degli Utenti Moodle Aps, (AIUM), come si legge dal suo sito: “L’Associazione Italiana Utenti Moodle aps – AIUM ha vocazione scientifica, culturale ed educativa; opera come associazione non riconosciuta e non ha scopi di lucro. Si propone di riunire persone e organizzazioni interessate alla ricerca, allo sviluppo e alla pratica didattica mediata dall’ambiente di apprendimento Moodle. Supporta e promuove la piattaforma Moodle in tutte le sue declinazioni: la ricerca, la sperimentazione e la pratica didattica, lo sviluppo di estensioni e l’integrazione con altri sistemi.

Ogni anno l’associazione italiana propone un convegno, il MoodleMoot, che segue la tradizione dei convegni su Moodle che si svolgono in moltissimi stati ogni anno, per riassumersi nel MoodleMoot Global, organizzato sempre in un luogo diverso: quest’anno si terrà dal 22 al 24 ottobre nella vibrante Mérida, in Messico! 

Il MoodleMoot Italia del 2024 si è svolto a Viterbo dal 10 al 12 Ottobre in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo (DISUCOM) dell’Università degli Studi della Tuscia, possiamo consultare il programma svolto e altre notizie sul convegno al link. Ci sono stati tantissimi interventi di esperti provenienti dai ogni settore coperto dalla diffusione della piattaforma, in particolare è stata presentata la versione Moodle 4.5 (LTS) e il nuovissimo AI subsystem.

AI in Moodle

Brett Dalton (MoodleHQ – Responsabile delle Soluzioni Educative) ha illustrato le novità della versione Moodle 4.5 rilasciata il 7 Ottobre 2024, questa nuova versione perfeziona l’organizzazione dei corsi (nuovo sistema di notifiche), migliora gli strumenti di apprendimento essenziali (screen recording) e viene inoltre introdotto il sottosistema AI, flessibile e potente, che consente di scegliere se, come e dove integrare gli strumenti AI nel proprio sito Moodle. 

Al momento si può scegliere fra due provider di AI (openAI e Azure AI), si possono far generare immagini o testi o far riassumere testi, inoltre gli utenti possono interagire con l’AI in modi diversi. In questo articolo farò una breve carrellata degli interventi che mi hanno interessata maggiormente, rimandandovi per un approfondimento e per gli altri contenuti agli atti del convegno che verranno pubblicati nelle prossime settimane sulla pagina.

Lucrez-IA e Atena due pluging per mettere l’AI al servizio di studenti e docenti

Il team del Digital Learning e Multimedia dell’Università di Padova ha sviluppato una serie di strumenti per l’utilizzo dell’AI con il nome di Lucrez-IA.

Una delle implementazioni di Lucrez-IA prevede lo sviluppo di un plugin Moodle di tipo blocco, che presenta diverse opzioni di configurazione per fornire un bot assistente sempre disponibile all’interno di Moodle, sfruttando la possibilità di usare servizi pienamente compatibili con il GDPR, politiche stringenti di sicurezza sul trasferimento dei dati e i principi etici propri degli enti universitari e di formazione in generale.

Al momento il plugin non è ancora disponibile, ma da quello che ho visto sul suo funzionamento, non vedo l’ora di poterlo sperimentare in uno dei miei corsi, in pratica, tra le altre cose, installando questo plugin si può aggiungere al corso un blocco tramite il quale lo studente può formulare delle richieste sotto forma di prompt e il bot risponderà partendo da un testo che si potrà fornire all’AI, quindi le risposte saranno circoscritte ai contenuti decisi dal gestore del corso.

Il CSI Piemonte ha invece presentato la sperimentazione di un plugin, Atena, che risponde all’esigenza di “individuare una modalità di applicazione dell’AI generativa nei contesti di apprendimento asincrono volto a supportare i discenti e a garantire al contempo l’adozione di modelli di AI basati su contenuti definiti e circoscritti.

Il progetto ha previsto  la configurazione di un chat bot, sorta di assistente virtuale testuale, in grado di offrire risposte differenziate alle domande poste dai discenti esclusivamente utilizzando i contenuti del corso online strutturato su Moodle; il progetto è in fase di sperimentazione avanzata con una previsione di pubblicazione in ambiente di produzione nel mese di ottobre 2024”.

Deep Real

DeepReal è l’innovativo servizio, messo a punto da MediaTouch (Moodle Partner dal 2004 e abituale sponsor dei MoodleMoot Italia ), per la realizzazione di video con l’impiego di avatar virtuali. E’ un’interessante strumento che permette al docente di utilizzare l’AI generativa per realizzare video in cui un avatar personalizzabile presenta un contenuto testuale precedentemente fornitogli, si possono così realizzare videolezioni a partire da un testo. L’avatar può essere addestrato mediante una breve ripresa video, dopodiché il sistema sarà in grado di generare una lezione.

MediaTouch offre hosting, training, grafica personalizzata e consulenza per le piattaforme Moodle e anche per altri sistemi di e-learning, offre Deep Real come servizio per i propri clienti, chi volesse usarlo ma ha una piattaforma Moodle non gestita da MediaTouch deve consultare le condizioni economiche sul sito.

Nuove esperienze

Notas Meas è una piattaforma che rende disponibili strumenti a supporto dell’inclusione e dell’accessibilità, tra le altre cose permette la trascrizione in tempo reale del discorso dell’insegnante, il testo scritto viene visualizzato in un blocco del corso dello studente, il quale può scaricarlo e modificarlo con Google Docs.

L’università degli studi di Padova ha reso disponibile ai propri docenti e studenti questo strumento in modo sperimentale.

Studenti e docenti hanno potuto accedere a Notas Meas direttamente da Moodle, tramite l’integrazione realizzata con un blocco Moodle presente nella home page del corso, di fatto questo ha garantito l’accesso ad un pubblico ampio, promuovendo l’inclusione e la diversità degli stili di apprendimento. La trascrizione del parlato rappresenta infatti un utile strumento per tutta la comunità studentesca, in particolare per studentesse e studenti con disabilità o non madrelingua”.

Digitalizzazione degli esami con Moodle e SEB

Un gruppo Tecnici della Direzione Sistemi Informativi e dei Dipartimenti di Management e Informatica dell’Università di Torino ha illustrato la propria esperienza nel processo di digitalizzazione degli esami di profitto, esponendo i modelli adottati nei diversi ambiti disciplinari. Il focus è stato incentrato principalmente sull’aspetto della sicurezza ed efficacia delle soluzioni offerte dall’integrazione tra Moodle e Safe Exam Browser (SEB).

CBM nell’istruzione per gli Adulti

Per chi usa Moodle come strumento per le esercitazioni formative il CBM (Confidence-Based Marking) è veramente interessante, il caso di studio è stato presentato dall’Istituto Andrea Ponti di Gallarate, che sta implementando un progetto innovativo per migliorare l’autoconsapevolezza degli apprendimenti negli studenti adulti iscritti ai corsi serali professionali e tecnici. 

Il CBM è una metodologia di valutazione che considera sia la correttezza delle risposte sia il livello di confidenza dichiarato dagli studenti. In sostanza lo studente non è soltanto chiamato a rispondere alle domande del quiz a correzione automatica, ma, dopo aver risposto deve anche dichiarare con quale livello di sicurezza ritiene di aver dato la risposta.

Ci sono tre livelli di sicurezza: bassa, media, alta; il plugin che gestisce questo meccanismo aggiunge 3 punti al punteggio del test se il livello dichiarato è di alta confidenza (si è molto sicuri) e la risposta è giusta, ma toglie 3 punti se la risposta è errata; questo comportamento è analogo ai casi in cui il livello di confidenza è medio (in questo caso i punti di bonus/malus sono 2) o basso (in questo caso toglie/aggiunge un solo punto).

Lo studio presentato dimostra che, attraverso l’analisi dei risultati dei quiz, il docente può fare diverse considerazioni sull’effettivo apprendimento dei concetti da parte degli studenti, inoltre il CBM promuove una riflessione critica sulle conoscenze individuali e favorisce lo sviluppo di una maggiore consapevolezza delle proprie capacità e delle aree di miglioramento. 

Insegnamento efficace dell’Informatica grazie a Moodle e CodeRunner e  Test automatici su Automi a Stati Finiti e Macchine di Turing con CodeRunner

Il plugin codeRunner è il più utile fra quelli disponibili per gli insegnanti di Informatica, permette di generare un tipo di domanda dove la risposta deve essere scritta in un linguaggio di programmazione. Lo studente deve risolvere un esercizio di coding in un’ambiente di programmazione molto simile a una IDE, può mandare in run il suo codice e ricevere un feedback automatico positivo o negativo a seconda del buon funzionamento del suo programma.

Il prof. Roberto Ghelli, del Pacini di Pistoia, ha testato in classe l’efficacia di questo plugin per l’apprendimento delle basi di programmazione in C++. 

La sperimentazione ha visto circa 100 studenti cimentarsi con l’apprendimento delle basi della programmazione (variabili, selezioni, iterazioni, vettori, funzioni e procedure) e la sintassi del linguaggio C++ per l’intero anno scolastico. Durante tutto il periodo il docente ha osservato il processo di apprendimento mediato dalla tecnologia, a conclusione della sperimentazione i risultati dell’osservazione e della somministrazione di alcuni sondaggi hanno permesso di trarre interessanti e promettenti considerazioni sulle metodologie didattiche adottabili, l’efficacia e la sostenibilità di tale approccio”.

L’ambiente di programmazione fornito dal plugin CodeRunner copre moltissimi linguaggi, tra i quali Python, C, C++, SQL, PHP, ma i professori Adolfo Casagrande e Luciano Dereani dell’Istituto Malignani di Udine hanno osservato che non include la possibilità di correggere automaticamente test sulla realizzazione di automi a stati finiti e macchine di Turing, per i quali hanno sviluppato due nuove tipologie di domande specifiche (prototipi).

“Anche per queste due tipologie di domande si può non solo automatizzare la correzione dei test, ma anche offrire agli studenti un feedback immediato e dettagliato sulle loro soluzioni.
Inoltre, la stessa tecnica di personalizzazione delle domande è stata applicata per creare test di programmazione in Python che richiedono l’uso di particolari costrutti sintattici (trasformazione di un codice da ciclo for a ciclo while, algoritmi ricorsivi)”.

Rimbocchiamoci le maniche

Il Liceo Classico-Scientifico “Pellico-Peano” di Cuneo ha presentato una nuova competizione sulle metodologie didattiche del making e del tinkering, rivolta a classi di studenti della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado. Su Moodle è stato realizzato sono stati ospitati tramite un corso in modalità MOOC caricato su piattaforma ScuolaFutura, tramite il quale è stato possibile gestire sia le attività richieste per la gara, sia le consegne da parte delle squadre”.

Le classi dei piccoli studenti sono state coinvolte nella costruzioni “robot” con materiali di recupero.

Casi di studio

Analisi del linguaggio utilizzato dagli studenti durante un’attività di problem solving di matematica in un Ambiente Digitale di Apprendimento 

Il Delta Research Group di Torino ha presentato una ricerca volta a rispondere alla domanda “Il linguaggio che utilizzano gli studenti nella risoluzione di un problema matematico quando si confrontano con i loro pari è lo stesso che utilizzano nella consegna della loro risoluzione finale?

Il contesto della ricerca è un’attività di problem solving in piattaforma, con elementi di gamification, che ha coinvolto circa 400 studenti di istituti di II grado. Gli studenti avevano la possibilità di collaborare con i loro pari alla risoluzione del problema utilizzando un forum in piattaforma, dopodiché ognuno di loro consegnava la propria risoluzione e riceveva una valutazione da parte di un tutor. Per rispondere alla domanda di ricerca è stato analizzato il linguaggio utilizzato dagli studenti nella consegna finale e quello utilizzato nelle oltre 87 discussioni dei forum create dagli studenti”.

Il linguaggio spontaneo degli studenti è stato poi messo a confronto con quello dei testi degli esercizi proposti e quello più formale utilizzato nei libri di testo, le differenze riscontrate hanno stimolato una discussione e delle conclusioni.

Privacy e diritti

Durante uno dei workshop disponibili nei vari giorni, uno dei soci fondatori di AIUM,  ha tenuto un intervento sull’importanza della comprensione e dell’applicazione delle regole previste dal GDPR.

La privacy è un diritto fondamentale ma non deve essere un blocco, ci sono diversi plugin in Moodle per configurare e migliorare la gestione della questione privacy nella piattaforma, è di vitale importanza essere consapevoli prima della necessità di garantire questo diritto ai fruitori dei nostri corsi e poi degli obblighi che si hanno nei loro confronti e dei rischi che si corrono a non ottemperarli.

Noël aujourd’hui

Temps de retrouvailles, de partage, et de traditions françaises, Noël est à la fois un repère culturel et familial qui aujourd’hui dépasse bien souvent les frontières religieuses. L’impact de la mondialisation et de la consommation sur cette fête ont largement participé à son évolution. 

Dans un premier temps, il serait intéressant de rappeler que les symboles de cette festivité sont aussi bien païens que chrétiens et qu’elle reste la fête la plus populaire dans les foyers français. Pure consommation, me direz-vous ? Impossible d’échapper à la course aux cadeaux ? Les alternatives pour célébrer Noël autrement existent-elles vraiment ? La France attire chaque hiver plus de tourisme grâce à ces marchés si caractéristiques comme ceux de Strasbourg ou bien encore de Colmar. Les plus beaux marchés de Noël de France 2024 Ont-ils évolué eux-aussi face aux attentes de consommation ? On ne peut nier que les enjeux économiques locaux influencent leur évolution. Bien souvent le débat s’ouvre sur la question de l’authenticité : ces marchés sont-ils restés authentiques ou sont-ils devenus une attraction commerciale ?

D’autre part, il convient aussi de reconnaitre que l’héritage gourmand est de taille et que les traditions gastronomiques jouent un rôle déterminant dans la définition de l’identité régionale (dinde farcie, le saumon, les 13 desserts en Provence, etc.). Sélection des traditionnels plats de Noël en France C’est dans ce même contexte que le débat se porte aujourd’hui et prend la forme d’ une réflexion sur le gaspillage. La surconsommation est-elle inévitable durant les fêtes ? Comment les rendre plus durables ?

Cette fête aurait-elle donc perdu toute sa lumière ? Y aurait-il trop de pression sociale sur les réseaux sociaux autour de Noël, poussant à l’hyperconsommation et imposant modèle de la famille parfaite ? Quels impacts cela a-t-il sur les jeunes ? Invitons-les à partager leurs propres idées sur ce que représente Noël pour eux et comment ils imaginent le Noël du futur. Car Noël n’a pas besoin d’être sauvé, mais peut-être que notre façon de le vivre si. Beaucoup de citoyens s’engagent pour aider les plus démunis durant cette période. Et l’esprit de Noël, et oui, le voilà nommé, n’était pas limité à un jour ni à une saison, mais s’il devenait un état d’esprit ?

La surconsommation, le gaspillage alimentaire, l’isolement nous frappent plus pendant les fêtes mais ces dérives se manifestent tout au long de l’année. Y a-t-il une clé de lecture dans tout cela ? Et si la vraie lumière de Noël n’était pas celle des boutiques situées le long des avenues, celle des lumignons colorés aux motifs de cerfs ou de lutins décorant nos maisons, ni celles clignotantes de notre sapin mais avait ce pouvoir de mettre en lumière justement les valeurs qui nous touchent, celles qui sont enfouies en nous et qui disparaissent au fil des mois de rythme effréné ? 

Que nous vivions cette période de l’année sous un aspect spirituel ou plutôt culturel, essayons de suivre cette lumière et de voir où notre regard nous mène. C’est l’occasion d’en savoir un peu plus sur nous et donc l’opportunité de faire le point sur ce qui est important à nos yeux. Une chose est sûre : aucun risque d’excès de consommation énergétique ! Cette lumière-là est 100% renouvelable…et pour en savoir plus sur comment  passer Noël autrement, de façon responsable, rendez-vous sur la page de C’est bientôt Noël, prenons nos responsabilités ! | Rizzoli Education.

Pairing podcast and literature

Al giorno d’oggi gli insegnanti affrontano numerose sfide, dal coinvolgimento degli studenti con materiali diversi nell’affrontare gli affari correnti in modi significativi. Una soluzione innovativa a queste sfide è l’integrazione dei podcast in classe. I podcast offrono una varietà di esempi linguistici autentici e reali, che mostrano accenti, modelli di linguaggio e argomenti vari che generalmente non vengono trattati in classe. Questo articolo esplora il potenziale dei podcast nelle classi di inglese come seconda lingua (ESL), in particolare se abbinati alla letteratura.

Noël en France : les légendes cachées de nos régions

Le Père Noël, les lutins, les rennes….Tout le monde est là ? Les festivités peuvent commencer ? Et bien, non… Laissez-vous surprendre par les mystérieux personnages qui peuplent les légendes françaises et alimentent la magie ce Noël tant attendu. Découvrons-les ensemble !

Commençons par Saint Nicolas. Nous nous trouvons en Alsace et en Lorraine et c’est lui qui, chaque année, le 6 décembre, apporte des bonbons et des chocolats aux enfants sages ! Nancy. Fêtes de la Saint-Nicolas : dates, défilé, marchés, toutes les infos à savoir Ce vieil homme à la longue barbe blanche et à la robe rouge ressemble beaucoup au Père Noël mais il est plus ancien. Dans les villes du Nord, à l’occasion de cette fête, de nombreux défilés sont organisés dans les rues et Saint Nicolas visite les écoles, les maisons avec son bâton (crosse) et son âne. Mais attention, ne vous laissez pas charmer par sa bonté : Saint Nicolas ne défile pas seul ! De nombreux personnages en costume l’accompagnent et un en particulier, fait trembler les enfants…c’est le Père Fouettard ! Il porte des vêtements foncés et gronde les enfants pas sages. Seriez-vous prêts à le croiser au coin d’une rue ?

Et si nous allions explorer l’Est de la France et le Jura en particulier, nous pourrions rencontrer Tante Arie, une vieille dame gentille, habillée de vêtements simples. La Tante Arie, mère Noël de Franche-Comté • Le blog du hérisson La légende raconte que cette figure bienveillante et chaleureuse voyage dans traîneau tiré par des ânes et chargé de cadeaux. Elle viendrait d’une grotte magique située dans les montagnes du Jura et protègerait, grâce à sa magie, la nature et les enfants sages. Ne vous rappelle-t-elle pas les fées qui animaient les contes que vous écoutiez quand vous étiez petits ? 

Au-delà des montagnes du Jura, plongeons-nous en Savoie on célèbre un esprit de Noël appelé “le Chalande”. Noël en Savoie Pendant la période de Noël, les habitants allument des feux pour chasser les mauvais esprits et apporter de la chance pour l’année suivante. Ces feux, symboles de protection et de chance, représentent la chaleur de Noël, la solidarité entre les habitants et rappellent à chacun l’importance du partage dans la tradition locale. 

Plus au Sud, en Provence, une autre fée : la Fée Estrella. Il s’agit d’une figure magique, inspirée par l’étoile de Bethléem, celle qui, selon la tradition chrétienne, a guidé les Rois Mages jusqu’à Jésus. En Provence, la tradition est marquée par l’installation de crèches, peuplées de santons (petites figurines en argile), dans les églises, dans les rues et dans les foyers. La crèche provençale | Provence-Alpes-Côte d’Azur Tourisme La fée Estrella vient illuminer ces petites scènes qui mêlent, avec le temps, le profane au religieux, les figures de la Nativité aux personnages traditionnels de la Provence. Retrouvez ici des indications précieuses pour partir à la découverte de ces petites merveilles ou même juste pour trouver de l’inspiration avant d’installer votre crèche près du sapin Les plus belles crèches de Provence à Avignon, Luberon, Ventoux

Enfin, en Bretagne, renouons avec la nature et la tradition celtique de ce territoire en découvrant à travers les contes racontés de génération en génération, “Barbe-Fleurie”. Il s’agirait d’un vieil homme mystérieux à la longue barbe couverte de fleurs et de mousse. Dans les légendes Les légendes de Noël | J’aime mon patrimoine, Barbe-Fleurie habite dans la forêt et protège les animaux pendant l’hiver. Symbole de la nature et de l’hiver en Bretagne, il rappelle la beauté de la nature même pendant les mois froids et apporterait chance et protection aux maisons des villages pendant les fêtes. Dans la tradition bretonne, la période de Noël est souvent associée aux fêtes d’hiver. La tradition elle-même du sapin de Noël trouve son origine chez les Celtes qui allaient couper cet arbre le jour de renaissance du soleil (solstice d’hiver). Noël : une tradition celte ? | Le Télégramme  

Grâce à cet itinéraire insolite à travers les différentes régions de France, nous avons découvert des traditions de Noël plutôt méconnues du grand public qui raviront notre imagination! Quelle légende vous intrigue le plus ? Noël est célébré à travers le monde entier mais chaque culture, chaque région, chaque famille ont ajouté leur propre magie. Et à chaque fois, c’est un désir de partage qui émerge, une envie de célébrer ensemble, d’offrir des moments magiques. Cette diversité au fond donne naissance à un dénominateur commun précieux : l’unité. Le choix est vaste, la tradition est riche, et toute inspiration est permise. Fêtons Noël ensemble !  Les traditions de Noël en France | Exafrance, Le site du Made in france

La cura delle parole

Il mese della solidarietà e della gentilezza

Novembre è il mese in cui si celebra la giornata mondiale della solidarietà umana e anche quella della gentilezza: due giornate simili per il significato di fondo, cioè quello di aver cura, degli altri e del mondo. Sicuramente un buon punto di partenza per apprendere una competenza così elevata e profonda è quello di saper scegliere le giuste parole, quelle che curano, che danno senso, che nutrono.

La cura delle parole 

Come dice Cristina Bellemo nel suo meraviglioso libro “La cura delle parole”, aver cura delle parole nelle relazioni è un gesto di umanità, di responsabilità e partecipazione.

Per iniziare con i bambini una sensibilizzazione alle parole, si può costruire collettivamente un magazzino di parole, da una parte le parole che curano, dall’altra le parole che tagliano, chiedendo a loro attraverso un brainstorming di scovarne il più possibile.

Una volta completate le liste, far scegliere ai bambini e alle bambine 3 parole, e per ciascuna scrivere un pensiero: è importante chiedere a loro di andare a fondo, di raccontare ciò che quella parola ci ispira, ci racconta, ci vuol dire. Non è necessario scrivere tanto, ma scrivere di qualità, di sensazione, di pancia. Noi insegnanti dobbiamo prima di tutto fare da modello: scegliamo una parole e alla lavagna facciamo vedere cosa scriveremmo.

Ad esempio, prendiamo la parola SGUARDO, io maestra scriverei così:

Quando mi guardi negli occhi mi sento visto, sento che mi guardi davvero. I tuoi occhi sembrano entrare nella mia pelle, a caccia dei miei racconti, dei miei sorrisi, dei miei perché. Un amico è chi ti sa guardare, chi sa sentire con lo sguardo quando qualcosa non va. Mi piace incontrare lo sguardo di chi incrocio per strada, del gatto alla mattina, del signore alla fermata del tram, della mamma che mi saluta e mi dà un bacio. Nei tuoi occhi vedo te che mi guardi, nel tuo sguardo sento vita.

La condivisione 

La parte più importante di questo lavoro è sicuramente la condivisione: permettere a bambini e bambine di leggere i propri pensieri, di dare voce a sentimenti e sensazioni aiuta a costruire un lessico condiviso, uno spazio dove seminare buone parole, buoni sguardi. 

Per concludere sarebbe bello far scrivere i loro pensieri e unirli con un’illustrazione da loro preparata e attaccare il tutto in corridoio: insegnare la cura delle parole significa anche renderle frequenti, alla portata di tutti. 

La cura delle parole può restituire parole che si prendono cura di noi, anche se la reciprocità non è così lineare e automatica. Io credo che la cura delle parole possa cambiare il nostro mondo, e dunque il mondo. (Cristina Bellemo)

Iscrizione in bilancio del fondo per oneri di smantellamento e/o ripristino e del fondo recupero ambientale

Intelligenza artificiale e applicazioni biologiche

Quello tra medicina e intelligenza artificiale rappresenta, al giorno d’oggi, un binomio sempre più consistente! L’aumento del numero di cittadini affetti da malattie croniche e la necessità di ricorrere a terapie sempre più costose, pongono infatti sfide economiche e sociali significative per qualsiasi sistema sanitario nazionale.

L’Intelligenza Artificiale (AI) viene sempre più utilizzata per analizzare la grande quantità di dati disponibili in questo ambito, per costruire modelli diagnostici che possano supportare il medico nelle decisioni o per la scoperta di biomarcatori non invasivi per la diagnosi di tumori, malattie neurodegenerative,  patologie cardiovascolari in modo precoce.

L’importanza dei dati per la costruzione di algoritmi

Dati come immagini di risonanze magnetiche, tac, dati clinici o dati relativi al patrimonio genetico di ogni individuo possono oggi essere analizzati in modo automatizzato da algoritmi di intelligenza artificiale creati ad hoc dall’uomo per risolvere determinati compiti, ad esempio: 

  • capire se un soggetto è malato o no;
  • capire quali aree di un’immagine di risonanza magnetica evidenziano una determinata malattia;
  • capire quali geni sono più caratterizzanti di una malattia, da usare quindi come potenziali biomarcatori per diagnosi delle stesse o per tracciare il rischio genetico di malattie in modo proattivo.

Tutto questo permette di fornire consulenze personalizzate di prevenzione, andando quindi nella direzione della medicina di precisione.

A differenza delle potenzialità umane, gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale possono  riconoscere pattern in moli molto grandi di dati, i cosiddetti big data, anche di natura eterogenea per avere una panoramica generale del paziente. Ad esempio, potremmo “dare in pasto” a modelli di intelligenza artificiale, contemporaneamente, immagini mediche, dati clinici e contenuto genetico di migliaia di pazienti.

A tal proposito la digitalizzazione della cartella clinica permetterebbe di raccogliere numerosissimi dati che con il giusto trattamento potrebbero essere utilizzati come fonte per addestrare modelli di intelligenza artificiale da usare a supporto del medico, senza  i quali sarebbe impossibile riuscire a costruire modelli robusti.

Quali sfide e sviluppi futuri ci aspettano?

Nonostante le numerose potenzialità dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina, restano aperte alcune sfide fondamentali che ne condizionano l’efficacia e la diffusione. Tra queste, l’affidabilità e la robustezza dei modelli AI: affinché tali tecnologie possano supportare realmente le decisioni cliniche, devono essere accuratamente valutate in ambienti reali e offrire risultati riproducibili. Questo richiede un processo di validazione clinica rigoroso, oltre alla capacità di interpretare e verificare i risultati in contesti medici specifici.

Inoltre, un elemento determinante per il successo dell’AI in medicina è l’interfaccia medico-macchina. Per ottenere il massimo beneficio, l’intelligenza artificiale deve essere integrata in modo intuitivo e accessibile nei flussi di lavoro dei professionisti sanitari, fungendo da strumento di supporto e non come sostituto del giudizio clinico. Solo con un’implementazione etica, sicura e collaborativa sarà possibile trasformare l’AI in un alleato prezioso per migliorare la qualità delle cure e rispondere alle sfide sanitarie del futuro.

Articolo a cura di Generazione STEM

Quando l’arte incontra la tecnologia

L’arte ha accompagnato l’umanità sin dalle origini della civiltà, poiché l’espressione di tradizioni, credenze e culture è intrinseca all’essere umano, così come la capacità di produrre utensili. Per secoli, l’arte ha suscitato l’interesse di diversi estimatori ed esperti, tra cui artisti, critici, venditori, storici e collezionisti, il cui focus principale è stato spesso il messaggio e il concetto trasmessi dalle opere.

Tuttavia, un aspetto fondamentale è rappresentato dalla componente materica, ovvero dal supporto e dai materiali di cui è costituita l’opera d’arte, che consentono di apprezzare appieno il messaggio dell’artista o la cultura di un determinato popolo. Lo studio delle sostanze che compongono l’arte è una disciplina relativamente recente, conosciuta come “Cultural Heritage Science”, che forma figure professionali specializzate nei materiali artistici e archeologici, nel degrado e nella conservazione del patrimonio culturale materiale.

In Italia, questa disciplina è ancora poco conosciuta e si può studiare in corsi di laurea triennale in “Tecnologia per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali”, che rientrano nel gruppo delle lauree STEM. L’obiettivo di questi corsi è formare laureati e laureate competenti in materie scientifiche, ma con una spiccata sensibilità per il patrimonio culturale; unendo così l’arte e l’archeologia alla scienza.

La figura professionale che si forma da questa tipologia di corsi di laurea non sostituisce, ma affianca il restauratore o la restauratrice, fornendo supporto scientifico per i dilemmi professionali che possono insorgere durante i lavori di conservazione e restauro, fungendo da tramite per conoscenze che spaziano dalla fisica della materia all’antropologia, dalla geologia e chimica fino alla biologia.
Archeometria, Mineralogia e Petrografia, Chimica del Restauro e Metodologie Fisiche Applicate, sono solo alcune delle discipline che negli anni hanno approfondito lo studio dei materiali artistici e archeologici. Molte delle quali integrate con laboratori. 

Questa interdisciplinarità permette una visione d’insieme e una flessibilità nell’uso delle varie tecniche, facilmente spendibili anche al di fuori del campo dei Beni Culturali. Inoltre, essa sviluppa una particolare sensibilità rispetto all’approccio ai metodi di indagine non distruttivi e non invasivi, nonché la capacità di elaborare iter laboratoriali e strategie metodologiche basate su campioni minimi e quantità ridottissime.

Le principali branche metodologiche di questo settore includono:

  • La diagnostica, che identifica il tipo e lo stato di degrado, determina i materiali costituenti, ricerca l’autenticità e studia metodi di conservazione.
  • L’archeometria, che ricostruisce il contesto storico, tecnologico, antropologico e culturale attraverso lo studio dei reperti archeologici.

La disciplina dei Beni Culturali ha radici profonde nella storia, legata all’importanza che le diverse civiltà hanno attribuito alla conservazione del loro patrimonio artistico e culturale. L’interesse per la tutela del patrimonio culturale si è intensificato nel XIX secolo, quando gli eventi di guerra e le trasformazioni sociali hanno evidenziato la necessità di proteggere opere d’arte e monumenti storici.

Giuridicamente, in Italia, la tutela dei Beni Culturali è formalizzata dalla Costituzione, che, con l’articolo 9, stabilisce il compito della Repubblica di promuovere lo sviluppo culturale e la protezione del patrimonio. Con l’avvento della modernità, la disciplina ha subito un’evoluzione in risposta alle nuove tecnologie sviluppate, al progresso scientifico e alla globalizzazione.

Negli ultimi anni, il campo di studi si è ulteriormente esteso; oltre alla salvaguardia delle opere d’arte, sono stati aggiunti anche scopi di ricerca scientifica. Quest’ultima, applicata ai materiali del passato, consente di ricostruire l’evoluzione del sapere tecnico dell’umanità, che ha spesso fatto uso di approcci “scientifici/tecnici” anche in epoche in cui la scienza vera e propria non era ancora standardizzata, come dimostrano l’applicazione degli specchi o delle lenti nell’antica Grecia e a Roma.

Un approccio analitico consente anche di determinare il miglior metodo di conservazione per questi materiali delicati e fragili, senza comprometterne l’integrità fisica o la fruibilità al pubblico. Queste tecnologie applicate al mondo dell’arte consentono un’analisi approfondita dell’interno dell’opera, rivelando, ad esempio, ripensamenti dell’artista o riutilizzi dello stesso supporto. In questo modo si può ricostruire la storia dell’opera, integrando letteratura di riferimento e documentazione tecnica proveniente dagli archivi storici. 

Attraverso l’analisi della composizione dei pigmenti, è possibile, per esempio, effettuare una datazione indiretta, dato che l’industria dei materiali colorati ha lasciato nel corso dei secoli una consistente documentazione tecnica relativa a brevetti e innovazioni composizionali. Conoscendo i periodi di produzione dei vari pigmenti, è possibile sia datare che valutare l’autenticità dei dipinti.

Un altro ambito di applicazione di queste conoscenze riguarda anche lo studio della collocazione in musei o archivi, per garantire una visibilità ottimale ai visitatori senza compromettere lo stato di salute dell’opera d’arte. Ciò include l’ottimizzazione di sistemi di ventilazione, illuminazione e la gestione del numero di visitatori.

Ulteriori ambiti di applicazione riguardano la progettazione di materiali e strumenti per il restauro che siano sicuri per l’ambiente e per gli operatori. Infatti, in passato, molte tecniche di pulitura o di eliminazione di organismi dai beni culturali prevedevano l’uso di acidi o altre sostanze tossiche, che nel tempo sono state sostituite con tecniche e materiali più sicuri ed efficaci.

Per quanto concerne l’applicazione di questa disciplina in campo archeologico, si possono realizzare:

  • Ricostruzioni degli ambienti e del clima del passato attraverso analisi polliniche, di carboni, di resti animali e vegetali;
  • Analisi dei resti umani e del DNA antico per comprenderne l’evoluzione, ricostruire le diete, lo stile di vita, le malattie, le classi sociali e le abitudini;
  • Comprensione del livello tecnologico attraverso l’analisi di manufatti come ceramiche, metalli, tessuti, vetri, malte, ecc.;
  • Ricostruzione delle funzioni degli ambienti e degli edifici dall’analisi dei resti organici e inorganici e delle strutture;
  • Analisi delle tracce su contenitori o manufatti per comprenderne le funzioni e gli utilizzi, consentendo di ricostruire scambi e rotte commerciali.

Quindi, chi si laurea in Cultural Heritage Science si configura come un intermediario tra professionisti delle materie umanistiche, come archeologi, storici dell’arte e restauratori, e scienziati. Nel corso del tempo, ha acquisito un ruolo fondamentale come scienziato diretto per la ricerca, la diagnostica e lo studio dei materiali dei Beni Culturali.

Sempre più istituzioni pubbliche e private hanno riconosciuto l’importanza di questo ruolo, evidentemente per la necessità primaria di conservare e mettere in sicurezza reperti e opere d’arte, ma anche per il grande valore dei progressi nella ricerca consentiti dall’approccio scientifico: valutazione dell’autenticità, studi di provenienza, datazioni, ricostruzioni dei profili genetici delle antiche popolazioni, ricostruzione delle antiche rotte commerciali, studio dei paleoambienti e delle paleodiete, informazioni sul grado tecnologico delle civiltà del passato e molto altro.

Infatti, i laureati e le laureate in questo campo sono orientati prima di tutto alla ricerca, ma anche alla consulenza nella diagnostica, nella museologia e nella divulgazione. Che l’interesse riguardi la caratterizzazione chimica dei materiali di un Caravaggio, o la datazione di un reperto risalente al Neolitico, questo corso introduce a un mondo che coniuga la passione per l’arte o per la storia con il metodo e le tecniche scientifiche, permettendo di gettare nuova luce su ciò che ci è stato lasciato e su come conservarlo per le generazioni future.

A cura di Generazione Stem

L’autrice

Francesca Rossetti, si è laureata in Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali nel 2021 con una tesi dal titolo “Catalogazione e analisi XRF di antichi strumenti chirurgici del Museo di Storia della Medicina” presso l’Università La Sapienza, per la quale ha svolto il tirocinio presso il Laboratorio di analisi non distruttive e archeometria del Dipartimento di Scienze Ingegneristiche di Base e Applicate dell’Università. Dal 2007 svolge attività di divulgazione scientifica sulla cultura del bello nell’antica Roma, tenendo eventi culturali presso musei, siti archeologici, università e scuole di ogni ordine e grado in Italia e in Europa. Ha potuto inoltre partecipare a sessioni di monitoraggio e catalogazione di reperti archeologici sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica, alle GEP (Giornate Europee del Patrimonio) e a eventi organizzati dal Museo di Storia della Medicina dell’Università Sapienza.

La fiesta Nacional de España

Cada 12 de octubre, en España se celebra la Fiesta Nacional de España, un día dedicado a celebrar la cultura española. Además, esta fiesta conmemora la llegada de Cristóbal Colón al Nuevo Mundo en 1492, un evento que marcó el inicio de una era de exploración global. La fiesta comienza con una ceremonia oficial en la ciudad de Madrid, con un desfile militar y la participación de los miembros de la familia real, símbolo de la devoción a la nación. 

Durante este día especial, en toda España se llevan a cabo eventos culturales con espectáculos de danza, conciertos de música tradicional, ferias y mercados, recordando todas las tradiciones típicas españolas. Además, las escuelas también participan organizando eventos educativos y artísticos que involucran a los jóvenes y promueven la conciencia cultural. Es un momento especial para reflexionar sobre la identidad nacional española.

En este día, las tradiciones de cada región se destacan a través de manifestaciones folclóricas que reflejan la diversidad cultural del país. Desde el baile flamenco en Andalucía hasta las tradiciones catalanas, la fiesta es una oportunidad para celebrar la riqueza y la variedad de las culturas que componen España. Esta fiesta es también una oportunidad para reunirse. Reúne a los españoles, uniendo diferentes generaciones y culturas bajo un sentimiento común de pertenencia y orgullo nacional.

El 12 de octubre representa un día de celebración y reflexión para España. A través de ceremonias oficiales, eventos culturales y celebraciones locales, la Fiesta Nacional de España honra una historia rica y variada, celebrando la unidad y la diversidad que definen a la nación.

L’autrice

Alba di Egness, madrelingua spagnola, laureata in economia e con un master in marketing, si trasferisce in Italia nel 2016 e si specializza nell’insegnamento dello spagnolo per studenti di madrelingua italiana. Content creator e Fondatrice dell’Accademia Egness, la prima scuola online di spagnolo per italiani.

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